Secondo me il problema di marketing di Coyote è davvero bello grosso (sene parlava con Iacopo domenica a Play).
Anche togliendo il fattore "autore noto" e tenendo presente che tutt'e tre le case editrici hanno giochi di qualità dal punto di vista tecnico, c'è comunque una disparità che secondo me è dovuta in grossa parte al creare hype diffondendo il gioco PRIMA che esca in modo da avere persone che lo conoscono, che ne parlano su forum/facebook/g+/twitter/alle con, che lo fanno provare in giro ecc. Credo che Il Mondo dell'Apocalisse non avrebbe riscosso tanto successo nonostante l'autore e il vincere il BoS se non ci fossero state persone (ad esempio Ezio e Triex) che ne parlavano e che lo facevano provare da mesi. Il passaparola e i clienti soddisfatti rimangono la presentazione migliore per un gioco di ruolo.
3:16 l'ho provato in one shot e mi è piaciuto un sacco. Iacopo avrebbe intenzione di portarlo a INC, io vorrei portarlo a Gnoccocon (se riesce ad esserci Gregor come ha promesso meglio ancora) e vedere se è fattibile via hangout perché mi piace, credo abbia del potenziale e voglio che altra gente ci giochi. Vediamo se funziona

Un altro problema è il banco vendita alle varie fiere. Come diceva Simone, avere cose che attirano è un pregio, e non certo perché non ci sia sostanza sotto: penso a tutte le persone che si avvicinano al banco di Narrattiva perché credono che Il Gusto del Delitto sia un giallo, Montsegur un boardgame o le copie deluxe di Cani agende o quaderni... spesso sono persone che nemmeno sanno cosa siano i giochi di ruolo, eppure qualcuno si interessa lo stesso e magari compra qualcosa. Anche Solipsist, Shock, Gioventù Bruciata attirano per via dei colori vivaci delle copertine, paradossalmente anche Polaris per via della sua diversità ed essenzialità risalta.
Non contiamo balle: se vai ad una fiera sei contento se fai giocare gente, ma anche se vendi manuali, sia perché così riesci a riprendere quello che ci hai investito, sia perché vuol dire che a quella persona il gioco piace e che probabilmente ci giocherà con altri, alimentando il passaparola di cui parlavo prima. È indubbio che quelli più scafati in fatto di pubblicità siano Claudia e Michele che hanno sempre delle belle trovate per attirare l'attenzione, ma anche piccoli tocchi possono fare la differenza: ad esempio io ora sto leggendo Hot War, e le immagini e parti di ambientazione sono davvero suggestive. Perché diamine a Play non c'era un manuale aperto sul tavolo che mostrasse una di queste immagini? Di sicuro avrebbe incuriosito più dei soli manuali chiusi (anche perché avrebbe aiutato a vincere l'imbarazzo avere un qualcosa che invita ad essere sfogliato). RavenDeath potrebbe prestarsi ad aggiungere decorazioni "in tema" al banco, e così via senza dover ricorrere a trovate dispendiose o poco pratiche.
Faccio poi una provocazione, in senso buono, non bisognerebbe comunque tutti pensare ad espandere il bacino di giocatori indie? Perchè ad occhio fiera dopo fiera mi pare che siamo più o meno sempre gli stessi e invece ci sono potenziali giocatori la fuori che bisogna assolutamente raggiungere!!! 
Questo non è per nulla vero ^_^ sia a Lucca che a Play ho potuto notare come tantissime facce nuove si siano interessate e abbiano comprato. La differenza è che molte di queste persone si limiteranno a giocare, magari faranno altri acquisti tramite i vari siti, ma molto difficilmente si presenteranno a più di 2-3 fiere/con l'anno o qui sul forum. Sono di fatto "casual gamers" a cui giustamente importa giocare e divertirsi, ma poco o nulla di teoria e simili.