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Giocare... a scuola di magia

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Davide Losito - ( Khana ):
E riadattare Do: Pilgrims of the Flying Temple?
Dipende sempre da quanto "meccanica" vuoi che sia resa la magia; però da quello che descrivi, ti interessa di più il processo formativo-creativo che "l'andar in giro a litigare con la Realtà"...

Fabio Succi Cimentini:
Questo non mi dispiace affatto! Anche perchè, come giustamente ha appena scritto Ezio, quel gioco merita troppo amore :°
Ed effettivamente hackarlo nel setting - eventualmente, se non tenere esattamente lo stesso color dicendo "proviamolo, c'è più in comune di quanto non sembri" - non pare affatto difficile.

Ezio:
Hmmm... QUANTO del setting potteriano vuoi tenere?

Perché io sto VEDENDO i giovani maghi che cambiano Casa dopo ogni avventura...

Fabio Succi Cimentini:
Il 'quanto tenere', come scrissi all'inizio, è un dubbio su cui sono. Nel senso che temo sempre il rischio che giocare in *quel* setting preciso porti più all'essere purist for setting che non a dare i propri input creativi. Però in effetti dici che Banner e Avatar potrebbero venire sostituiti/rivisti con un qualcosa simile alle Case? Non sarebbe stupido..!

Ezio:
Non so se conosci Gunnerkrigg Court.


Se non lo conosci... conoscilo. È un altro approccio al concetto di "romanzo di formazione magico" che potrebbe interessarti, e lì le Case sono un po' più sensate che in Potter ;-)


Così, giusto per nutrirti il cervello.

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