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Chiacchiere sulle Chiacchiere di Moreno e Roberto

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Simone Micucci:
Sbaglio o la storia dei Gemelli Pluff sta cominciando ad avere delle regole su come essere gestita?

judge:

--- Citazione da: Simone Micucci - 2012-01-09 12:38:48 ---Sbaglio o la storia dei Gemelli Pluff sta cominciando ad avere delle regole su come essere gestita?

--- Termina citazione ---

Io non ho detto nulla, ma ho avuto la stessa impressione.
Ho provato a controllare il dizionario Zingarelli (2003) e anche lui pare essere d'accordo.

Leonardo:
Ok, ma allora direste che qualunque conversazione che abbia un focus che rende comunicativamente inaccettabile che uno dei partecipanti possa improvvisamente svicolare dalla conversazione stessa a suo piacimento (cambiando discorso), si configura come una conversazione "anomala"?
O per fare un esempio leggermente diverso: penso che si possa abbastanza serenamente concordare sul fatto che prodursi in osservazioni scherzose e bonariamente sfottenti anche solo ai "danni" di un amico sia una pratica che funziona secondo regole proprie che stabiliscono un contesto "sto scherzando" in cui sono ammessi comportamenti e parole che in altre circostanze potrebbero facilmente far venire alle mani due persone. C'è bisogno di sottolineare la natura del contesto tramite tono di voce, mimica e scelta dei termini e spesso l'intera situazione è socialmente accettabile o meno semplicemente sulla base del grado di intimità che si è precedentemente sviluppato col "bersaglio". Eppure non credo che in generale lo scherzare in questo modo sia considerato conversazione "anomala": dipende dal contesto. Il punto è che anche una semplice "normale conversazione" in realtà comprende una miriade di interazioni diverse che si sviluppano sulla base della pratica applicazione di principi di comportamento piuttosto generici. Proprio per questo ci troviamo ad essere più cauti quando affrontiamo argomenti potenzialmente scottanti con estranei: non abbiamo alcuna garanzia che i limiti del nostro interlocutore corrispondano ai nostri (e viceversa) e siamo costretti a scoprirlo procedendo con cautela.

Tornando all'argomento in questione...
Secondo me i punti sollevati da Moreno non sono minimamente capziosi: elenca una serie di situazioni che possono comunemente entrare a far parte di una "normale conversazione" in ogni momento e che assumono carattere potenzialmente distruttivo nell'ottica del gdr, anche solo di quello più freeform che si possa immaginare. A me sembra abbastanza evidente che anche il "Facciamo finta che..." dei bambini sia un gioco che richiede una struttura più rigida di quella che caratterizza la più generale conversazione che si possa immaginare di avere. Questa struttura è quella che si ottiene nel momento in cui si decide di "accettare l'illusione", momento che, per dirla alla Caillois, coincide non a caso con l'inizio del gioco. Da quel momento in poi gran parte delle "degenerazioni" elencate da Moreno diventano automaticamente inaccettabili e dannose per il gioco. Una volta stabilita questa struttura e quindi circoscritto l'ambito della conversazione, i processi con cui si va a modificare la "fiction" sono quelli fluidi della convivenza più o meno civile.

Dove mi sento molto meno sicuro e dove i miei dubbi permangono, è nella opportunità di individuare la costruzione di quella struttura come il risultato della applicazione di una o più regole. Soprattutto nel caso del gioco dei bambini si tratta di un processo così vago, intuitivo e tacito, da non garantire neppure che tutti i partecipanti siano effettivamente sulla stessa lunghezza d'onda. Già soltanto il dire "giochiamo a cowboy e indiani" richiede una tacita condivisione di un immaginario relativo a cosa sia accettabile inserire in un tale contesto. Probabilmente si tratta di una delle ragioni per cui questo genere di giochi funziona relativamente bene tra i bimbi (che sono forse meno puntigliosi) mentre i giochi di ruolo per adulti vanno nella quasi totalità in direzione di un struttura più rigida. Ma questa mia perplessità non cambia ovviamente la natura dell'attività: al massimo potremmo dire che parla di me nella misura in cui dà un'idea di quale sia il mio concetto di "regola". Sarei quasi tentato di dire che mentre posso accettare l'idea che esista un freeform senza "regole" non posso accettare l'idea che esista un gdr senza sistema (ma questa è una tautologia).
Il punto che quindi mi interesserebbe vedere chiarito da Roberto e Luca (per non rischiare di attribuire loro pensieri estranei) è se loro ritengono o no che una struttura anche minima (imposta alla famigerata normale conversazione) sia necessaria per giocare anche soltanto al "Facciamo finta che..." dei bambini.

rgrassi:

--- Citazione ---Secondo me i punti sollevati da Moreno non sono minimamente capziosi: elenca una serie di situazioni che possono comunemente entrare a far parte di una "normale conversazione" in ogni momento e che assumono carattere potenzialmente distruttivo nell'ottica del gdr, anche solo di quello più freeform che si possa immaginare.
--- Termina citazione ---

Certo, non solo sono distruttivi nell'ottica del gdr, ma lo sono anche nell'ambito di QUALUNQUE conversazione. Per questo motivo non lo ritengo un controesempio.


--- Citazione ---Il punto che quindi mi interesserebbe vedere chiarito da Roberto e Luca (per non rischiare di attribuire loro pensieri estranei) è se loro ritengono o no che una struttura anche minima (imposta alla famigerata normale conversazione)
--- Termina citazione ---

Non parlo per Luca, non so cosa abbia in mente.
La 'struttura minima' imposta alla normale conversazione è di negoziare e mettersi d'accordo.
Comunque volevo fare un post riassuntivo da quello che ho capito con queste lunghe chiacchierate, che per me sono molto fruttuose a dispetto di quello che possa sembrare.


--- Citazione ---Sarei quasi tentato di dire che mentre posso accettare l'idea che esista un freeform senza "regole" non posso accettare l'idea che esista un gdr senza sistema (ma questa è una tautologia).
--- Termina citazione ---

Questo dipende dal fatto che si assume che sistema (equivalente a) regole.
Ma non è così.
Rob

P.S. ti confermo che nessuna delle giocate con i bambini o con altre persone con cui ho fatto quelle cose, si dilunga nelle menate di cui sto discutendo nell'altro thread. Non so se possa servire alla discussione. :) Ma l'approccio di fondo era che VOLEVANO accordarsi.

Giulia Cursi:

--- Citazione da: Ezio - 2012-01-09 10:38:50 ---Non ti è mai capitato di parlare con persone che, mentre gli spieghi i rapporti tra il Barocco e Michelangelo, sorridono con sguardo vitreo e poi spostano l'argomento sull'ultimo film di Jessica Alba non appena prendi fiato?


Beato te...

--- Termina citazione ---

Magari mi cambiassero argomento con l'ultimo film di Jessica Alba, di solito se mi va bene si parla di Lingerie Bowl...

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