Gente Che Gioca > Sotto il cofano
Lines e Veils? Cosa sono?
Antonio Caciolli:
--- Citazione ---[cite] Gabriele Pellegrini:[/cite]Ha! E pensare che tempo fa m'avevano preso in giro quando avevo abbozzato un manuale che accennava a queste cose e a come mettere d'accordo i membri del gruppo. Tzé :P
--- Termina citazione ---
io in realtà mi chiedo un po' seriamente se siano da scrivere nel manuale veramente
cioé sono cose così tanto riguardanti la sensibilità di un gruppo che dovrebbero essere autoregolate (tipo mi piace mangirare patatine quando gioco oppure non si unge di grasso il manuale del master)
Gabriele Pellegrini:
Non so se ti riferisci al mio caso specifico o al tema del topic, ma secondo me si commette sempre un errore di fondo. Qui è vero che c'entra la sensibilità delle persone, ma come più volte detto il gdr parla in primo luogo di persone e rapporti sociali. Tutte le regole del gdr hanno prima di tutto uno scopo sociale. Che poi questo vada in direzione della creazione corale di una storia, dell'immedesimazione in un personaggio ecc è vero, ma le regole prima di tutto mettono chiarezza e danno forma ai rapporti sociali per poi indirizzarli in una determinata strada.
Questo per dire infine che anche queste cose (Line e Veils nel caso specifico) che sembrano autoregolabili dal gruppo e relegabili alla sensibilità dei singoli e quindi inutili da apporre in un manuale, sono in realtà delle Techniques.
[edit]
Scusate l'aggiunta
Non ho mai giocato a Lmvcp ma da quello che ho letto per questo gioco mi sembra di capire che i "suggerimenti" di gioco come "nessuno di fa male" e i veli e le linee, non siano poi così marginali. Per la forza dei temi che possono scaturire e l'intensità di gioco tipica di molti gdr narrativisti mi sembra di capire che una trattazione superficiale di queste cose, specialmente con gente che non si conosce, potrebbe generare effetti "disturbanti". E magari le persone non amano trovarsi buttate di punto in bianco in situazioni del genere.
Mattia Bulgarelli:
--- Citazione ---[cite] Crotalo:[/cite]
cioé sono cose così tanto riguardanti la sensibilità di un gruppo che dovrebbero essere autoregolate (tipo mi piace mangirare patatine quando gioco oppure non si unge di grasso il manuale del master)
--- Termina citazione ---
In effetti lo sono, autoregolate, nei CONTENUTI.
Se un gruppo si trova bene senza Lines nè Veils (*), gli basta lasciare "la casella vuota".
Però penso che sia utile che il manuale, in un gioco che POTREBBE andare a toccare argomenti delicati, dica al gruppo "non fatevi il sangue acido, pensateci un minutino e poi esplicitate".
(*): Ci credo poco, piuttosto, è possibile che si formino in modo sottinteso e più o meno spontaneo. ^_-
Antonio Caciolli:
[edit] rileggendo il discorso di korin alla fin fine sono daccordo con lui. nel senso che per me sono processi automatici dello stare assieme anche in altre situazioni .... e quindi anche mentre si gioca, ormai però la pappardella l'ho scritta[/edit]
keep non mi riferivo al tuo caso particolare ma a quello generale
sono daccordo che più cose metti in una manuale meglio è
però non so quanto realmente servano
forse perché io non penso di aver problema a parlare di qualcosa (e anche se ce l'avessi probabilmente ne parlerei lo stesso) e non mi da noia nessuna espressione per quanto forte sia e quindi è possibile che non veda bene il problema
d'altra parte se parlo con una persona che non conosco sta nel naturale svolgimento delle cose che si faccia presente che se la persona reagisce male a certe mie espressioni o tematiche io le cambi (cosa che non sempre succede per una volontà negativa e bastian contraria che mi perseguita)
quindi perché queste convenzioni del llinguaggio parlato devono essere specificate in un gioco di ruolo
allora perché non mettere anche che non si deve ruttare o scorreggiare al tavolo (sono esempi del menga prendeteli per come sono ... non volgio fare polemica sterile)
capisco che in un gioco come la mia vita col padrone si possa finire nel macabro andante e a qualcuno possa dare noia (cioé non lo capisco ma lo immagino) ma serve veramente scrivere nel manuale di mettere le linee o i veli e la regola del non abbandonare il gruppo?
cioé e se io non rispetti i veli e parlo di sangue e roba splatter cosa succede? e se parlo di incesti nei minimi dettagli? mi butti fuori? probabilmente sì. ma se non ci fosse stata la regola dei veli io penso lo avresti fatto comunque.
cioé non vorrei che questa mania di regolare i rapporti sociali arrivasse fino alla regolazione dei rapporti di amicizia tra le persone
quanto possiamo dare di assodato riguardo ai rapporti personali all'interno di un regolamento (nessuno palpa la donna del giocatore altrui, va scritto?) e quanot invece è da specificare ogni volta
boh sono considerazioni alla rinfusa. se una cosa la scrivi è sempre meglio che non scriverla, al massimo ci faccio due risate sopra
ciao ciao
Antonio
Mauro:
--- Citazione ---[cite] Crotalo:[/cite]perché non mettere anche che non si deve ruttare o scorreggiare al tavolo (sono esempi del menga prendeteli per come sono ... non volgio fare polemica sterile)
--- Termina citazione ---
Linee e Veli servono a regolare cose che scaturiscono dal gioco stesso e che sono legate al gioco (in un gioco come La Mia Vita col Padrone è naturale che escano tematiche forti); il rutto non ha queste caratteristiche, non è legato al gioco né scaturisce da esso, quindi perché il gioco dovrebbe regolarlo o trattarlo?
Prendi l'esempio del toccare la donna altrui: GR tratta simili cose, e infatti il suo regolamento parla anche di quello. Ma se non c'entra col gioco, perché il regolamento del gioco dovrebbe parlarne?
Inoltre, tu stesso dici che "se la persona reagisce male a certe mie espressioni o tematiche io le cambi (cosa che non sempre succede per una volontà negativa e bastian contraria che mi perseguita)": il parlarne nel manuale, l'eventuale porlo come regola, può servire proprio a regolare quanto dici tra parentesi.
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