Autore Topic: Il Tremendo Thread: i "generi" del fantastico. Come li definiamo?  (Letto 7610 volte)

Michael Tangherlini

  • Membro
  • Michael Tangherlini
    • Mostra profilo
    • Phage without a host
Alla fin fine, secondo me, questo tipo di suddivisioni lasciano un po' il tempo che trovano. O meglio, non sono d'accordo sul fatto che siano così nette, al punto che potrebbero benissimo non esistere. Piuttosto, io mi limiterei a parlare di subset di topoi che interagiscono e danno origine allo pseudo-genere in questione; pseudo-genere perché li vedo più come parti di un continuum che non cose separate.
Per dire, il cyberpunk nasce come subcultura del genere fantascientifico, con un fortissimo accento verso tutto ciò che parla di tecnologie che uniscano corpi e macchine, in un corpus che fa della rottura con tutto ciò che è mainstream una bandiera; lo steampunk è una derivazione del cyberpunk in cui la tecnologia si evolve partendo (nell'accezione più stretta del termine per non includere clockpunk e dieselpunk, ad esempio) dall'epoca Vittoriana e dallo studio sull'energia del vapore e simili. Fin qui rimaniamo nell'ambito di ciò che è percepito come fantascienza, e ci sta; ma lo steamfantasy? E' fantasy, dopotutto, ma la discendenza dalla fantascienza si sente, dopotutto, quindi siamo in un ambito ibrido.
C'è anche chi dice che "Any sufficiently advanced technology is indistinguishable from magic" (Clarke); quindi, da questo punto di vista, nessuno mi vieta di parlare di mondi con caratteristiche a prima vista fantasy che, con l'avanzare della narrazione, si scoprono invece essere figli di mondi molto high-tech. E' fantasy o fantascienza?
Sto dicendo un sacco di cazzate?

-MikeT
My body is a cage / My mind holds the key (Peter Gabriel - My body is a cage)

Mauro

  • Membro
    • Mostra profilo
Se al posto di un concetto di scienza ipotetica stava alla base del ciclo una razza di bestie magiche, direi che è presumibile.
Se c'era una specie aliena simil-rettile, esapode, intelligente e sputafuoco, no, certo che no. Anche perché da qualche parte l'ha fatto il drago, c'entrava il metano. Perdio, ha fatto la gallina delle uova d'oro
Stai cambiando quello che ho detto: il Ciclo della Fondazione cosí com'è, solo che appare un Drago ;)

Alla fin fine, secondo me, questo tipo di suddivisioni lasciano un po' il tempo che trovano. O meglio, non sono d'accordo sul fatto che siano così nette, al punto che potrebbero benissimo non esistere
L'articolo del Duca su cos'è lo steampunk mi ha fatto parecchio ripensare simili posizioni: se per lo steampunk è possibile dare una definizione - nella sua genericità - cosí precisa, perché non per gli altri generi?
Poi, sono sempre possibili sovrapposizioni, ma se per esempio un'opera è indicata come steampunk da uno che sa di cosa parla io so cosa aspettarmi all'interno di margini abbastanza precisi.

Attento a una cosa: lo steampunk nasce prima del cyberpunk: The Warlord of the Air è del 1971, il cyberpunk nasce negli anni '80. L'unico legame tra i due è la battuta in cui Jeter conia il termine "steampunk" (vedi articolo del Duca).

Citazione
nessuno mi vieta di parlare di mondi con caratteristiche a prima vista fantasy che, con l'avanzare della narrazione, si scoprono invece essere figli di mondi molto high-tech. E' fantasy o fantascienza?
Fantascienza: che all'inizio vengano presentate come magiche non toglie che quelle caratteristiche siano inerentemente scientifiche, e spiegate con quell'ottica.

Citazione
Sto dicendo un sacco di cazzate?
Qualcuna :P

Aggiunta: Corretta una data.
« Ultima modifica: 2011-12-21 14:53:24 da Mauro »

Dairon

  • Membro
  • Al secolo Luca Correnti
    • Mostra profilo
    • Ass. Cavalcalupi
Beh, è che bisogna intendersi su cosa sia un drago.
Non credo sia tanto peregrina come domanda, di suo il drago è qualcosa di molto vago - lo diceva anche Propp quando notava che nelle fiabe cosa caratterizzi un drago oltre al nome è piuttosto incerto.


Michael Tangherlini

  • Membro
  • Michael Tangherlini
    • Mostra profilo
    • Phage without a host

L'articolo del Duca su cos'è lo steampunk mi ha fatto parecchio ripensare simili posizioni: se per lo steampunk è possibile dare una definizione - nella sua genericità - cosí precisa, perché non per gli altri generi?
Poi, sono sempre possibili sovrapposizioni, ma se per esempio un'opera è indicata come steampunk da uno che sa di cosa parla io so cosa aspettarmi all'interno di margini abbastanza precisi. 

[/size]Non dico che non si possa dare una definizione di un singolo lavoro o di un sottogenere molto ben definito (come ad esempio i vari -punk), ma dico che a livello più elevato queste distinzioni sono più difficili. E questo perché i vari generi derivano da specifiche interazioni di specifici topoi, che però possono essere mescolati in modo molto creativo per dare origine a situazioni narrative anche parecchio diverse che si pongono a cavallo fra i generi propriamente detti. Per questo credo che sia più plausibile un continuum di generi che ricada nella categoria del "fantastico" che non una distinzione nettissima.

Attento a una cosa: lo steampunk nasce prima del cyberpunk: The Warlord of the Air è del 1971, il cyberpunk nasce negli anni '80. L'unico legame tra i due è la battuta in cui Jeter conia il termine "steampunk" (vedi articolo del Duca). 
Questo lo so; per precisare, infatti, definisco propriamente steampunk ciò che nasce dopo la coniazione del termine, giusto per essere precisini e conservativi. ;D

Qualcuna :P
Questa mi è piaciuta. ;D  Finalmente qualcuno che lo riconosce. :P
[/size]
[/size]-MikeT
My body is a cage / My mind holds the key (Peter Gabriel - My body is a cage)

@Dairon, perdonami ma non riesco più ad identificare il limiti tra le posizioni valide e la lana caprina :)


Conan è "l'unico" nel senso che senza di lui quelle cose non sarebbero successe.
Sai... si tratta del "ciclo di Conan"... come fa il ciclo di Conan ad esistere senza Conan? O senza che Conan ne sia il fondamento e la "risposta ad ogni domanda"?


Cioè, quando un autore scrive incentrando una saga intorno ad un personaggio al punto che la saga ne prende il nome, non è che sia difficile identificare il "fulcro" delle vicende :D
Quindi è con discreta certezza che posso dire che: "senza Conan quelle cose non sarebbero successe" ^^
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Dairon

  • Membro
  • Al secolo Luca Correnti
    • Mostra profilo
    • Ass. Cavalcalupi
Intendevo che non crederei sia l'unico "eroe" dell'era hyboriana, e nemmeno speciale in sé e per sé, solamente più grosso di altri.

Sì ma... l'era hyboriana... non esiste.
E' uno strumento mediatico inventato da Howard per mettere sotto gli occhi del mondo alcune sue specifiche idee, che sicuramente poi si sono sviluppate e hanno preso una forma diversa, negli anni, rispetto al progetto originale; ma dietro ad un racconto o ad un romanzo (o ad una serie di romanzi... le saghe) c'è un progetto letterario ben preciso, che viene deciso a tavolino per ottenere un effetto.


Questo avviene in tutte le specialità artistiche.
Anche la IX sinfonia di Beethoven è stata scritta a tavolino. Ludovico Van (cit.) voleva scrivere una sinfonia in cui inserire l'Inno alla Gioia di Goethe Schiller (come corretto da Mr. Mario :P) e ci ha messo più di 20 anni a musicarla tutta. Addirittura, l'ultimo "movimento", il 4°, quello dove c'è il coro che canta l'Inno, è stato scritto per primo (e la sinfonia è stata completata quando ormai lui era completamente sordo).


Quindi, tornando a noi: no, non c'è nessun eroe nell'era hyboriana che può fare le cose che fa Conan, perché Howard non ce l'ha detto.
Quindi, a meno che non ci si metta a scrivere un nuovo romanzo che venga "accettato" nel continuum o a meno di costruire uno Spazio Immaginato Condiviso ad un tavolo di GdR, l'unico che nell'era Hyboriana è in grado di fronteggiare la decadenza delle società civili (il male) è Conan.
« Ultima modifica: 2011-12-22 14:22:23 da Davide Losito - ( Khana ) »
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Dairon

  • Membro
  • Al secolo Luca Correnti
    • Mostra profilo
    • Ass. Cavalcalupi
Mi pare di vedere un cortocircuito tra il fatto che R. E. Howard abbia scritto solo di lui (e dei suoi compagni di avventure, in realtà...) e l'idea che volesse implicare solo Conan potesse fare quelle cose.
Se non era lui solo l'eroe "possibile", magari gli altri non erano barbari? Quindi non so se regge parlare della sua "cosmologia" in questo senso. Certo, rimane che nel ciclo la civilità è vista male, duh. Ma non è la stessa cosa. In Gormenghast Ferraguzzo è cattivo, ma questo non implica vi siano demoni infernali dietro di lui. O che il cambiamento sarebbe sempre male nel castello.

Comunque forse è più fertile l'altra domanda, quella sulla "lotta col mostro".


Simone Micucci

  • Facilitatore Globale
  • Membro
  • *****
  • Simone -Spiegel- Micucci
    • Mostra profilo
Una curiosità forse OT: nel ciclo di Conan chi altro ha effettivamente esplorato le tematiche dei libri oltre a Conan? Perché se non ci sono credo sia abbastanza assurdo dire che "avrebbero potuto esserci" o "da nessuna parte è scritto che non ci sono".

I libri sono stati scritti. Se non ci sono, non ci sono.
Simone Micucci - GcG Global Fac - Fan Mail: 70 - Pacche sulla Spalla: 1. "Difficile avere nemici con Caldo+3"

Dairon: la cosmologia dell'ambientazione che ospita i racconti.
Mi pareva di essere stato chiaro.
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Dairon

  • Membro
  • Al secolo Luca Correnti
    • Mostra profilo
    • Ass. Cavalcalupi
Uhm, Belit se non ricordo male voleva trovare la città perduta coi suoi pirati prima di incontrare il cimmero.

Ma se è per quello Howard stava creando una storia di ambientazione hyboriana senza Conan di cui ci rimane questo frammento. Mi pare le tematiche siano proprio quelle.

Ivano P.

  • Membro
  • Ivano P.
    • Mostra profilo
    • La mia amata associazione ^^
Citazione
E, visto che nomini la space opera: non a caso Guerre Stellari è spesso considerato fantasy, non fantascienza; tra gli altri motivi, perché la Forza non è spiegata razionalmente, in maniera scientifica, ma come un qualcosa di mistico-religioso che pervade tutto (perché concordiamo tutti che la nuova trilogia non esiste, vero?).

E' classificato "space opera perché ha l' ambientazione fantascentifica ma struttura narrativa da fantasy/canzone cavalleresca

Le "classificazioni" nei generi letterari servono per varie ragioni, ma nulla vieta di fare cose a margine, anche nel caso di poesie e film che si fanno a un determinato stile decodificato capita quello che "va fuori dagli schemi".

Il fantasy in se è la più ampia delle tre "categorie" e praticamente prende tutto quello che non sta nelle altre due.

Per dire, l'armata delle tenebre riprende vari stilemi Horror.... ma non è un horror!

Direi che
-La fantascienza indaga su tematiche connesse all' innovazione tecnologica.
-L' horror ha come obiettivo toccare la parte più fragile di noi, da preda.
-Il fantasy, è tutto il resto.

In ogni caso le categorie SERVONO ma son sempre artificiose e non mancano mai cose sul confine.





Mauro

  • Membro
    • Mostra profilo
-La fantascienza indaga su tematiche connesse all' innovazione tecnologica
Seguono generiche anticipazioni su Dragon's Egg.




In Dragon's Egg, l'innovazione tecnologica è solo la scusa per raggiungere la stella; tutto il libro è sull'evoluzione dei Cheela e sul loro rapporto con gli Umani.

Mattia Bulgarelli

  • Facilitatore Globale
  • Membro
  • *****
  • Mattia Bulgarelli
    • Mostra profilo
In ogni caso le categorie SERVONO ma son sempre artificiose e non mancano mai cose sul confine.
Concordo.
E aggiungo, a rinforzo: le cose "sul confine" spesso sono fatte molto intenzionalmente "sul confine", per mettere qualcosa di nuovo sul piatto di consumatori di fiction già sazi di cliché.
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

In ogni caso le categorie SERVONO ma son sempre artificiose e non mancano mai cose sul confine.
Concordo.
E aggiungo, a rinforzo: le cose "sul confine" spesso sono fatte molto intenzionalmente "sul confine", per mettere qualcosa di nuovo sul piatto di consumatori di fiction già sazi di cliché.


Esattamente.
O anche soltanto perché l'autore vuole dimostrare a se stesso di saper fare cose "sul confine".
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Tags: