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Parpuzio e il metagioco ovvero Come giocare senza una fiction
Matteo Suppo:
No ragazzi, Metagioco è una parola che sta solo nel titolo, e quello che ho scritto io è un po' differente.
Non è un "normale" modo di giocare, e non ha niente a che fare con i dungeon. Non necessariamente.
Qua si parla di un master che ha una storia in mente, e di giocatori che riconoscono gli strumenti che lui utilizza inconsciamente (tono di voce seccato, frasi particolari) per portare i giocatori sulla strada che aveva pensato.
Zachiel:
--- Citazione da: triex - 2012-03-09 14:47:35 ---Qua si parla di un master che ha una storia in mente, e di giocatori che riconoscono gli strumenti che lui utilizza inconsciamente (tono di voce seccato, frasi particolari) per portare i giocatori sulla strada che aveva pensato.
--- Termina citazione ---
Si parla della sottile linea che corre tra illusionismo e partecipazionismo? (Spero non siamo termini del BM)
Matteo Suppo:
Please, non usiamo termini tecnici, parliamo in termini di actual play. Fammi un esempio di qualcosa che sta una parte della linea e di qualcosa che sta dall'altra parte.
Se vuoi parlare con i termini tecnici apri un altro thread, grazie.
Zachiel:
Esattamente per quello esprimevo il mio dubbio.
Da una parte ci sta il DM che lancia dei segnali che il subconscio del giocatore recepisce... e dall'altra ci stanno i giocatori che si accorgono di quali sono questi segnali e comunque li seguono, senza ribellarsi al bieco trucchetto, coscientemente.
Matteo Suppo:
Non li definirei biechi trucchetti.
Nell'esempio del "personaggio del master", era EVIDENTE per me ed A che si trattasse del personaggio del master e quindi di qualcuno di cui ci potevamo fidare. Ma era perché leggevamo tra le righe di quello che il master diceva, conoscevamo il trope e sapevamo cosa aspettarci.
Questo probabilmente perché anche lui era partito dagli stessi concetti, del tipo "facciamo un png che li accompagni", cercando poi di adattare la fiction. E se non ci fossero state persone che badavano alla fiction (B e C) le incongruenze non sarebbero mai saltate fuori.
La fiction quindi arriva a perdere importanza, perché nessuno gliela dà.
Ora, io mi chiedo... ma persone che finiscono ad abituarsi a giocare così... non si troveranno poi in difficoltà ad utilizzare i giochi in cui invece la fiction conta?
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