Gente Che Gioca > Sotto il cofano
Il valore del Pericolo
Moreno Roncucci:
Questo non è limitato al narrativismo: c'è una forma (diversa) di investimento del giocatore anche nel gioco gamista, e un'altra forma (diversa ancora) nel simulazionismo. NESSUN gdr può dirsi veramente riuscito senza questo investimento. Nemmeno quelli tradizionali.
L'errore dei gdr tradizionali da questo punto di vista era il dare questo investimento per scontato, o dare per scontato che il GM avrebbe saputo evocarlo. Senza un sistema che lo aiutasse minimamente.
Portando "allo scoperto" questo investimento (non devi più guardare la faccia del giocatore e cercare di capire dalla sua espressione quanto ci tenga a vincere lo scontro, lo vedi da quello che mette in gioco) rende molto più facile per il GM vederlo, misurarlo e quindi capire come provocarlo.
(In AiPS è addirittura una cosa globale e diretta: più giochi bene più fan mail prendi, più ti interessa il conflitto più fan mail spendi...)
Alessandro Piroddi (Hasimir):
Esempi pratici citando qualche gioco per ogni CA?
AiPS e Dogs direi che coprono il lato Nar ... e li conosco.
Ok.
3:16 lo potremmo mettere fra i Gam?
Altri esempi?
Il SS (ed il suo BDtP) come si colloca?
Niccolò:
ss è narrativista
simulazionista... pendragon? anche eoris essence pare avere una certa coerenza simulazionista. vedremo.
agòn gamista, così come 1001 nights.
Moreno Roncucci:
--- Citazione ---[cite] Hasimir:[/cite]Esempi pratici citando qualche gioco per ogni CA?
AiPS e Dogs direi che coprono il lato Nar ... e li conosco.
Ok.
3:16 lo potremmo mettere fra i Gam?
--- Termina citazione ---
No, 3:16 è NAR. Si presta superficialmente ad essere giocato in maniera gamista, ma così ti stufi subito, non ha abbastanza "crunch" da sostenere l'interesse. Tutte le parti di gioco lungo (la carriera, con la decisione sulle missione, "hate for home", the device, etc.) sono tutte narrativiste.
Il tipo di "investimento" del gioco gamista lo conosci già, l'hai visto tante volte... quanto tempo e sforzi hai impiegato per ordire le tue trame nei confronti degli altri personaggi, quando giocavi a Vampire, prima ragionandoci su e poi con il GM? Non te ne fregava nulla se riuscivano o meno, o ce la mettevi tutta per non farti beccare e allo stesso tempo per cercare di scoprire e volgere a tuo vantaggio le trame degli altri?
L'investimento nel gioco gamista è questo. L'agonismo, la voglia di dimostrarsi il migliore. "gli occhi della tigre" 8)
Si somigliano abbastanza, nel fatto che sono concentrate su quello che IO (giocatore) porto al tavolo. Le mie scelte tematiche, o le mie scelte strategico-tattiche. E richiedono sforzo, o mentale o emozionale.
Il simulazionismo è diverso da entrambi, lo sforzo non è per "andare più in là" ma per "andare proprio lì", la fedeltà al modello (che può essere anche la realtà o il sistema di gioco). Tutti devono avere a cuore (evere un investimento) nella solidità del "sogno", basta uno che se ne freghi e cominci a inserire elementi incongrui per rovinare tutto a tutti quanti.
--- Citazione ---
Il SS (ed il suo BDtP) come si colloca?
--- Termina citazione ---
Come ha detto Domon, narrativista spinto.
In generale, una buona maniera di distinguere al volo i giochi narrativisti da quelli simulativi (anche se non è una definizione usabile per definire la categoria) è che nei primi i personaggi CAMBIANO, e praticamente tutti i reward system sono centrati su questo cambiamento, mentre nei simulativi i PG tendo a rimanere sempre fedeli al modello iniziale.
In un gdr simulazionistico hai di solito un sacco di meccanismi per "non farti uscire dal persoaggio", tiri per fare questo o quest'altro, allineamenti, tratti di personalità. Se sei avaro, devi giocare da avaro, o non giochi bene.
In un gdr narrativista, come tSoY, il sistema ti premia con un sacco di punti se ad un certo punto smetti di essere avaro e cambi key. Oppure il premio per il gioco è poter cambiare quel tratto (come in Sorcerer)
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