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Domanda: ma che è la STORIA ?

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Alessandro Piroddi (Hasimir):
Condivido il dubbio di Fabio.

Cosa fa fare il salto evolutivo fra Transcript e Story?
Per quanto mi riguarda una Story è quella cosa che nasce quando una qualsiasi narrazione si sviluppa nel tempo.

Ho mangiato una mela ... è un trascritto.
Entrai in camera e, affamato, addentai una mela ... è la storia "di quella volta che mangiai la mela".

La cronologia delle azioni di D&D è un trascritto...cioè una serie di eventi slegati...magari ordinati nel tempo.
Ma quando vado a NARRARE quegli eventi, essi diventano una Storia!
"Ecco, nipote mio, la storia di quando sono andato a combattere il drago color cacca"  :roll:

Potrebbe non avere una morale, potrebbe non avere una Premise (che a me pare ottimo tradurre come Premessa, Assunto o Presupposto) ma essere solo la narrazione drammatica degli eventi, il cui unico scopo è intrattenere l'ascoltatore proponendo fatti romanzati.
(anche la più struggente delle Story se te la riporto come una serie schematica di eventi, invece che come una narrazione, perde di ogni interesse).

I forgiti attribuiscono a Story i loro significati tecnici...e va bene...ma allora contesto (una volta ancora) la cronica incapacità di trovare parole calzanti e non ambigue per i loro stramaledetti termini tecnici :P

E comunque mi rimane il dubbio: il "trascritto narrato" che io chiamo Storia...per i forgiti ha un nome specifico, o è sempre assimilato ad un qualsivoglia Transcript?

Moreno Roncucci:
Credo che ti sfugga un passaggio, sia logico che pratico, che ti è tanto familiare (lo è praticamente a tutti) da risultare invisibile...

Un transcript è una successione di eventi, non una storia. quando la racconti diventa una storia... come mai?

Voglio dire, che leggi ad alta voce una cosa scritta, non è che cambia... a meno che NON LA CAMBI TU.

Allora, vai a vedere che cambiamenti fai quando trasformi un transcript in una storia...  

Sono cose che magari fai senza manco accorgertene, tanto sono "ovvie", ma no per questo non ci sono.  Crei collegamenti. (in un transcript, tizio non si allena. Tizio mangia. Tizio va a vedere la partita. Tizio dopo altre quindici pagine di transcript perde un incontro. Quando lo racconti dici "tizio non si è allenato, e la sera ha perso l'incontro"), connessioni, consequenzialità. Dire "tizio la sera ha perso, per fortuna non aveva perso tanto tempo ad allenarsi" è una connessione diversa da "tizio non si è allenato, e quindi ha perso". Eppure tutti e due descrivono lo stesso transcript.

Nella storia è entrata, sotto forma di tutte quelle connessioni che hai aggiunto tu, il tuo giudizio. Quello che vuoi dire. Non è più una "pura" successione di aventi.

Cosa volevi dire con le tue modifiche?

Notare che raccontare la storia di tizio e del suo allenamento e della sua sconfitta senza collegarle insieme e senza dare un giudizio con la scelta del tipo di legame, è praticamente impossibile. Non è strano. La definizione forgita descrive TUTTE le storie (ci sono obiezioni riguardanti i vecchi poemi epici vichinghi o testi ancora più antichi, ma che tutta la letteratura moderna sia compresa è assodato), non una sottocategoria. Per questo non c'è nessun bisogno di un termine che differenzi "le storie che soddisfano alle condizioni a cui soddisfano tutte le storie" e "le storie"

Credo che il problema sia che non hai capito il punto nel mio primo messaggio, fra "story" e "story now". Continui a cercare una differenza nel PRODOTTO di una partita ad un gioco narrativista che lo differenzi dal PRODOTTO di una partita diversa, un tipo di "storia narrativista" diversa da una "storia non narrativista". Ma non esistono questi due strani animali, esistono le storie e basta. E ti ho già detto all'inizio del primo post che se guardi solo la storia risultante, il PRODOTTO, non sarai mai in gradi di capire in base a qualsiasi differenza se la storia è stata creata in un gioco nar o da un gm railroader che aveva già deciso tutto prima. Perché questa "differenza da notare" semplicemente non esiste.

La differenza la fa il PROCESSO, non il PRODOTTO.  L'ESPERIENZA DI GIOCO, DURANTE IL GIOCO, non la storia che poi puoi raccontare agli amici

Letture obbligatorie:
Creating Theme

Meno indispensabile ma utile:
Participant Resolution vs. Author Resolution
Theme: Observed?
(ma tutta la categoria "thematic play" di Anyway è una miniera d'oro)

Daniele "fenna" Fenaroli:
Aloa!
Dopo secoli mi rifaccio sentire.
Ecco alcune mie personali riflessioni dell'ultimo periodo sull'argomento "Storia nel GDR".

Leggendo Narrativism: Story Now - la sua traduzione a dire il vero - sono rimasto colpito da un passaggio che mi ha fatto riflettere su un punto e che, come l'uovo di Colombo ha fatto ai presenti della corte di Spagna, mi ha fatto sentire un perfetto imbecille perché non ci ero arrivato prima.

Quando Edwards si mette a descrivere la storia di Lord Gyrax, racconta una storia, poi dice che da questa storia non possiamo capire che sistema si è usato per ottenerla, praticamente sta dicendo che la storia, l'aggregato narrativo è al massimo un prodotto della sessione.
Può fare parte della CA del gruppo quando si mette al tavolo da gioco, ma non è la sessione, la sessione di gioco, intesa come giocatori che giocano di ruolo seguendo il sistema, è il macchinario che produce il prodotto storia.
Se questa è bella, brutta, banale, inutile è un giudizio che non solo non può essere dato a priori, ma non conta per stabilire quanto bella divertente e appagante è stata la sessione per i giocatori.

Quidni posso decidere di dare a un gruppo di persone, un modo divertente di giocare "a produrre una storia"; ma non posso dare a un gruppo di persone, un modo divertente di giocare "a produrre una bella (interessante, coinvolgente ecc ecc) storia".

Aloa!

Fabio "Shia":
Alla fine credo che la cosa che sia abbastanza facile da compredere (credo o almeno spero di aver risolto i miei dubbi).... e bastava guardarsi meglio il Provv. Gloss.

La differenza tra Transcript e Story è la presenza di un Theme
(Tema:
Lo scopo, il messaggio o l'emozione chiave conclusiva percepita da un membro dell’uditorio relativamente ad una serie immaginaria di eventi. La presenza di un Tema è una caratteristica fondamentale che distingue una Storia da una Trascrizione)

Il Theme è null'altro che la vecchia "morale" (la trovi anche in Esopo); per non creare confusione è però meglio rimanere nell'abito del provv. gloss. e chiamarlo Theme.

nn credo ci sia altro......da questo punto di vista.

Riccardo:
Grazie fenna per aver formalizzato qualcosa che sapevo ma non sapevo

Non è necessariamente la storia a soddisfarmi quando gioco, ma il processo di creazione della stessa!

Miii... quante ovvietà mi sfuggono

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