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Domanda: ma che è la STORIA ?

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Daniele "fenna" Fenaroli:
Aloa!
Pausa studio.

@Claudia
La storia non è l'unico prodotto della sessione.
Su questo non ci piove.
Aggiungerei, per vedere cosa succede, che non ne è necessariamente il fine aggiungerei.

--- Citazione ---[cite] Claudia Cangini:[/cite]
Questa è la parte che mi lascia perplessa sul fatto che forse ancora non ci intendiamo. Perchè il tuo paragone calzasse, secondo me, non dovresti fare riferimento al pubblico della rappresentazione ma a pubblico, attori, registi e autori del testo (e pure scenografi e costumisti, se vogliamo dirla tutta).
Capisci che tra le esperienze del pubblico e quelle di tutta la gente sopra elencata ci passa una bella differenza :)
--- Termina citazione ---

In effetti hai ragione, il concetto l'ho espresso meglio rispondendo e a Moreno e a Fabio.
Come primi agenti del gioco e unici fruitori della storia i giocatori sono coinvolti in due livelli di partecipazione, quanto gercarchizzati e gerarchizzabili (cioè non viene prima uno dell'altro) non saprei, tanto da essere probabilmente (perché non lo so :) , diciamo che è plausibile e ricavabile dalla mia esperienza in prima persona e dal confronto con altri)
 sia coinvolti nell'esperieza ludica, sia coinvolti nei meccanismi di immersione.


--- Citazione ---[cite] Claudia:[/cite]Infatti non volevo assolutamente dire quello, mi spiace se mi sono espressa male.
Mi premeva soltanto porre l’accento sull’importanza del processo rispetto alla cronaca di esso.
Volendo restare in campo teatrale (ma sinceramente io non mi fido delle metafore) potrei dire che mi preme il sottolineare la differenza tra giocare un match di imprò e il vederlo seduti in platea.
La differenza fra le due cose è molto più grande che assistere allo spettacolo in teatro o guardare le riprese nel salotto di casa.
--- Termina citazione ---

Assolutamente si, li ho sbagliato decisamente io, nel senso che ho puntato a chiarire il concetto a se stante (i meccanismi di fondo sono conosciuti) e non a spiegarli compiutamente nel GDR, errore mio.
Il problema però è come in questo caso, in quello del gdr, i ruoli si sommino, a questo punto quale domina, come si contaminano le esperienze fruitive e di azione?
E' un campo molto interessate, di solito per quanto un testo è interessante le persone tendono ad esserlo molto di più.


--- Citazione ---[cite] fenna:[/cite]Suppongo di sì Daniele, non ci sono mai garanzie assolute di riuscita.
È però anche vero che un certo design e un certo atteggiamento dei partecipanti al gioco possono facilitare ENORMEMENTE l’ottenimento di certi risultati. :)
--- Termina citazione ---

Esattamente, posso inferire sulla sessione, attraverso tecniche mirate, testate e studiate, posso prevedere all'incirca cosa potrà uscire dalla sessione, ma non ne potrò mai essere certo.

Aloa!

Mattia Bulgarelli:

--- Citazione ---[cite] Claudia Cangini:[/cite]
Ma scherzi? Solo i dodicenni con troppo tempo libero riescono a rispondere sempre tempestivamente sui forum. Qui credo che siamo tutte persone con una vita oltre internet, quindi non hai nulla di cui scusarti :)

--- Termina citazione ---


E poi ci sono i fissati come me, che a 29 anni e mezzo non riescono a NON controllare il Narraforum 3 volte al giorno.  :roll:
Dovrei vergognarmi e rivedere le mie priorità... :P


--- Citazione ---
Suppongo di sì Daniele, non ci sono mai garanzie assolute di riuscita.
È però anche vero che un certo design e un certo atteggiamento dei partecipanti al gioco possono facilitare ENORMEMENTE l’ottenimento di certi risultati. :)
--- Termina citazione ---


Vero.
Il pensiero pre-forgita (smentitemi, nel caso) che andava per la maggiore, aggiungerei, mi pare che fosse tutto teso a dire che la componente "atteggiamento" fosse molto più pesante della componente "design"... Mentre i forgiti sono arrivati (su dal ciel, piomberà... :P) ed hanno ribaltato la faccenda: prima il design.

E con questa, mi auto-proclamo re dell'OT (ma IT col forum) nei thread altrui. :P

Matteo Stendardi Turini:
Così ad occhio, sembra che con "Storia" Daniele intenda qualcosa tipo 'Ciò che sia accaduto nel mondo fittizio del gioco (l'old school "In-Game")', mentre Moreno 'Immersione nel gioco'.
Da ciò consegue che della 'storia' di Daniele si possa fare una cronaca. della 'storia' di Moreno, invece, no, perché sarebbe come cercare di spiegare la sensazione che hai provato martedì 13, alle ore 11h 29' 54'', con quel determinato grado di fame, con quella precisa quantità di saliva in bocca, con quei vestiti addosso, col tempo atmosferico, in quel preciso posto - eccetera -, nell'addentare il tuo panino al tonno (con quella quantità di pane e quella di tonno...), masticarlo, deglutirlo e digerirlo.

O almeno, l'impressione che date è che vi basti accordarvi sul termine 'storia' (che poi è pure il titolo del thread), con o senza riferimenti esterni.

Daniele "fenna" Fenaroli:
Aloa!
JTColeman
Io credo che dalla sessione di gioco possa uscire come prodotto la storia, non credo che se ne possa trasmettere l'esperienza.
Aloa!

Moreno Roncucci:
Per una risposta complessiva aspettate stanotte che non voglio crosspost, ma vorrei subito sottolineare che, Fenna, se consideri valida la differenza fra "storia" ed "esperienza" indicata da JTColeman, non hai capito proprio quello che dico. Perché io invece, ritengo che il considerare il gdr così, e' un errore madornale.

Ogni volta che tiro fuori parpuzio la gente strilla come se fossi un ossessionato. E non si rendono assolutamente conto di dire delle cose così smaccatamente, platealmente, assolutamente parpuziane che faccio fatica a trattenermi io dal dirgli ANCORA????? :twisted:

Dividere "storia" da "esperienza"? E' una cosa che fai a teatro. O al cinema. O a Parpuzio. In una situazione dove c'è una differenza fra "la storia raccontata" e "le mie emozoni mentre qualcuno mi racconta la storia".

MA CAVOLO, APRITE GLI OCCHI MENTRE GIOCATE!

Mi sembra di parlare con gente che NON HA MAI GIOCATO IN VITA SUA!!

Come fate a giocare?

Come FUNZIONA, in ACTUAL PLAY?

Dite "nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, che la diritta via era smarrita" narrando la storia, mentre gli altri assistono avendo "emozioni"?

Se è così, siete ben strani. Perché le mie partite invece sono così:

"quattro!". Guardo Claudia e sorrido. Claudia guarda i suoi dadi e dice "OK, non ti prendi self loathing" Io: "aggiungo 1 e vado a 4 Love...  ancora un po' e posso sfidare il Padrone... dunque, mi avvicino ancora di più e le accarezzo la testa... anzi, no! Mi è venuta un idea migliore! Vado via adesso, che mi consideri solo un ombra" "hai ancora missione per il padrone" "Sì, penso che scegliero la vedova del fornaio"  Michele scatta "ehi, ma è una mia connection!" "Certo. Così ti dò un motivo per fermarmi. E lo faccio apposta. Non voglio ucciderla". "cavolo, così mi obblighi a scegliere fra beccare self-loathing o perdere 2 punti di Love" "cavoli tuoi. deciditi" Claudia "no, non rischi niente, guarda qui" (e batte con il dito sulla regola dell'orrore rivelato sulla scheda) Michele annuisce e prende i dadi.

E così via.

Se lo filmo e lo proietto al cinema, cosa viene fuori? La narrazione è composta da parole, sguardi, gesti, riferimenti (a parole o a gesti) a testi scritti e regole, e consuetudini, il tutto legato ad algoritmi matematici. Il Tema della storia è dato NON dalla pura narrazione, ma dalla narrazione CONFRONTATA CON I PUNTEGGI E I DADI, cioè con le possibili scelte di gioco.  In Cani nella Vigna, mollare la posta quando potresti vincere è molto diverso dal farlo quando non hai più dadi, ha un IMPATTO, un SIGNIFICATO, diverso, ma LA NARRAZIONE PURAMENTE TESTUALE E' IDENTICA.

Somiglia a qualcosa che vedi in TV o al Cinema? Per tanti versi somiglia di più ad una partita a calcio (in cui la tattica è informata dal punteggio, e sapere il punteggio può fare la differenza fra il percepire una solenne idiozia o una mossa astuta) che ad un testo teatrale.

Quando dico che SI TRATTA DI MEDIA DIVERSI, non mi riferisco alle "sensazioni". Le "sensazioni" le hai anche quando leggi un libro. IO PARLO DI UN LINGUAGGIO COMPLETAMENTE AUTONOMO COMPOSTO DI SCELTE, NUMERI, ALGORITMI, GESTI, PAROLE, POSIZIONE SPAZIALE AL TAVOLO, RISULTATI DI TIRI DI DADI che "generano una storia" in maniera COMPLETAMENTE DIVERSA RISPETTO AD UN LIBRO!!

Dimmi Fenna, tu credi che esista una "storia assoluta, immutabile", assoluramente indipendete da come la racconti? Se prendi "guerra e pace" e la racconti "La storia" usando un fumetto di 32 pagine (riassumi, "tanto la storia è la stessa", è la stessa cosa?

Se al cinema ti piazzano sullo schermo una copia di Guerra e Pace (chiusa e filmata), e' come leggerlo?

Secondo te, come cronaca di un gdr, Guerra e pace, è buona, o fa cagare? OGGETTIVAMENTE CAGARE? (immagina un GM che ti legge guerra e pace mentre i giocatori ascoltano)

E' dall'inizio che, probabilmente per pregiudizi culturali innati, insisti a considerare la mia affermazione che in un gdr narrativista ottieni risultati migliori di guerra e pace come un accontentarsi, come un "ogni scarrafone è bello a mamma sua".

E non capisci. Perchè sei abituato a considerare Guerra e Pace un capolavoro, in ogni ambito,. senza tener conto del media (e questo è strano, visto che la semiotica tratta proprio di questo)

Il motivo per un una qualunque partita decente di un gdr narrativista è meglio di Guerra e Pace, per quel gruppo, è perchè come GDR, Guerra e Pace fa cagare. Fa schifo. E' peggio che niente. E anche a "tradurlo" in gioco tramite parpuzio fa schifo lo stesso.

A media diversi, servono storie diverse, narrate in maniera diversa.

Ma visto che per te il gdr non sembra essere un media a se' stante (e sarei io quello che considera il gdr qualcosa di eccezionale? Prova a dire che il cinema non è un media diverso dalla pittura, e a dire che chi lo considera si fa dei viaggi sulla specificità del cinema...), è dall'inizio di questo thread che sembri rifiutare questa osservazione evidente SEMPLICEMENTE OSSERVANDO IL GIOCO REALE, e a prescrivere (a priori) che "una storia bella in un gdr" debba essere scritta come se fosse un libro, come se fosse guerra e pace...

Credo che l'affemazione che "una bella storia" in un gdr debba avere la forma di "un bel libro" andrebbe dimostrata (e ti voglio vedere a farlo) piuttosto che essere presa come un dato aprioristico.

Altrimenti, è semplicemente scambiare parpuzio per il gdr.

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