Ok, finalmente sono pronto a "sfogarmi".
Sono certo di non essere in grado di far capire bene il livello di sofferenza che ho provato, ma va be'...
Vi sembrerà banale, ma vi assicuro che ci sono rimasto davvero molto molto male, tant'è vero che non sono riuscito nemmeno a parlarne per tutto questo tempo... (40 giorni?)
La situazione di partenza è già.. sofferta, diciamo, perchè giocare di ruolo si è rivelato più difficile del previsto... da tanto, troppo tempo le cose vanno avanti così.
Partiamo da lucca 2010: mio fratello e la sua ragazza mi convincono a comprare "sporchi segreti" perchè era un gdr che li ispirava e volevano provarlo.
Non ci abbiamo MAI giocato.
Da allora, moltissime volte io ho fatto pressioni per giocare e quasi sempre le mie richieste venivano respinte. In pratica ho giocato poco, in generale, e questo genera una certa frustrazione.
Comunque qualche partita c'è stata, ma non tutte sono state soddisfacenti, purtroppo...
Nei primi di gennaio, dopo qualche mese che non giocavo (T_T) è successo questo fatto increscioso.
Il livello di frustrazione di partenza era già elevato, anche perchè avevo passato i 30 giorni precedenti a chiedere/supplicare mio fratello di fare una partita a... QUALCOSA, approfittando delle vacanze di Natale. Ma lui non voleva saperne. Quasi sempre la risposta era: "Più tardi" o "Domani" o "Vorrei, ma ora sono stanco" o "Sarebbe bello, ma non c'è abbastanza tempo", eccetera.
Alla fine comunque la partita è cominciata. C'era mio fratello ed una mia amica, Serena, che si è avvicinata da poco a questo hobby, e che quindi ha giocato poco, e solo con me (abbiamo fatto murderous ghost, arena, e mezza partita a trollbabe).
Finalmente c'è stata una situazione in cui non c'erano scuse plausibili ed allora sono riuscito a convincere mio fratello a giocare a shock.
Sappiate che Diego aveva già giocato a shock altre due volte: in una si è divertito TANTISSIMO, in un'altra si è divertito normalmente; quindi il gioco in teoria dovrebbe piacergli.
Comunque ci sediamo al tavolo. IO prendo le matite, IO prendo le gomme, stampo le schede, prendo il manuale e predispongo tutto quanto per giocare. Lui non muove un dito. Resta seduto con uno sguardo sofferente come nella sala d'aspetto del dentista.
Nonostante questo cerco di farmi forza e comincio a spiegare le regole a Serena, sapendo che già altre volte in passato mio fratello aveva tenuto questo atteggiamento di mer#a per i primi 20 minuti per poi lasciarsi andare e dare contributi eccezionali alla partita, rendendola sempre piacevolissima.
Incredibilmente anche Serena però sembrava avere lo stesso sguardo sofferente di mio fratello. Eppure a lei la fantascienza piace, le piace giocare e ad Arena e Murderous Ghost si è sempre divertita...
L'unico suono che si sentiva era quello della mia voce. Loro non dicevano nulla, a stento pareva che respirassero. Serena era verde in faccia, sembrava quasi dovesse vomitare da un momento all'altro. Diego sembrava il manichino di un uomo affogato.
Consapevole di quello che accadeva attorno a me ho chiesto più e più volte se davvero volessero giocare a shock, se magari non preferissero un altro gioco da tavola che già conoscevano o se non volessero fare qualcos'altro. Ogni singola volta hanno confermato che volevano giocare, che stavano ascoltando e che erano d'accordo a giocare a shock.
Ma l'atteggiamento da condannati a morte continuava.
Quando si gioca a shock bisogna stabilire all'inizio uno "shock" cioè un fatto diciamo fantascientifico che definisca il mondo in cui si giocherà e che lo renda dunque diverso dal nostro (es. esiste il viaggio nel tempo, ci sono i robot, gli alieni hanno invaso la terra, ecc)
Siccome non volevo imporre la mia idea ed anzi volevo cominciare a renderli partecipi ho detto che avrei aspettato una qualche loro proposta.
Silenzio.
Ancora silenzio, interrotto solamente da qualche mio esempio, e qualche suono non identificato, un misto tra sbadigli, sbuffi, colpi di tosse e conati di vomito.
Serena ha fatto un paio di proposte, che però Diego ha bocciato completamente.
Esasperato, ho cominciato a fare diverse proposte, ottenendo come reazione sempre un grande gelo e dei rifiuti.
Alla fine, hanno accettato, seppur con freddezza, di giocare "l'apocalisse", cioè l'umanità sta per essere distrutta e le persone ne sono consapevoli.
A questo punto (di solito occorrono da 20 secondi ad un minuto per raggiungere questa fase e non quindici minuti di silenzi) si propongono dei temi sociali che si vogliono sviluppare durante la partita.
Di nuovo gli "zombi" hanno fatto i loro versi e non hanno proposto nulla. Serena si è allontanata ed è andata in bagno. Quando è tornata (mio fratello nel frattempo è rimasto in quello stato di apatia) ho proposto io stesso una mezza dozzina di temi, che sono stati tutti rifiutati.
Ho chiesto ancora una volta se davvero volessero giocare, che non c'era nessun problema se non avevano voglia, e loro per l'ennesima volta hanno risposto che volevano giocare. Con fatica sono spuntati altri due temi e mentre abbiamo cominciato a definire cosa questi significassero Serena è corsa in bagno per vomitare. Diego mi guarda come a dire che quasi quasi se lo aspettava, e che non ci si può aspettare molto di più dai giochi di ruolo.
Quando lei è tornata chiedo ancora se vogliano giocare e dicono di sì, ma continuano a restare in silenzio.
A quel punto ne ho abbastanza e chiudo tutto.
Non c'è stata nessuna protesta.
...
Ho scoperto in seguito che in effetti Serena stava molto male e che avrebbe davvero voluto giocare, solo che il suo malessere era tale da non permetterle di fare null'altro che ascoltare, cercando di non svenire.
Nessuna scusa invece ha mio fratello. Ho dunque deciso che non giocherò mai più con lui, nè gli chiederò mai di giocare.
Questa cosa mi fa soffrire molto, anche perchè so di perdere un giocatore potenzialmente validissimo. Fra l'altro un giocatore che essendo sempre in casa poteva essere disponibile spesso... e se già i giochi in due (non solo i gdr...) li avevo archiviati da tempo, la speranza era che basta un altra persona per avere in pratica un gruppo di tre giocatori.
Questo non succederà più. Se mi serviranno due giocatori dovrò cercare... due giocatori e non potrò fare nessun affidamento su mio fratello, nonostante abbia dimostrato in passato di essere capace di divertirsi ai gdr e di far divertire gli altri.
Questa cosa mi ha devastato.
Non volevo più nemmeno sentir parlare di gdr, nè dal vivo nè tramite skype nè di leggere questo forum... niente.
----------
Pensavo che non ci sarebbe stato nessun recupero, e di aver quindi sprecato tanto tempo e tanto denaro.
Ma la PASSIONE è forte, e dopo qual che tempo il desiderio di giocare è tornato a farsi sentire, anche se accompagnato da un certo malessere.
Questo sabato ho invitato un mio amico con cui avevo giocato in passato (ma solo lui, non anche il terzo amico che ha rovinato in più di un'occasione le nostre partite) e Serena. Non gli avevo nemmeno detto cosa avremmo giocato (di solito facciamo giochi da tavolo), ma quando ho posizionato le schede dei pg sul tavolo non si è lamentato minimamente. Quando ho detto che avremmo fatto questo gdr che permette di creare dei racconti di fantascienza, che è un genere che ci piace, hanno mostrato interesse.... hanno ascoltato le regole, abbiamo creato l'ambientazione, i temi, i personaggi con assoluta serenità.
Abbiamo giocato fino alle due di notte, perchè volevamo completare le storie.
Ci siamo divertiti.
E' stata una partita normale, in cui tutto ha funzionato in maniera regolare e dunque in cui tutti ci siamo divertiti per tutto il tempo.
Ed ecco perchè, finalmente, riesco a scrivere di tutto questo.