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[SLOW DOWN - AP - 1/2 RANT] Come non vedere l'ambientazione di un gioco!

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Claudia Cangini:


--- Citazione da: Zachiel - 2011-08-28 12:07:00 ---

@Moreno: credo di non essere pronto (e forse mai lo sarò) per considerare "bella" una storia in cui perdo. Per carità mi piacciono i film col finale malinconicamente triste, dove il protagonista arriva al suo obiettivo o si vendica con chi gli ha impedito per sempre di raggiungerlo e poi muore o comunque perde... ma quelli dove fallire è il bello (saranno gli anni di parpuzio? Ma sti videogiochi single player dove la storia è già scritta ed alla fine vinci contro il boss finale saranno pur piaciuti a qualcuno no?) non mi prendono proprio.
Forse è meglio che lasci perdere Cani (che pure mi pareva fico, ma evidentemente non l'avevo capito bene) e giochi a Trollbabe.

--- Termina citazione ---


Scusa, Marco, non vorrei avessi l’impressione che lo scopo della mia esistenza è venirti a correggere quando parli di Cani nella Vigna, però... non posso stare zitta su questa cosa perchè stai cadendo in un grosso equivoco ^__^


Moreno è pessimista sul fatto che si possa spiegare senza una prova, ma io un tentativo lo faccio lo stesso.


In CnV, gettare il cappotto alle ortiche è un finale abbastanza comune. Da giocatore io lo ho fatto e lo ho visto fare e non lo ho mai percepito come una “sconfitta” quanto piuttosto come un “finale” per il personaggio.
Un mio personaggio ha abbandonato l’ordine per adottare un orfano e stabilirsi in una città che secondo lei aveva bisogno del suo occhio vigile, un personaggio di Michele lo ha fatto per sposare le tre prostitute che ha salvato da una vita di schiavitù in un saloon, e sono solo i primi che mi vengono in mente.


Ritornando al discorso del mio post precedente sulla varietà immensa dei “tipi umani” che possono essere i personaggi di Cani nella Vigna, il finale che ha senso per ciascuno sarà sempre diverso e incasellarlo nelle categorie di “vittoria” e “sconfitta” è davvero limitativo.
Magari uno conclude che il culto del Re della Vita è una gran puttanata e va a studiare medicina nelle città dell’Est, uno molla per sposarsi e mettere su famiglia, un altro torna a vivere col Popolo della Montagna, ecc. Tutti questi finali potrebbero essere amari o estremamente positivi, dipende da quello specifico personaggio e dalla sua storia.


La cosa veramente bella di Cani è che rende facile raccontare davvero TUTTA la storia di un personaggio fino alla fine.
Per le scelte che un personaggio in Cani deve affrontare, la profondità della caratterizzazione che puoi dargli, arrivi davvero a un momento in cui ti rendi conto che quel personaggio ha completato un percorso, la sua storia, quella parte della sua vita è finita. A quel capitolo va messa la parola fine. Questa sensazione di compiutezza io la adoro ed è una delle cose che mi è sempre mancata nei classici (dove capitava solo ogni tanto, dopo un’eternità e se ti andava di culo) mentre la ho, felicemente, trovata nei bomboloni (ho l’imbarazzo della scelta di giochi che mi danno questo risultato in tempi contenuti e con consistenza).


Davvero forse il problema è che guardi a Cani e filtri ciò che vedi con le tue esperienze ludiche precedenti. Non prendertela se ti si fa notare che ciò ti fa travisare un po’ le cose ^__^



--- Citazione da: Danilo Sesti - 2011-08-28 13:47:44 ---Il dubbio mi viene perchè se il giocatore non ha motivo di fermarsi a riflettere sull'importanza del png,perchè non potrebbe semplicemente decidere di punire l'adultera fregandosene del fatto che sia la cugina?

--- Termina citazione ---


Ma se non si ferma a riflettere su queste cose, che ci gioca a fare a ‘sto gioco l’amico tuo? ^__^
Nel manuale, dichiaratamente, ti si dice che lo scopo del gioco è raccontare la storia di questi Cani nella Vigna. Il master ti serve una situazione succosa di questa portata e tu te ne freghi bellamente? Ma allora che ci stiamo a fare qui? Dove altro pensa che stia il divertimento del gioco se non nelle scelte dei personaggi?


Voglio dire, CnV non ha i punti esperienza o i passaggi di livello. Non ci sono reliquie da recuperare o principesse da salvare, gli obiettivi del tuo personaggio li decidi tu. La cosa che si avvicina di più al fare esperienza è qualcosa che si fa quando si accusano colpi in un conflitto.


Al di là del raccontare la storia del personaggio non c’è davvero niente. Le sceltte difficili sono oro puro, non una roba a cui passare oltre con indifferenza per andare a fare... cosa?


(Crosspost con Matteo)

--------------------
[sistemato un tag di quote in eccesso - Moreno]

Serenello:

--- Citazione da: Danilo Sesti - 2011-08-28 13:47:44 ---
--- Citazione ---inizi a giocare a CnV e decidi che "non sopporto le adultere 2d10". trovi un'adultera e la punisci come ritieni più necessario.
la città dopo trovi un'altra adultera che però è tua cugina Rose Marie. a questo punto hai due possibilità: la punisci come più opportuno visto che è un'adultera.
oppure ti fermi e pensi. diamine è tua cugina, non è una qualsiasi. il gioco vuole che tu faccia questo. lo vuole e OBBLIGA il master a metterti in queste situazioni quando dice di costruire le città successive sui conflitti più interessanti di quelle precedenti.
--- Termina citazione ---

e qua mi viene una domanda.... premetto che non ho mai giocato a CnV se non una breve demo con Michele a lucca qualche anno fa, quindi magari la risposta è semplicemente nel giocare ma.... nell'esempio fatto da Serenello compare una cosa che mi da da pensare, in senso assoluto, a certe situazioni nei vari gdr. Il fatto che si parli della cugina Rose Marie quanto, meccanicamente, incide nel gioco? Cioè, la cugina Rose Marie è stata introdotta la master e quindi il personaggio tiene a lei perchè è sua cugina o il giocatore ha introdotto, in qualche modo la cugina Rose Marie?

Il dubbio mi viene perchè se il giocatore non ha motivo di fermarsi a riflettere sull'importanza del png, perchè non potrebbe semplicemente decidere di punire l'adultera fregandosene del fatto che sia la cugina? In fondo è un png, un'entità astratta, a cui il giocatore non è legato, lo è il personaggio, ma basta rigirarsi la frittata e dire"ok, è un'adultera, va punita" e il fatto che sia la cugina, se passa in secondo piano, fa perdere una parte interessante del gioco

Quindi, dopo il ragionamento contorto, volevo sapere come in cani viene risolta questa cosa. Perchè è una cosa che a me è sempre piaciuta e ai tempi di dnd ho provato a infilare i pg in situazioni del genere... e, chiaramente, non essenoci delle regole, tutti i tentativi fallivano perchè i giocatori preferivano punire l'avversario e raggiungere il traguardo (punti esperienza)
 :)

--- Termina citazione ---

forse non è passato quello che intendevo.
non voglio dire che il cane non debba punire la cugina. dico che il giocatore DEVE pensarci su prima di decidere. poi qualsiasi scelta è buona.
dico DEVE perchè l'accordo è che ti siedi al tavolo di CnV per esplorare tramite i personaggi i propri (del giocatore) dilemmi morali. che esplorazione fai se non hai dilemmi e in creazione del personaggio hai già deciso che punirai tutte le adultere che trovi chiunque esse siano?

a livello meccanico funziona così: nel manuale c'è una bella regola che dice al master in fase di creazione delle città successive alla prima "prendi i conflitti in cui i cani hanno rischiato di più, in cui si sono più esposti. ora prendi la posizione che i cani hanno giudicato "sbagliata", capovolgila* e falla difendere da un png con cui i cani hanno un legame. ora vediamo come si comporta"

* nel senso che se prima l'adulterio era il peccato fai che stavolta è la reazione al peccato di qualcun altro.

crosspost con Claudia

Danilo Sesti:

--- Citazione ---a livello meccanico funziona così: nel manuale c'è una bella regola che dice al master in fase di creazione delle città successive alla prima "prendi i conflitti in cui i cani hanno rischiato di più, in cui si sono più esposti. ora prendi la posizione che i cani hanno giudicato "sbagliata", capovolgila* e falla difendere da un png con cui i cani hanno un legame. ora vediamo come si comporta"
--- Termina citazione ---
esattamente quello che volevo sapere =)

Ezio:
Noto un po' di casino in questo thread, in particolare una continua violazione dello slow down... anche da parte dell'autore del thread. ::)
 
Purtroppo Mattia in questo periodo sarà indisponibile, causa matrimonio.
 
Facciamo così... "adotto" questo thread e vi chiedo di rispettare lo slow down. Post in violazione di questa regola verranno eliminati.
 
Grazie dell'attenzione.

Zachiel:
Tranquilla Claudia. Anzi, apprezzo i tuoi interventi. Conosco poco del gioco e di quanto si riesce a spingersi oltre. Non so se sia l'abitudine a D&D ma quando vedo un'ambientazione western e mi dicono "tu amministri la giustizia divina" io penso ai mormoni col cappello con la fibbia alla guida di una posse stile fumetti di Tex e pur modificando la visione per adattarla al mondo di Cani non avrei mai pensato che il gioco venisse meglio se giochi il cane per nulla convinto, il cane cospiratore (o satanista!) ma se giochi il buono che va a raddrizzare comunità e si rende conto che non è così scontato dividere il bene dal male. Invece tu e Moreno, con la vostra esperienza, conoscenza del gioco per aver parlato con Baker e per averne già viste di tutti i colori, mi mostrate che non è così.

Sabato sera un amico è passato da me ché poi andavamo insieme ad un festival pseudo-celtico, stavo leggendo questo post e mi ha chiesto di che si parlava. Gli ho detto che era nato dal fatto che si voleva capire se un giocatore aveva più libertà d'azione in D&D o in Cani; gli ho parlato di Cani... e dopo che gli ho spiegato un po' (puntando sul fatto che a Cani le descrizioni contano e facendogli l'esempio della maestrina del villaggio) mi ha chiesto proprio "e se di spargere sangue davanti alla sua classe ai cani non interessa?" A parte dirgli che più cani potevano avere opinioni diverse e quindi fare conflitti tra di loro per quello in cui credono, non ho saputo rispondergli.
Ed è proprio l'esempio della cugina di qualche post fa. Ai cani deve fregare qualcosa perché i giocatori giocano a Cani con l'obiettivo di vedere come si comportano delle persone in quella situazione.

Io tento di giocare così anche a D&D. Trovate una mano mozzata per terra. Il mio personaggio è impressionato, descrivo (sì ok è vero sono le scenette tra un combattimento e l'altro che dice Moreno) che faccio un passo indietro davanti a quell'orrore, anche se è anni che vedo cose del genere. Non è vero, soldato Zachiel, che ci si abitua... non è vero.
E quando vedo gli altri che giocano, vedono la mano e si rincorrono con battute alla "Ehi, Gurz, ti serve una mano per caso?" perché la mano sanguinante è solo un'inesistente elemento di una storia fittizia, mi chiedo: cambierebbe se giocassimo a Cani?

Forse, dovrebbero giocare a Cani solo quelli cui interessa una psicologia pseudo-realistica del personaggio.

--- Citazione da: Serenello - 2011-08-28 14:38:28 ---Perché l'accordo è che ti siedi al tavolo di CnV per esplorare tramite i personaggi i propri (del giocatore) dilemmi morali.

--- Termina citazione ---


In ogni caso ha ragione Moreno anche su un altro punto. Mi è venuta voglia di scimmiottare. Se mai farò una partita a Cani come master, il ritorno a Bridal Falls ce lo metterò.
O forse sto già sognando un finale "alla story before" e mi conviene non giocare mai a Cani perché non accadrà quello che mi attendo.

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