Chiedo perdono per il microquoting in alcuni punti ma ci sono alcune cose da chiarire nel post di Simone -spiegel- Micucci.
Giocatore1 vuole cambiare gioco perché il combattimento è lento. Già da qui ho le orecchie che mi si alzano. Combattimento lento? Già un giocatore che ha questo tipo di "spiegazione del problema" mi da l'idea di essere uno affezionato a quelle meccaniche. Vuole il combattimento alla d&d (insomma: un sistema di gioco dove ci sono delle regole apposite per il combattimento). Il suo problema è che nel combattimento ci sono altri giocatori che fanno fatica a scegliere tra le loro opzioni. Se il problema dell'altro giocatore, quello che fa fatica a scegliere gli incantesimi con il bardo, è di "memoria meccanica" allora la soluzione potrebbe essere quella di usare giochi che non danno una lista di poteri definiti ai personaggi (chi ha più incantesimi? Una Trollbabe o una Mago di d&d? Quale personaggio è più facile da utilizzare? Uno può soffrire di lentezza, l'altro praticamente no.)
Sì il giocatore 1 vuole menare le mani. Ma questo è un punto comune a tutto il gruppo, con le dovute differenze:
- 3 preferirebbe una cosa più freeform, di solito immagina la scena e poi tenta di renderla con gli strumenti del gioco. Ha buone idee su che incantesimi lanciare ma pessime su dove piazzarli tatticamente (se qualcuno ha esperienza con D&D saprà che mettere un muro di forza in una posizione in cui non chiude completamente una zona è inutile, che lanciare nebbia solida centrata sull'unico nemico è perdere tempo etc.)
- 2 gioca molto tattico. Se gli piacesse quarta edizione giocheremmo quella, ma gli piace l'idea di poter incastrare le classi del personaggio come si fa in 3.x e quarta non glie lo lascia fare.
- 1 gioca appunto il barbaro. Certo che gli altri turni gli sembrano lenti. Il suo gioco è più o meno: "Riesco a caricare? (da solo non saprebbe calcolare se è possibile) Sì? -> Carico. No? -> Mh, ragazzi, consigli?". Va in ira ma dimentica sempre di dichiarare attacco poderoso prima di tirare, cronicamente (a suo favore, solo il suo ultimo personaggio usa poderoso).
Giocatore2 invece non vuole proprio cambiare gioco e sistema. La colpa è degli altri giocatori. E lui vorrebbe punire la gente che cerca solo di valorizzare il proprio personaggio. Come? Mettendogli fretta con una clessidra e poi usando questa frase "Prendendo l'impegno di sapere cosa fare", dalla quale deduco che lui sta accusando gli altri di non impegnarsi. Il risultato possibile di questa brillante idea? Che qualcuno si scazzi, perché si sente oppresso per il solo motivo di star cercando di giocare al meglio (come se fosse un reato non ricordare tutti gli incantesimi di d&d, inclusi gli evoca mostri) "e allora faccio il barbaro. Così dico -ira, carico- tiro 1d20 contro i mostri, se li prendo bene se no fine turno"... mi è già capitato di vedere giocatori frustrati da questo tipo di dinamiche. Questa è pressione sociale bella e buona.
Ovvio a meno che non siate un gruppo a prova di ossidazione in cui chiunque può dire e fare qualsiasi cosa a chiunque altro, perché "tanto siamo tutti amici ed è solo un gioco". Sareste il primo caso che vedo, ma è possibile.
La sua polemica viene dal fatto che davvero 3 arriva il suo turno ed inizia a scorresi tutta la lista degli incantesimi di un bardo di decimo per decidere quale lanciare, ne sceglie uno, specifica dove lo vuole e la cosa pare talmente inutile che gli chiediamo perché lo fa... e salta fuori che l'incantesimo non fa quello che lui pensava.
2 pretenderebbe, soprattutto da 3, che si preparasse a casa uno specchietto riassuntivo dei suoi incantesimi, anche un collage di fotocopie dal manuale, ma possibilmente un riassunto con parole sue, per ricordarsi in fretta a cosa servono i suoi incantesimi.
Da notare che 2 si presenta in sessione con fotocopia di ogni potere delle sue classi di prestigio, classi, incantesimi, talenti.
Il motto, che piacerebbe anche a me come Master, è: se giochi un personaggio, devi sapere come funziona.
A me la clessidra fa ribrezzo per lo stesso motivo che dice Simone. E' pressione sociale bella e buona. Io con la clessidra sul tavolo non riuscirei a giocare, voglio il mio tempo per scegliere cosa fare.
Dannazione, lo voglio giocando a Risiko!!...
Giocatore 3 vuole giocare TB ma viene ostacolato. Ottimo. Da chi? Da 2. Il prepotente. Ti dispiace se lo chiamo prepotente? No perché uno che pretende di imporre una clessidra agli altri, di sapere quale è il problema (spiega a 1 che il problema non è il gioco ma i giocatori, ancora prima di fare un tentativo), fa pressione sul gruppo sostenendo che qualcuno "non si sta prendendo l'impegno di sapere cosa fare" e alla fine si inventa della ludobubble per giustificare agli altri (e a se stesso) perché non gli piacciono altri giochi. Eh già. Non gli piace scegliersi gli obiettivi.
Immagino quindi che quando gioca a d&d non gli piaccia stabilire da solo cosa fa il suo personaggio, preferisce che lo decida il master. In tutte le situazioni? "Per raggiungere il castello scalo la parete rocciosa" "eh no, prendi il sentiero, tanto a d&d non sei tu che stabilisci gli obiettivi, sono io che mi chiamo master".
Spero tu stia veramente esagerando.
Non siamo a questo punto. Siamo a "decido io cosa fa il mio personaggio, con chi parla, come si muove, ma se non mi vieni a dare la missione io non so cosa inventarmi".
Siamo in pratica a "voglio un master, voglio dei dadi, voglio story before". Forse non così preciso su story before visto che alcuni story now gli sono piaciuti ma vediamo... In Cani nella Vigna hai un obiettivo preciso: salvare la comunità. In Trollbabe c'è un "il tuo obiettivo te lo decidi tu e lavori per averlo". Arriviamo al punto in TB in cui qualche giocatrice del gruppo di Moreno si inventa che per conquistare il mondo vuole andare agli inferi e tornarne con un esercito di non-morti (spero di ricordare bene). 2 non ha alcuna intenzione di contribuire alla storia a questo livello, preferisce stare nel comfort di "dammi uno scenario già fatto e vediamo come risolverlo".
Bisognerebbe che intervenisse lui per definire meglio questo confine.
Quanto al dirgli "no a Trollbabe" io lo vedo più come un "ma se passiamo a Trollbabe (qualsiasi cosa sia) non giochiamo più a parpuzio che a me piace tanto perché sono nerd e scegliere dalle liste e incrociare le tabelle è il mio passatempo preferito".
Che poi unito al "sì potremmo anche provare GURPS o Pathfinder ma già che giochiamo parpuzio tanto vale continuare col parpuzio che conosciamo già tanto non cambia nulla e magari ci è più facile consolidare la nostra memoria sulle regole di questo particolare regolamento" diventa "giochiamo a D&D".
Se assomiglia a quelli con cui ho avuto a che fare (in genere ci sono dei tratti caratteriali che vanno in coppia) immagino che le discussioni tendano a vederlo vincitore altrimenti si chiude in se stesso o si appella ai suoi gusti (che essendo gusti sono inconfutabili).
In effetti se non si vede l'uscita di una discussione finisce generalmente con un "perché è così."

(che non sono i suoi gusti, è lo stato dei fatti

)
Ah già...non voglio dimenticarlo. 2 ha convinto 1 che la colpa è dei giocatori e non del gioco.... e quindi 1 fa lo stesso gioco ma con un innesto di regole, ma non con quelle proposte da 2??? O_o'
No, no, no! Il nuovo master è 3, non 1.
Il mio consiglio? Lì in mezzo non si potrà mai giocare davvero altro. Smetti di proporre cose diverse.
Ed infatti questo è un thread su parpuzio... ma sono perplesso per queste nuove idee di 3 che secondo me possono peggiorare gli equilibri creatisi.
E' stato ad una Con, si è divertito con i bomboloni alla crema, ha pensato senza saperne nulla di game design che bastasse fare un innesto di qualche regola figa in un gioco parpuzio perché funzionasse.
E non vorrei che questi innesti diventassero, attaccati al sistema di esperienza e tiri di dado di D&D, delle leve per un powerplaying sfrenato (mi accorgo che se tiro quella leva ho vantaggi, allora la tiro e chi se ne frega della fiction)