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[rant] Gruppi sfigati

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Moreno Roncucci:
Vorrei intervenire non tanto sul post iniziale (sei cui comunque Il Miet si becca una fan mail) quanto sulla deriva degli ultimi post sul fatto di poter "cacciare la gente".  Visto che il Miet ha risposto, credo che implicitamente l'abbia ammessa come in-topic.

Secondo me è uno dei tanti esempi degli effetti deleteri delle Five Geek Fallacies

Mettiamo di essere un gruppo di amici, e io organizzo un gruppo Rock o Jazz o altro.  Siamo tutti musicisti dilettanti, abbastanza scarsi magari, ma dai, si suona per divertirsi fra di noi all'inizio, senza pubblico.

Qualcuno è entusiasta, qualcuno mugugna, qualcuno accetta senza tropo entusiasmo e ho l'impressione che lo faccia solo perchè gli dispiace dirmi di no, o peggio, si vergogna con qualcuno degli altri. Comunque sia, ci troviamo tutti a suonare meno x, y e z.  X ha avvertito che aveva un impegno, y e z manco quello. Li chiamo per assicurarmi che non abbiano avuto un incidente: Y ha avuto un impegno improvviso (gli è andata la bruschetta nell'occhio, o ha il gomito che gli ha fatto contatto) , Z non ne ha semplicemente voglia, ed entrambi proprio non ci hanno pensato ad avvertirmi.

Non ci voglio litigare, anche se scalo immediatamente entrambi di diversi gradini nella mia personale valutazione di affidabilità e li aumento nella valutazione della stronzaggine. Già che ci sono mi metto d'accordo con loro per l'uscita in discoteca del venerdì sera.

Mettiamo che la cosa si ripeta. Alla fine avrò anche la pazienza di un santo, ma smetto di chiamarli.  Tutti e tre.

E lo decido io, perchè sono io quello che organizza.  In queste cose, in generale, non esiste "il gruppo". Il gruppo esiste quando si è formato, quando si suona, ma se l'organizzo io, decido io chi c'è e chi non c'è.  Ovvio che poi a loro volta ciascuno decide se ci sta o no (e questo a sua volta influenzerà la mia decisione), ma sono sempre decisioni individuali. Non si decide mai "in gruppo" sui nostri rapporti sociali fra individui.

Se x me lo chiede, gli dico che sì, suoniamo ancora, ma per poter avere un gruppo compatto, bisogna che i componenti mi diano una certa affidabilità, e lui almeno per il momento non può darmela.  Se non preda delle Geek fallacies molto probabilmente a questo punto finisce di bere il suo Scotch and Scotch (che siamo in discoteca: mica smetto di uscire con luii) e mi dice "hai ragione", e non ci si pensa più.  (se me lo chiede z probabilmente lo mando a espletare bisogni corporali, ma il concetto è lo stesso)

Perchè, fuori dalla geek fallacies, la gente fa cose diverse, con persone diverse, non hai un "pass" per avere diritto a partecipare a tutte le cose che fanno i tuoi amici, anche senza metterci il minimo impegno, e non venire chiamato a fare tutto ogni singola volta non è un offesa e non è un insulto all'amicizia.

Nella cultura Geek in cui la sotto-cultura dei gdr è immersa, invece, si applicano le fallacies:
Geek Social Fallacy #1: Ostracizers Are Evil ---> se non chiami tutte le volte anche z sei uno stronzo.
Geek Social Fallacy #2: Friends Accept Me As I Am ---> i partecipanti al gruppo non hanno obblighi per partecipare al gruppo.  Sono parte del gruppo per diritto divino, visto che sono "tuoi amici".
Geek Social Fallacy #3: Friendship Before All ---> giocare con x e y ha la precedenza sulla buona riuscita del gioco. Meglio annoiarsi in partite di merda, ma tutti insieme, che divertirsi un sacco in un gruppo selezionato che gioca con passione (immaginate di applicare la stessa cosa alla musica: i Beatles avrebbero dovuto accettare nel gruppo tutti i loro amici, che sapessero suonare o no...)
Geek Social Fallacy #4: Friendship Is Transitive ----> z è uno stronzo, e non è tuo amico, ma lo devi accettare nel gruppo perchè è amico di x.
Geek Social Fallacy #5: Friends Do Everything Together  -----> anche i gdr, anche se qualcuno se ne sbatte.

Per me tutte le argomentazioni del tipo "con che diritto il GM esclude qualcuno dal suo gruppo di gioco" nascono solo dall'aver abboccato completamente ad almeno una di queste fallacies.  Sostituite "suonare in una band" (attività non tipicamente geek) a "giocare ad un gdr" e la cosa sarà chiarissima.

il mietitore:
Si, direi che è IT. Dato che si parla dei gruppi sfigati e dei giocatori che li rendono tali, direi che è parte integrante stessa dell'argomento il "come trattare i tirapacchi". Poi vabbè, il thread nasce come rant, per cui secondo me ci sta una certa flessibilità nella discussione.


Ad ogni modo Moreno ha lucidamente spiegato il problema del trattare con i giocatori poco motivati.


Il mio caso (non so i vostri) invero è leggermente differente da quello descritto nell'esempio. Dato che nel gruppo il nerd più attivo sono sempre io (dove attivo significa che frequento cose come club, negozi, convention, e che dunque ho la possibilità di conoscere un po' più gente del giro) l'unico che conosce tutti quanti sono sempre, di nuovo, io. Per cui non ci sono dei gran legami a cui andare incontro quando caccio la gente dal gruppo: se ne mando via uno gli altri se ne sbattono perchè, magari, neanche lo conoscevano e gli stava pure sui coglioni. Solo una volta mi è successo di avere mandato via uno, e vedere di conseguenza andare via altre due persone. Erano quelli che hanno deciso di andare a suonare anzichè di venire a giocare. Era un gruppo di Project HOPE, che a causa di ciò è morto ovviamente dopo la prima sessione.


In linea di massima nei miei gruppi la gente si conosce di vista, ma non c'è niente di più in mezzo.


Il che certamente gioca un po' del determinare la morte precoce dei gruppi di gioco. In una situazione ideale, se sono tutti amici c'è meno tendenza a paccare dato che c'è la volontà effettiva di stare assieme. Questo, appunto, in una situazione ideale: in verità si incorre nelle fallacies che ci diceva Moreno.

Moreno Roncucci:
Miet, il mio consiglio è di partire con gochi one-shot. Senza nemmeno organizzarli tutte le settimane. E giocabili con chi c'è (senza un numero fisso necessario di giocatori).

Hai da una parte persone che sono poco motivate a venire, o che addirittura lo fanno di malavoglia, senza la minima fiducia nel fatto che la serata possa essere più divertente di qualunque altra alternativa, e prontissimi a saltare se gli si presenta qualunque altra cosa. Se dall'altra gli metti giochi dove passi la prima serta a spiegare il regolamento e gli dici che dovranno venire un tot di volte prima di finire, non hai speranze.

Già così, con giocatori così poco motivati, ne hai poche. Almeno sfrutta quelle. Cerca di coltivare quell'interesse, "premiandolo" subito con una serata divertente in sè che non li obblighi a impegni regolari.  Fanne un po' di fila e vedi chi si diverte davvero e quindi torna sempre e chi no (ma non cadere nella trappola opposta, quella di sentirti in dovere di dimostrare che il gioco funziona ed è divertente. Almeno la volontà di fare un tentativo onesto da parte loro deve esserci)

Personalmente, non mi ricordo di aver mai "trovato" un giocatore in vita mia. A parte un mio amico che ha iniziato con me  (con un altro come GM) e due che hanno iniziato prima di me in un altro gruppo (ma poi sono passati al mio, senza che glielo chiedessi), tutti gli altri nel corso degli anni sono venuti "da soli", cioè hanno chiesto di venire a giocare dopo aver sentito raccontare del gioco dai giocatori. Sono stati insomma tutti "pescati" dai giocatori, dai loro racconti, senza che anche loro dovessero chiederglielo. (Ad un certo punto avevo 10 giocatori, ho dovuto iniziare a dire di no...)

Non è un vanto o per dire che sono particolarmente bravo: è per dire che è così che funziona. Sono le partite divertenti che attirano altri giocatori, semplicemente con il passa-parola. Se devi cercarli tu, ti trovi in una situazione oggettivamente scomodissima, e hai giocatori moto meno partecipi e motivati del normale.  Fai molta più fatica e le partite vengono peggiori. Se non hai già un gruppo fisso è un passaggio necessario, ma da cui ti devi togliere al più presto possibile Ma finchè non gli fai VEDERE, davvero, in pratica,  tutto il gioco, dall'inizio al gran finale, e continui a "promettere" per farli venire la volta dopo, da quella situazione non ne esci.

Ah, e ovviamente, anche i giocatori che avevano chiesto loro di venire, a volte davano il pacco..  a volte pare che telefonare per avvertire sia chissà quale terrificante prova di abnegazione...  ::)

Zachiel:
Prova di abnegazione? Sai gente che non mi chiama perché non ho il loro stesso gestore di telefonia e con me non hanno i messaggi gratis? (...Ma devo essere caduto in qualche fallacy, perché non ho nessuna voglia di tradire il mio attuale gestore. Se vogliono risparmiare mi mandano una mail.)
Comunque appoggio Moreno su una cosa. Una persona che mi dice "ho sentito parlare di D&D, mi insegni?", crea un personaggio di quarta edizione in chat su facebook (massimo del masochismo) e poi non si fa più vivo... non so come classificarlo. Tirapacchi? Dovevamo essere in sei+master alla demo di 4e che avevo organizzato, alla fine eravamo 4+master di cui uno chiamato all'ultimo minuto per sentire se aveva altro da fare.

Comunque temo che nel mio caso Ostracizers Are Evil si applichi a me anche al di fuori dei gruppi. Solo che non ho per nulla voglia di uscire da questa fallacy.

Ezio:
Io ho avuto e sono stato gli stessi problemi, ma adesso non ce li ho più e non lo sono più.


Ho visto molte volte partite saltare per buche all'ultimo minuto, e ho cercato soluzioni diverse e fantasiose, dall'ignorare il fatto al minacciare la morte dei PG in caso di assenza.


Più volte sono stato dall'altra parte della barricata e ho inventato scuse fantasiose (o sono semplicemente sparito) per non andare alla sessione: a volte mi sentivo frustrato e annoiato. Dovevo andare a giocare, ma non ne avevo voglia.


Entrambe queste problematiche sono svanite quando ho iniziato a giocare con giochi coerenti.
Non perché il gioco coerente faccia miracoli o abbia proprietà magiche, ma perché praticare questo hobby ha cambiato la mia visione su come dovrei comportarmi.


Ho smesso di inventarmi scuse fantasiose perché adesso faccio qualcosa che mi piace il 100% del tempo. Se un gioco non mi piace posso tranquillamente dire di no e se i miei amici insistono a giocarlo... che facciano. Vuol dire che passerò un mesetto (non tre anni, durata di una campagna di D&D4, per dire) stando a casa il sabato sera, o uscendo con la morosa o con altri amici, sai che dramma?


Ho smesso di ricevere scuse fantasione o buche ingiustificate perché adesso gioco con persone che hanno il mio stesso atteggiamento, quindi vogliono giocare. Il gioco non è più qualcosa che si mette in fondo alla lista di impegni se proprio non c'è qualcosa di meglio da fare (e giusto perché i tuoi amici giocano, quindi devi fare branco), ma qualcosa che si vuole davvero fare e ci si impegna con gusto per farlo.


Questa coppia di atteggiamenti ha anche portato al simpatico bonus che adesso gioco con i miei amici. Non sto con persone di cui mi frega il giusto tanto per fare, ma sto con le persone che io ho scelto e che mi hanno scelto, con cui condivido gusti e obiettivi. Sto con persone con cui non faccio solo gdr, ma con cui esco la sera a bere (e parlare di gdr, ma questo è perché siamo malati...).


Capita ancora l'occasionale buca? Certo che si. Capita che non ci si riesca a trovare, capita che ci siano problemi. Questi sono capiti e perdonati come tra amici o, in casi estremi, è facile (l'ho fatto) prendere da parte qualcuno e chiedergli cosa intende fare. Se la risposta, onesta, è che manca di interesse o che, semplicemente, ha orari incompatibili coi miei... pazienza, pacca sulla spalla e ci si vede in birreria.
In passato questo genere di atteggiamenti era totalmente tabù, avrebbe causato ripicche e vendette e sparlate. Adesso no, adesso ho una vita sociale normale.


Sicuramente parte del merito di tutto ciò è che ora siamo tutti più maturi (e l'età anagrafica conta. Non tanto, ma conta. A trent'anni sono diverso, faccio ragionamenti diversi, che a venti), ma riconosco anche il ruolo importante dei giochi coerenti, che hanno disattivato tutta quella serie di screzi durante il gioco che andavano a colpire la nostra sfera sociale, indebolendola.
Ora quella sfera è molto più solida e può essere usata più normalmente ^^

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