Autore Topic: Rappresentazione della donna e dell'uomo nei gdr  (Letto 21838 volte)

Ezio

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Re:Maschilismo e ambientazione
« Risposta #15 il: 2011-12-06 21:11:25 »
Io non ho mai provato a giocare pg maschi, perché so che non ne sarei in grado nemmeno tra 10 anni, alcuni invece hanno provato tanto per fare con risultati pessimi e questo ti fa' passare la voglia anche di stare al tavolo.


Oh, il caro vecchio: "Non sono capace di giocare la categoria X di personaggi".

Tante e tante volte mi sono scontrato con questa frase.


Prendiamo, per esempio, Luca che dice: "Non sono in grado di giocare un Elfo".
Ora... quali sono le difficoltà che può trovare Luca nel giocare un Elfo? Non lo so, di solito quello che ci si sente dire è che non si riesce a calare nel personaggio o che non sarebbe in grado di giocare un elfo "realistico" o di "giocarlo correttamente".
Giocarlo correttamente... cosa significa giocarlo correttamente? Significa, probabilmente, che qualcuno ha detto a Luca che il modo in cui lui ha giocato (o aveva intenzione di giocare) un Elfo non andava bene, era sbagliato.
Significa che Luca, probabilmente, aveva una visione dell'Elfo che non si sposava con chi, in quel momento, deteneva il potere sociale di dire, nel gruppo, che cos'è un Elfo.


C'è un grosso "ma", però.
Io non gioco (più) per soddisfare la visione di qualcuno. Io gioco per raccontare una storia ed esprimere una mia opinione.
Quando Luca gioca un Elfo non lo gioca "giusto" o "sbagliato", no, sta soltanto dicendo cosa per lui è un Elfo, che valori dovrebbe esprimere, che temi dovrebbe esplorare. Sta creando.


Ecco, questo discorso è valido anche sul giocare un personaggio del sesso opposto.
Quando io gioco una donna esprimo, attraverso il mio gioco, una mia visione del mondo femminile, e la offro agli altri per farci quello che vogliono. Di fatto sto esprimendo con forza una mia opinione su cosa è una donna, non mi sto adagiando sull'opinione di altri.
Allo stesso modo, Giulia, non ha senso dire: "non saprei giocare un uomo". Tu conosci senz'altro degli uomi, li vedi e sicuramente hai un'opinione su di loro. Giocando un uomo ci faresti vedere quello che per te è un uomo, quello che tu percepisci nel sesso maschile.
Non esisterebbe, quindi, un modo giusto o sbagliato di giocare un uomo, perché staresti soltanto esprimendo la tua opinione su noi maschietti, attraverso il gioco.


Tu SEI capace di giocare un uomo, e lo sarai finché avrai cose da dire sul sesso maschile. Fosse anche soltanto: "Siete dei coglioni testosteronici".


Spiegel, il prossimo gioco che le fai giocare è Kagematsu, ok? E le tocca stare sotto...


Hanno un'iniziazione sociale incentrata sul bondage, in cui Femmine Negre Vestite di Pelle Frustano i Maschi fino a che non si accoppiano con loro, SOPRATTUTTO se sono della stessa famiglia (*Edipo Warning, Edipo Warning...*)


A me sembra una società del tutto funzionale ;-)
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Re:Maschilismo e ambientazione
« Risposta #16 il: 2011-12-06 21:25:10 »
Per aggiungere a quanto detto da Moreno e Ezio... il GdR, a mio avviso, funziona bene PROPRIO quando si esplorano personaggi "non propriamente normali", perché creati da giocatori che hanno visioni diverse e differenziate dello stesso stereotipo.


Il "realismo", secondo me, si raggiunge proprio quando l'Elfo di Luca si scontra con la "società degli elfi" interpretata dall'avversità del momento (GM o altro, a seconda del gioco).
Non importa sapere chi ha ragione dei due, su come sia l'Elfo perfetto; importa che questa differenza di visione crei "tensioni" e "confronti" risolvibili con il GdR che stai usando.


Stesso discorso se sostituisci "Elfo" con qualsiasi altra etichetta socio-culturale che ti venga in mente.


Per riprendere il discorso di Moreno sui soldati donna (in Italia, ma non solo), Soldato Jane è uno spunto molto interessante, anche per un GdR.
In una situazione del genere, l'avversità dovrà dare libero sfogo a tutto ciò che conosce della misoginia e della prevaricazione sulle donne, sia in ambienta lavorativo, sia sociale... ma non perché ci creda o sia a favore di queste cose, ma perché in un GdR ispirato a Soldato Jane, si vuole esplorare la difficoltà che una donna può incontrare quando decide di intraprendere la carriera militare.


Stesso discorso lo potremmo fare con un uomo che decide di diventare ballerino. Tipo, hai presente Billy Eliot?
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Dairon

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Re:Maschilismo e ambientazione
« Risposta #17 il: 2011-12-06 21:29:45 »
L'halfling mago è una combo da paura, con la CA aumentata.  :P

Ezio, sì... però.... però... tu stai facendo un esempio di caratterizzazione di razza. E' un po' più delicato del semplice dire "interpreto un italiano che odia il calcio", di fare un rappresentante non tipico (?) di una cultura: la razza, si potrebbe dire, ha degli elementi "genetici" inevitabili. Potresti dire che come elfo devi amare gli alberi perché ce l'hai nel DNA.
Questo non vuol dire che devi esprimere il tuo "amore" in un modo univoco... o che nel gioco X questa cosa della "natura contro nortura" sia spiegata.

Patrick

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Re:Maschilismo e ambientazione
« Risposta #18 il: 2011-12-06 21:34:32 »
Rispondo ad Ezio sull'esempio dell'elfo, non sono del tutto d'accordo: io potrei dire di non saper giocare un elfo, perchè ho un'immagine (più o meno definita) dell'elfo, ma concretamente al tavolo di gioco non mi vengono in mente idee per rappresentarla. Il risultato è che ho giocato un elfo ma non sono soddisfatto di come l'ho giocato.

Ergo: come si applica il tuo ragionamento se giocatore e "valutatore" coincidono?

Edit - specifico che il mio discorso esula da come in generale si vedano gli elfi, per me un elfo può essere una cosa totalmente diversa da quello che è per te (potrebbe non sapere neanche cosa sono, gli alberi)
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Re:Maschilismo e ambientazione
« Risposta #19 il: 2011-12-06 21:42:43 »
Ezio, sì... però.... però... tu stai facendo un esempio di caratterizzazione di razza. E' un po' più delicato del semplice dire "interpreto un italiano che odia il calcio", di fare un rappresentante non tipico (?) di una cultura: la razza, si potrebbe dire, ha degli elementi "genetici" inevitabili. Potresti dire che come elfo devi amare gli alberi perché ce l'hai nel DNA.
Questo non vuol dire che devi esprimere il tuo "amore" in un modo univoco... o che nel gioco X questa cosa della "natura contro nortura" sia spiegata.


Sì, ma guarda che questo principio di "caratteri nel DNA" è falsissimo.
SOPRATTUTTO per razze "inventate", come un elfo.


In Elar il rapporto tra elfi (i denoreani) e gli alberi è meta-fisico. Per una maledizione millenaria, una specifica casta di denoreani viene tramutata in albero se abbandona i boschi in cui è nata.
Da qui, i denoreani non disboscano, non costruiscono fuori dalle foreste natie, difendono la "natura" e onorano gli alberi.
Ma lo fanno perché: 1. alcuni di quegli alberi sono loro parenti; 2. se la foresta non viene preservata, il limite fisico in cui sopravvivere come bipedi senzienti, diminuisce.
Questo è amore?


Questo tipo di "elfo" esiste, nella misura in cui giochi a Elar. Se in Elar giochi lo stereotipo del Sindar tolkeniano, stai dando una tua specifica interpretazione al soggetto, che di fatto è "alieno" dal resto della società.


Ah... e io odio il calcio. O meglio, odio la mercificazione esagerata del calcio-circense utilizzato per ottenebrare le menti italiane.
Mi piace un sacco giocarlo, ma se mi chiedi chi sono i campioni attualmente in auge, faccio scena muta.
Sono italiano?
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Ezio

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Re:Maschilismo e ambientazione
« Risposta #20 il: 2011-12-06 21:59:07 »
Ragazzi, l'esempio dell'Elfo è del tutto campato in aria. Potete sostituire "Elfo" con qualunque tipologia di personaggio: cultura, razza, metafisica, sessuale...


"Io non sono capace di giocare l'uomo"
"Io non sono capace di giocare la donna"
"Io non sono capace di giocare l'omosessuale"
"Io non sono capace di giocare il Dremmen"
"Io non sono capace di giocare il Paladino"
"Io non sono capace di giocare i milanesi calvi di nome Gino, che conoscono un po' di francese e sono stati in marina"


A tutte queste frasi io rispondo col mio post precedente ^^


Per rispondere a Patrick: nel tuo caso si può probabilmente dire che sei insoddisfatto perche non sei riuscito ad esplorare a fondo l'Elfo (o qualunque altra categoria, di nuovo "Elfo" è una categoria farlocca, usata per capirci... non estendetela, non particolareggiatela. Ripeto: sostituite "Elfo" con una qualunque altra categorizzazione prima di rispondere).
Avresti, chessò, voluto esaminare a fondo il rapporto con la natura, o vedere come poteva differire il comportamento di una creatura immortale da una mortale e non sei riuscito a vederlo durante il gioco.
Il perché questo sia successo è un altro paio di maniche.


Così come lo è il voler "omaggiare il genere".
Io, chiariamolo, sto parlando di partite in cui gioco per analizzare i personaggi, per creare una storia, per esprimere attraverso il mio gioco delle opinioni.
Se, invece, il tuo scopo è "riprodurre l'Elfo di Tolkien", ovvero riferirti a quella visione preesistente di cui già parlavo nel mio post precedente, allora si, potresti proprio non trovare divertente il farlo. Oppure non esserne proprio capace se il resto del gruppo ti "rema contro" (magari non c'è una visione condivisa di che cos'è un elfo tolkeniano, magari agli altri non glie ne frega niente e vogliono picchiare orchi).


Uscendo un momento dall'esempio quando si parla di "giocare un uomo" (o una donna) un conto è voler giocare un personaggio che rispetti determinati cliché, cliché che, tra l'altro, è spesso difficile individuare, dato che ciascuno di noi ha in mente un'idea diversa di cosa significhi "essere maschi" e, prima o poi, qualcuno che ti rimproveri perché hai violato quella visione (hai, cioè, giocato male) lo trovi, tutto un'altro conto voler giocare per mostrarci cosa intendi tu per "maschio" e come vedi tu il "sesso forte".


EDIT: E, nimela gugiola, vi ringrazio tutti. Mi avete appena fatto trovare l'argomento del mio articolo per l'INCBook di quest'anno ^^
« Ultima modifica: 2011-12-06 22:01:54 da Ezio »
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Dairon

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Re:Maschilismo e ambientazione
« Risposta #21 il: 2011-12-06 22:04:46 »
Vabbè, chiaro, Davide: può essere che il carattere X della "razza" sia soggetto a interpretazioni riguardo al fatto che sia natura o nortura (mi pare di capire coi denoreani tu l'abbia lasciare come domanda aperta apposta, vagamente tendente al culturale; in DND... semplicemente credo non sia stato analizzato, probabilmente perché ai giocatori non frega nulla). Se è ambiguo, non è che si possa dire nulla (cioè... se proprio se ne discute democraticamente), ma sto affermando che potrebbe essere considerato esplicitamente un carattere innato. E in tal caso?
Immagina se vuoi un gioco hard sci-fi che si prende la briga di dettagliare una manciata di specie piuttosto bene. In tal caso secondo me non è peregrino che un altro giocatore si lamenti un attimo che l'altro non è "in personaggio" perché, che diavolo ne so, il suo alieno vuole scopare ogni due minuti "come un umano" mentre invece la specie in questione si accoppia tipo gli uccelli pelagici (coppia fissa che si accoppia in luoghi fissi in periodi determinati dell'anno per avere il piccolo).
Diciamo che sarebbe un po' come lamentarsi di un personaggio alla Alvaro Vitali in Polaris? Fuori dalle convenzione del genere o della premessa specifica? Voglio dire, almeno me lo giustifichi un po'.

Ok, un po' fuori tema, ma spero di essermi spiegato.

Comunque sempre razze inventate, perché non abbiamo gdr che siano stati scritti mentre avevamo almeno un'altra specie senziente a condividere il pianeta (i neanderthal sono gli unici che probabilmente avremmo definito tali), checché ne dica OG ;)

Citazione
Sono italiano?

No in ogni caso. Sei ad ovest di Venezia, quindi sei campagnolo;D
« Ultima modifica: 2011-12-06 22:06:17 da Dairon »

Re:Maschilismo e ambientazione
« Risposta #22 il: 2011-12-06 22:39:19 »

Secondo me, molto banalmente, la "caratterizzazione" in un personaggio di un GdR diventa interessante quando è il giocatore a caratterizzare il suo (singolo) personaggio come meglio crede.
Esistono dei paletti? Certo, sicuramente: li definisce il Color.
Se giochi Alvaro Vitali a Polaris... hai sbagliato gioco.


Cioè, per me (e sottolineo per me) abbiamo finalmente fatto il salto dal "stai sbagliando a giocare" a "stai sbagliando gioco".

Citazione
Sono italiano?
No in ogni caso. Sei ad ovest di Venezia, quindi sei campagnolo;D


Taci, tu cis-croato ottomano... :P :D :D

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Re:Maschilismo e ambientazione
« Risposta #23 il: 2011-12-06 23:24:26 »
PS: io odio il calcio, più o meno per gli stessi motivi di Davide.

La risposta alla domanda di Davide (sono italiano?) è: probabilmente si. Il personaggio Davide Losito è probabilmente italiano, visto che ha qualcosa da dire sul calcio. Forse potrebbe essere anche brasiliano o inglese. Se io volessi dire qualcosa sul calcio farei un personaggi di una cultura che ha qualcosa a che fare con il calcio. ^^

Detto questo:

mi sento molto vicino a quanto dice Ezio. E si, ti confermo che farò fare Kagematsu a Giulia XD.
Però visto che è stata tirata in ballo la mia partita di MdA in cui Giulia era una donna con un RPG che sfonda palazzi in contrapposizione a Trollbabe vorrei parlare un attimo di quello che faccio io quando gioco.

Gioco. Non sto troppo a pensare se una cosa è maschilista o non è maschilista. Non sto troppo a pensare a quello che vorrei portare in campo. È più maschilista un personaggio che aiuta sempre le donne ed è a prescindere cortese e cavalleresco o qualcuno che le lascia nei casini perché sostiene che sono benissimo in grado di cavarsela da sole? (risposta mia: per me entrambi personaggi che portano in gioco il tema del maschilismo)
È più forte una donna che sopporta tutta la vita l'insensibilità di un marito inadeguato o quella che si scoccia dopo poco e lo pianta in asso? Boh, è argomento di riflessione per le persona al tavolo, in ognuno dei due casi, perché semplicemente facendo questo il tema è stato portato in risalto dalle decisioni di un giocatore. Questo è il succo del GdR. Spunti per riflessioni rappresentati tramite una fiction (ed è a mio avviso un errore giocare per ottenere questi spunti! Devi giocare per il gusto di giocare! Gli spunti verranno fuori automaticamente, e soltanto chi avrà voglia di rifletterci sopra lo farà!).

Nell'esempio di MdA un cecchino stava sparando a Jesus e la sua banda (Jesus è l'operatore con il quale Lince, l'arsenale di Giulia, è in squadra). Jesus cerca riparo. Lince sfonda la facciata del palazzo dove era nascosto il cecchino con un colpo di RPG.
Io giocando l'MC seguo le regole: sono un fan dei personaggi e cerco di creare delle occasioni per dare ai giocatori la possibilità di farli risaltare così come loro me li hanno presentati.
E Giulia cosa mi ha presentato? Mi ha presentato Lince, una persona estremamente sicura di se, forte, determinata, armata pesantemente, per niente spaventata dal dolore né tantomeno dalle situazioni difficili. Il fatto che sia una donna è un dettaglio attualmente trascurabile. Non vedo perché dovrei giocare su un concetto che Giulia non mi ha fatto vedere. Sarebbe una prevaricazione!

Invece in Trollbabe. Bè in Trollbabe è stato diverso. Il capovillaggio voleva che sua figlia sposasse l'uomo deciso da lui, anziché il matto del villaggio del quale si era invaghita. E questo mostro con le corna si mette in mezzo. E mentre la Trollbabe di Giulia lo teneva teneva sollevato dal suolo lui le ha detto pieno di odio "che c'entri tu nei nostri affari, femmina?" (o forse ho detto mostro? Non so. Però femmina l'ho pensato di sicuro! XD )
Non sono stato troppo a pensarci li per li ma il fatto che il capovillaggio, quello specifico personaggio in quella specifica situazione, abbia deciso di sfidare a quel modo una Trollbabe, usando quelle specifiche parole, dice qualcosa su quel personaggio. Forse che è convinto che le donne siano solo merce di scambio per suggellare accordi tra gli uomini (e magari ne è convinto ad un livello talmente profondo che non si pone nemmeno la domanda e probabilmente se interrogato non saprebbe nemmeno esprimerlo come concetto, visto oltretutto che è un montanaro buzzurro!)

Ognuno ha qualcosa da dire su un argomento e spesso lo fa inconsciamente tramite i personaggi. I problemi li ho visti sorgere solo quando qualcuno al tavolo si arroga il diritto di dire agli altri come dovrebbero usare il loro personaggio. ^_^

poi c'è anche il caso di voler giocar e Pierino a Polaris o a Montsegur. Ma quella è una questione di maturità.
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Re:Maschilismo e ambientazione
« Risposta #24 il: 2011-12-07 02:29:14 »
Uscendo un momento dall'esempio quando si parla di "giocare un uomo" (o una donna) un conto è voler giocare un personaggio che rispetti determinati cliché, cliché che, tra l'altro, è spesso difficile individuare, dato che ciascuno di noi ha in mente un'idea diversa di cosa significhi "essere maschi" e, prima o poi, qualcuno che ti rimproveri perché hai violato quella visione (hai, cioè, giocato male) lo trovi, tutto un'altro conto voler giocare per mostrarci cosa intendi tu per "maschio" e come vedi tu il "sesso forte".

Ecco... Sarà che io ho un sacco di amici e a me non interessa rifare Aragorn, ma io trovo davvero difficile ragionare come un uomo. Non è tanto una questione di interpretazione del tipo rozzo e bastardo, perché è solo un cliché. I miei personaggi devono essere sempre diversi da me, e da qualsiasi altro personaggio io abbia visto in film o da persona che conosca. Per questo mi trovo in difficoltà nel pensare di fare una cosa del genere, a parte che dico sempre non lo farò mai! Poi prima o poi lo faccio... Lo so sono una donna incoerente, sai che novità...! Quindi Ezio tranquillo prima o poi lo farò e uomini e donne mi ameranno! ::)

Spiegel, il prossimo gioco che le fai giocare è Kagematsu, ok? E le tocca stare sotto...

Prima di leggere del tutto il tuo post gli avevo già mandato un sms!  ;D


Nell'esempio di MdA un cecchino stava sparando a Jesus e la sua banda (Jesus è l'operatore con il quale Lince, l'arsenale di Giulia, è in squadra). Jesus cerca riparo. Lince sfonda la facciata del palazzo dove era nascosto il cecchino con un colpo di RPG.
Io giocando l'MC seguo le regole: sono un fan dei personaggi e cerco di creare delle occasioni per dare ai giocatori la possibilità di farli risaltare così come loro me li hanno presentati.
E Giulia cosa mi ha presentato? Mi ha presentato Lince, una persona estremamente sicura di se, forte, determinata, armata pesantemente, per niente spaventata dal dolore né tantomeno dalle situazioni difficili. Il fatto che sia una donna è un dettaglio attualmente trascurabile. Non vedo perché dovrei giocare su un concetto che Giulia non mi ha fatto vedere. Sarebbe una prevaricazione!

Invece in Trollbabe. Bè in Trollbabe è stato diverso. Il capovillaggio voleva che sua figlia sposasse l'uomo deciso da lui, anziché il matto del villaggio del quale si era invaghita. E questo mostro con le corna si mette in mezzo. E mentre la Trollbabe di Giulia lo teneva teneva sollevato dal suolo lui le ha detto pieno di odio "che c'entri tu nei nostri affari, femmina?" (o forse ho detto mostro? Non so. Però femmina l'ho pensato di sicuro! XD )
Non sono stato troppo a pensarci li per li ma il fatto che il capovillaggio, quello specifico personaggio in quella specifica situazione, abbia deciso di sfidare a quel modo una Trollbabe, usando quelle specifiche parole, dice qualcosa su quel personaggio. Forse che è convinto che le donne siano solo merce di scambio per suggellare accordi tra gli uomini (e magari ne è convinto ad un livello talmente profondo che non si pone nemmeno la domanda e probabilmente se interrogato non saprebbe nemmeno esprimerlo come concetto, visto oltretutto che è un montanaro buzzurro!)

Ecco, Lince è una donna, è dolce? Mah ancora non ci ho pensato. Si cura degli altri? Beh si visto che si è frapposta tra un inutile saccheggiatore che era finito sotto delle macerie, e una marea di zombie armata solo di machete forse si. E quello se l'è presa perché 5 secondi prima avevo detto "Lo lasciamo lì?"... Ma te la puoi prendere per un'inezia simile?  ::)

Cavoli mi imbarazza pensare di fare un uomo! Perché probabilmente la mia versione sarebbe in pratica il mio ideale maschile ed è una cosa molto personale... :-[
Ci sono diversi tipi di donne e diversi tipi di uomini, per me interpretare (seriamente) un pg dell'altro sesso è una cosa molto personale.
E' qualcosa che dice molto di una persona, esempio:

-Andrea S. = è un ragazzo a cui ho masterizzato una giocata a Trollbabe, la sua femmina ha dei modi decisi e anche bruschi a volte, ma è d'animo buono e anche se ha salvato la donzella di turno da morte certa non si è fermata, e ha portato la pace tra un gruppo di troll e uno di umani.
-Gaia L. = (la ragazza di Andrea) devo ancora vedere una donna più aggressiva e decisa, se interpretasse un uomo forse me ne innamorerei, e aspetto di vedere perché la prossima volta avrà un Senzafaccia ambiguo ed io una Conciatrice, e siamo amanti.


P.S.
Si un tempo dissi: Non voglio interpretare un pg Legale Buono è troppo limitato!
Poi un giorno ho creato un'elfa Silvanesti LB Veste Bianca, dopo quella un'umana paladina LB, poi avevo pronta una ladra elfa Silvanesti LB...
Ho anche conosciuto una ragazza turca che mi ha detto che lei in D&D adorava interpretare pg gay.  :o
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Dairon

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Re:Maschilismo e ambientazione
« Risposta #25 il: 2011-12-07 03:24:22 »
Citazione
Cavoli mi imbarazza pensare di fare un uomo! Perché probabilmente la mia versione sarebbe in pratica il mio ideale maschile ed è una cosa molto personale... :-[

Una volta lessi un suggerimento che credo abbia un certo valore per un uomo che voglia avere un PG donna interessante.

Farla più vecchia di quanto si veda di solito nei film/serie d'azione.
A me ha dato qualche risultato.

Non so però se si possa applicare facilmente ad un personaggio maschile... voglio dire, Sean Connery come sex-symbol potrebbe portare l'età un po' troppo oltre il fattibile  ;D

Davide: sì, sono d'accordo.

Re:Maschilismo e ambientazione
« Risposta #26 il: 2011-12-07 03:55:24 »
Citazione
Cavoli mi imbarazza pensare di fare un uomo! Perché probabilmente la mia versione sarebbe in pratica il mio ideale maschile ed è una cosa molto personale...


Quindi, in realtà, ... sei troppo brava a giocare un uomo e non "incapace" come dici tu ^^
Il GdR si basa sulla riproposta di "ideali", qualsiasi accezione questa parola può assumere.
Prova a giocare con persone di cui ti fidi e con le quali non ti senti imbarazzata.
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Ezio

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Re:Maschilismo e ambientazione
« Risposta #27 il: 2011-12-07 04:25:20 »
Ecco... Sarà che io ho un sacco di amici e a me non interessa rifare Aragorn, ma io trovo davvero difficile ragionare come un uomo.


Giulia, ti rivelerò un segreto: tu non puoi e non potrai mai ragionare come un uomo ;-)
Non potrai farlo per la stessa ragione per cui io non potrò mai ragionare come una donna e Simone non potrà mai ragionare come un terrestre: non lo siamo.


Tu non puoi entrare nella testa di un uomo, capire come ragiona e riprodurre il suo schema di pensieri ^^


E QUESTO NON È UN PROBLEMA, non limita in alcun modo la tua capacità di interpretare un maschio.


Ti rivelerò un secondo segreto: a me non me ne frega proprio nulla di vederti  "interpretare realisticamente" un maschio, o "ragionare come un uomo".
Io lo so già come ragiona un uomo, e lo so molte volte meglio di te. Grazie, non ho bisogno che mi venga ripetuto da qualcuno che lo sa peggio di me.

A me interessa scoprire come tu mi vedi.
Se mai giocassi con te e tu facessi un PG maschio io non vorrei mai vederti scimmiottare quello che altri ti hanno detto che dovrebbe essere un uomo. Vorrei piuttosto vedere un maschio come quelli che tu hai percepito nella tua vita.

Del "realismo" non me ne frega proprio nulla, e nessuno dei giochi che vorrei giocare con te prevede "PX di interpretazione". Quello che conta per me è la tua opinione su come siamo noi maschietti ^^
Una volta che questa opinione è veicolata dal gioco... il resto non conta. E se anche contasse, fidati: nel 100% dei casi ho visto questo approccio al gioco dare risultati comunque più "realistici" di qualunque altro ^^


EDIT: Quote e fanmail a Khana. Il Sig. Losito ha riassunto ottimamente il nocciolo della questione ^^
« Ultima modifica: 2011-12-07 04:27:20 da Ezio »
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Re:Maschilismo e ambientazione
« Risposta #28 il: 2011-12-07 04:29:13 »
E comunque ho deciso di spostare questo thread in Gioco Concreto.

Ormai è evidente che il tema è decisamente troppo poco tecnico per Sotto il Cofano, a partire dal post di apertura.


Invito Iacopo a fare una segnalazione ai facilitatori nel caso creda che la mia decisione sia sbagliata.


Grazie a tutti per l'attenzione.
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Re:Maschilismo e ambientazione
« Risposta #29 il: 2011-12-07 05:12:24 »
E poi sta storia del realistico e non realistico...
Come se un "uomo come è realmente" fosse in quale modo meno importante o meno reale di "un uomo percepito da Giulia".
L'immaginario è all'interno della realtà esattamente quanto il concreto. Anzi. La realtà è data dalle nostre percezioni. Quindi un uomo come da te immaginato non sarà mai meno reale rispetto ad un uomo come realmente è.

Il problema invece è un altro e lo sottolinei proprio tu Giulia: è una cosa molto personale.
Forse ci sono persone con le quali non ti senti ancora pronta a condividere qualcosa di così personale come la tua idea di uomo. Ti assicuro che le troverai, io qualcuna già la vedo. Quel modo di giocare, in cui si da qualcosa di tanto profondo dentro di noi (e si riceve allo stesso modo dagli altri qualcosa di loro, di intimo e personale) è credo uno dei momenti più alti e puri del GdR. È una cosa che non può emergere semplicemente volendolo, ci vuole l'ambiente giusto e il gioco giusto.


Tornando a Lince: Biascica, l'uomo investito dalle macerie che stava per essere divorato dagli zombie, ha messo in risalto determinati aspetti di Lince. Aspetti che solo tu conoscevi davvero. Aspetti ai quali probabilmente non avevi neanche pensato. Semplicemente tu dentro di te sai com'è fatta Lince, semplicemente non sai ancora come reagirebbe a tutte le possibili situazioni del mondo. L'MC serve a mettere Lince di fronte a situazioni che ti porteranno a fare delle scelte utili.
Avresti mai pensato che avrebbe difeso un ingrato come Biascica a rischio della sua stessa vita? O quando le ho dato un'opportunità ma a un costo (puoi salvare Biascica ora, ma perderesti il machete!) avresti mai detto che avrebbe lasciato masticare un pò il poveraccio pur di non rimetterci la lama? Sono piccoli aspetti che emergono del tuo personaggio man mano che giochi.

Semplicemente il maschilismo in un setting può essere uno spunto di riflessione sui personaggi, esattamente come può esserlo la carestia, la scarsità, l'abbondanza, il calore familiare o quant'altro. Sono tutti spunti che vengono usati per permettere ai giocatori (tutti, inclusi eventuali GM) di giocare coralmente e usare quei temi per portare in risalto un aspetto o l'altro dei personaggi.
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