Moreno, vediamo se ho capito:
Dunque abbiamo appurato che io posso giocare lo sconforto che assale i PG (Rilancio: 5 e 10, lo sconforto ti assale), ma non posso arrivare a muovere loro (preso dallo sconforto ti metti a piangere)
In prima approssimazione è giusto, ma non essere così deterministico.
Il rilancio con lo sconforto è accettabile solo finchè al tavolo non c'è nessuno che alza il sopracciglio. Quello che è accettabile varia da tavolo a tavolo ( questa è la più importante "regola dimenticata troppo spesso" quando si parla di CnV o quando lo si gioca)
Viceversa, se al giocatore piace l'idea che il suo personaggio possa essere preso dallo sconforto, può prendere come un buon suggerimento anche la descrizione che torna indietro, e accettarlo come rilancio (rimane il fatto che narra lui, non chi ha fatto il rilancio, su questo non c'è sopracciglio). La cosa importante è rendersi conto di cosa è successo: il giocatore ha accettato un suggerimento. Ma non è tenuto a farlo.
Finché al tavolo sono tutti coscienti del fatto che se rilanci con "ti fai prendere dallo sconforto e torni indietro", l'altro possa subire il colpo con "sì, mi prende lo sconforto, ma stringo i denti e vado avanti senza fermarmi", esattamente come "lo ammazzo" può essere subito con "lo colpisci, ma non muore", cioè siano esattamente rispettate le zone di autorità, va bene: ma al tavolo quanto si è coscienti di questa cosa? Si è 100% sicuri che chi subisce il rilancio non pensi di essere obbligato? Se non sei sicuro di questo, meglio evitare.
Anche l'esempio della paura, è stato un caso in cui ho sbagliato. Il mio ragionamento si basava sul fatto che la paura possa far fare alla gente cose al di fuori del loro controllo cosciente (tipo crisi di panico), e che nei gdr c'è una lunga tradizione di "attacchi di paura", ma ricordandomi la scena, c'erano almeno un paio di giocatori che al sentire la cosa sono rimasti perplessi. Quindi non era valido. (c'è da dire che alle demo sono un po' costretto ogni tanto a "dimenticarmi" della regola del sopracciglio, a volte mi trovo di fronte giocatori così abituati ad opporsi a tutti i costi alle decisioni del GM - la pressione costante che serve in Parpuzio per avere quello che vuoi - che non potrei mai fare nessun rilancio valido, obbietterebbero a qualunque cosa. La cosa rimane anche dopo anni, ancora adesso nel mio gruppo di gioco a volte vedo che per un giocatore le domande del GM vengono viste come una minaccia, portano il giocatore a chiudersi a riccio e rifiutarsi di rispondere. Cosa che porta diversi problemi quando giochiamo a AW, e non solo)
Fin qui tutto ok.
E immagino che i giocatori non possano fare lo stesso "ascoltando le mie parole il sovrintendente si tranquillizza e si mette a sedere". Può dire che ascolta le sue parole.
No, è ignorabile. Se non lo ignora (cioè se ascolta), ha già accettato il colpo. Non è valido (e oltretutto è fiacco)
Può dire che si calma?
Dipende. E' un attacco magico? Provi a versargli una droga nel bicchiere? Lo tieni stretto immobilizzato finchè non si calma? Cioè, è UNA COSA CHE FAI?
Il "peccato originale" della vostra scena era che era molto fiacca. Da cosa si vede, oltre che dai rilanci ignorabili? Dal fatto che erano rilanci fatti solo di Effetti.
"non ho intenzioni, non inizio nulla, non eseguo nulla, ma ottengo l'effetto che cade in preda allo sconforto"
Capisci il problema? Devi dirmi cosa fai per calmarlo (esecuzione), non che dopo che non hai fatto nulla si calma (effetto)
Può manipolare le emozioni in questo modo? Fare un rilancio per far perdere le staffe a qualcuno o per farlo calmare. Oppure può essere motivo di una posta? (magari far perdere le staffe al sovrintendente difronte a tutti)
Leggendo la risposta alla prima parte del post, qui dovrebbe essere ovvia: sta bene a tutti?
Come GM, come consiglio: non dovrebbe starti bene. Se nessuno alza il sopracciglio, alzalo tu. Pretendi che facciano qualcosa. Pretendo che come posta mettano qualcosa di concreto.
Domanda sull'ambiente:
i giocatori non possono giocare l'ambiente, giusto? È esclusivo del GM. Io posso dire che un fulmine colpisce il fienile e gli fa prendere fuoco, ma i giocatori no. Ovvio, che poi magari c'è un certo livello di sovrannaturale di mezzo, oppure che doveva essere giustificato in fiction, ma tecnicamente parlando è un'opzione che il GM ha disponibile e i PG no, giusto?
Il PG (e il suo giocatore) può MANIPOLARE l'ambiente, non controllarlo.
E' il discorso della differenza fra un anonimo pugnale nella rastrelliera e l'arma del delitto. "sri di fronte alla rastrelliera, cosa fai?" "affetto un pugnale e glielo lancio". Non hai creato il pugnale, hai utilizzato un prop di scena che era presumibile fosse lìì. "Mi nascondo dietro una botte per la raccolta dell'acqua piovana" "sfondo una finestra di una casa vicina ed entro", "affetto un grosso sasso e glielo sbatto in testa", "prendo il primo passante che vedo e lo uso come scudo", etc, sono tutti casi in cui il PG
fa qualcosa CON (utilizzando) un prop di scena che è plausibile sia lì.
Quand'è che non è plausibile e non può? Non stiamo a immaginarci regole complicatissime che dicano cosa è plausibile o no, la regola è sempre la stessa: nessuno alza il sopracciglio?
Però a seconda del livello del sovrannaturale un giocatore può dire che prega il padre della vita perché fulmini gli infedeli. Oppure che manco lo prega, ma che usa un rito preso dal suo libro della vita.
Se nessuno alza il sopracciglio (difficile: un incantesimo nel libro della vita?...), cioè se lo fa in maniera plausibile con le premesse, potrebbe essere accettabile. Se l'idea che "esecuzione=pregare" possa condurre
direttamente al fulmine. Ma come GM cercherei di dissuaderlo. Preferisco che scagli lui il fulmine dal dito, piuttosto. E lo avvertirei che comunque mi sta regalando su un piatto d'argento il mezzo per fregarlo.
Perchè subito dopo parerei il colpo, e il fulmine cadrebbe su di lui con il mio prossimo rilancio. nD10 di fallout (d8 aumentati dai poteri dei cultisti) E potrei colpirlo in continuazione, senza che lui possa ripararsi anche allontanandosi dal conflitto. E potrei continuare a farlo finchè anche un solo cultista rimane vivo.
Io di solito i giocatori li avverto, quando alzano il sovrannaturale. So che sono abituati a sistemi di gioco in cui, se tirano un missile magico ad un coboldo, non è che di colpo gli altri 500 coboldi imparano ad usare il missile magico. E allora è meglio ricordarglielo. Ma non credo nel premiare con "bontà" lasciandoli vincere comportamenti che considero tatticamente stupidi (quello sarebbe Right to Dream, l'illusione di essere un grande stratega...).
Ma vabbè, non allontaniamoci dal punto: che è: il problema di quella giocata non può essere risolto cercando di identificare il punto esatto in cui si passa dal "lecito" al "non lecito, e cercare di starci il più vicino possibile per trarne vantaggio: quel punto si sposta in continuazione in base alle circostanze, e starci vicino non dà vantaggi. Il veto e il sopracciglio non sono fatti "normali" in CnV (non è Sporchi Segreti), quando ne incontri uno non devi spostarti 2 cm e poi vedere se passa, devi allontanarti a gambe levate perchè vuol dire che sei vicinissimo ad un punto che sta rovinando la partita a qualcuno.
Lì il problema era proprio il tipo di rilanci: fiacchi ed ignorabili. Stare a vedere se si può trovare una spiegazione plausibile che consenta al PG di chiamare il fulmine è una soluzione "locale" e fragile, valida solo quella volta a quel tavolo perchè hai convinto quelle persone. Con un altro gruppo, o lo stesso gruppo un altra sera, sei daccapo. Bisogna risolverla alla radice.