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[SLOW DOWN] La maledizione delle discussioni su D&D

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Moreno Roncucci:
Capita ogni volta che si discute, anche ala lontana, di D&D. (o che qualcuno tira fuori D&D in una discussione)

 Il gioco, così com'è, è ingiocabile (dice cose contraddittorie), così tutti quelli che lo giocano ignorano alcune cose o danno certe interpretazioni di "come si deve davvero intendere quella regola lì". E si convince dopo un po' che quella è l'unica maniera di giocare davvero a D&D, che è la maniera "giusta". Solo che su un milione di tavoli di gioco, ci sono un milione di maniere "giuste" diverse (infatti, si vedono i problemi quando qualcuno passa da un gruppo all'altro).

Non è vero che D&D è il gdr più giocato. E' il più venduto, ma ogni singola "versione" di D&D viene giocata da un unico tavolo al mondo. Peggio di un gioco ad inizio playtesting...   

C'è molta gente che gioca D&D senza che il GM prepari una "storia". Praticamente tutto il movimento "Old School" (quello vero) si basa su questo.

C'è molta gente che trova impossibile giocare a D&D senza una storia prefissata, come nei moduli "ufficiali". E dice che chi non ha una storia prefissata, non sta davvero giocando ad un gdr, ma fa solo EUMATE (effettivamente, questi possono portare a prova i moduli pubblicati per il gioco, quasi tutti dei railroad sfacciati)

C'è molta gente che sostiene che D&D è un gioco di combattimenti, che devono essere sempre bilaciati.

C'è molta gente che sostiene che l maniera migliore di giocare a D&D consiste nel non combattere mai, e quindi non occorre bilanciare i combattimenti.

C'è molta gente che sostiene che D&D è un gioco di combattimenti, ma gli incontri non li bilancia lo stesso.

E così via per ogni variabile del gioco ("i dadi si tirano davanti a tutti", "i dadi si tirano sempre dietro lo schermo", etc.)

La conclusione ovvia è che in realtà nessuno gioca a D&D. Giocano tutti al loro hack di D&D

Ma visto che questa consapevolezza non c'è, e anzi D&D deve la maggior parte del suo successo a fatto di vendersi come il gdr più giocato da tutti, tutti credono di giocare "il vero D&D"... (e che il resto del mondo giochi come loro)

Di conseguenza, nasce l'effetto D&D, che si può esprimere sotto forma di teorema:

Data una qualunque affermazione su D&D, tutti i giocatori del mondo tranne uno la considereranno falsa, una vergognosa bugia che vuole gettare discredito su di loro, sul loro gioco e sul loro valore come GM ed esseri umani, e lotteranno per difendere il loro onore contro di essa, negando che qualcuno, al mondo, possa giocare così

Di fronte a questo fenomeno, le alternative sono:

1) Quella usata dalla maggior parte dei forum sui gdr: utilizzare un linguaggio così vago, termini così mal definiti, che tutti possano parlare credendo di parlare della stessa cosa (l'importante perchè funzioni è non fare mai esempi di gioco reale)

2) Quella usata sui forum "gentili" dove si usa l'actual play: non dire mai niente su D&D che qualcuno, da qualche parte, possa considerare offensivo (tipo "in D&D si tirano i dadi": c'è sicuramente qualcuno al mondo che non lo fa)

3) Quella usata sui forum di troll su D&D: passare il tempo a litigare fra gente che gioca ad un D&D e dice agli altri che sono tutti fessi

4) Quella usata su Gerntechegioca:  Si dice la verità su quello che dice il manuale e su come comunemente viene giocato dalla maggior parte della gente, incuranti del dolore dei poveri DM feriti nella loro identità.

Credo che ciascuno debba pensare a queste quattro soluzioni, e decidere quale gli piace di più, ed agire di conseguenza.

Arioch:
hai dimenticato l'opzione 5:

si parla di d&d come viene giocato al proprio tavolo, senza tirare in ballo costrutti come "la maggioranza dei giocatori di d&d" o "il vero modo di giocare a d&d". Si parla, insomma, di persone (come fra l'altra richiesto da regolamento), piuttosto che di gruppi astratti.

Moreno Roncucci:
In ogni caso, in base a come ne parli, ricadi nei 4 tipi precedenti.

Vedi ultimi thread sui post di Hasimir, Triex,Nenhiril, Mirkolino,  miei, che pare non possiamo dire nulla sulle nostre partite di D&D senza recare offesa mortale all'autostima di qualcuno, che ritiene si stia parlando sempre e comunque del suo tavolo.

Intendiamoci: io me ne sbatto abbastanza e non ho intenzione di smettere (semmai, il contrario). Però visto che il forum sta venendo sommerso da queste reazioni, credo sia il caso di andare un po' oltre al "non dire niente che possa offendere un D&D-iano" e parlare un po' finalmente del problema alla base: la fragilissima autostima dei Bravi Master.

P.S.: stai equivocando il regolamento. sono proibiti i post alla "noi contro di loro", ma non è proibito il parlare di categorie, gruppi, insiemi. Sarebbe assurdo, vorrebbe dire non poter mai parlare, per esempio, di chi gioca su G+ senza fare prima tutti i nomi.

Ezio:

--- Citazione da: Arioch - 2012-03-27 08:55:14 ---hai dimenticato l'opzione 5:

si parla di d&d come viene giocato al proprio tavolo, senza tirare in ballo costrutti come "la maggioranza dei giocatori di d&d" o "il vero modo di giocare a d&d". Si parla, insomma, di persone (come fra l'altra richiesto da regolamento), piuttosto che di gruppi astratti.

--- Termina citazione ---


Esiste, è una corrente minoritaria, dovrebbe essere l'unica cosa di cui si parla.
Dici molto bene, Max, nel segnalare che è richiesto dal regolamento. Quello che dici si può parafrasare con "si parla di gioco concreto", che è la base del forum.


Scusate, ma ho voluto ribadire un concetto cardine

Mattia Bulgarelli:

--- Citazione da: Moreno Roncucci - 2012-03-27 09:25:35 ---P.S.: stai equivocando il regolamento. sono proibiti i post alla "noi contro di loro", ma non è proibito il parlare di categorie, gruppi, insiemi. Sarebbe assurdo, vorrebbe dire non poter mai parlare, per esempio, di chi gioca su G+ senza fare prima tutti i nomi.

--- Termina citazione ---

Ecco, giusto per essere extra-chiari: anche i gruppi di cui si parla devono essere "concreti", cioè identificabili. E ricordare che si deve parlare sulla base dei propri dati ed esperienze, e ancora meglio dire quali sono: esperienze personali (cioè soprattutto AP), fonti esterne (quali), ecc. ^_^ Più, naturalmente, quello che ha detto Ezio.

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