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Il Barone di Munchausen

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Antonio Caciolli:

--- Citazione ---[cite] Moreno Roncucci:[/cite]Rafman, il problema è che gli altri ti "mettono ostacoli" mentre narri la tua storia.

Se sono bravi, e ti sgambettano bene, ti interrompono. Per evitarlo, tendi a dargli pochi appigli. E la narrazione piena di dettagli e di inventiva che dovresti fare in gioco va a farsi friggere. (insieme a gran parte del colore)

--- Termina citazione ---


almeno per me questo è falso. il regolamento è spiegato e costruito per rendere molto più divertente giocare dando appigli. la meccanica favorisce il voler mettere i bastoni fra le ruote per cerare una storia che non sia solo quella in mente al giocatore che narra, ma che sia anche frutto degli spunti degli altri giocatori.


--- Citazione ---
Ha risolto la classica incogruenza che c'è sia in B.M che in Once Upon a Time che in On Stage: giochi dove, in teoria, si dovrebbero creare e narrare storie, in cui però costantemente c'è una sola persona che costruisce e le altre che distruggono e lo ostacolano...

(non so però che edizione hai tu, non riesco ad aprire il link...)
--- Termina citazione ---


boh io quando ho giocato a c'era una volta come a SOS ho trovato che le storie venissero create molto in gruppo e alla fin fine con un  divertimento (cioé le risate) globale che spesso è maggiore di quello di molti gdr narrativisti.

cioé questa cosa di guardare un regolamento solo sul "si vince così" mi pare assurdo

sarà che quando ci gioco io dico sempre "ricordiamoci che il fine è raccontare una storia divertente e non vedere chi vince"

boh?????

Renato Ramonda:

--- Citazione ---sarà che quando ci gioco io dico sempre "ricordiamoci che il fine è raccontare una storia divertente e non vedere chi vince"
--- Termina citazione ---


...allora bisogna anche togliere la meccanica per vincere e i punti :)

Anche cosi' ci potrebbe essere qualcuno che gioca per vincere, ma il gioco non lo supporterebbe.

Antonio Caciolli:
ma una parte del bello è anche vincere

a c'era una volta ci ricordiamo ancora le prime storie raccontate e mi ricordo ancora quell'ultima carta che non sono riuscito a mettere giù con il finale che mi ero preparato

cioé io non capisco perché giocare per vincere e giocare per fare una bella storia non possano vivere insieme

la possibilità di vincere rende il tutto più appassionante ... giochi per uno scopo ... sai che dar noia agli altri non è solo cattiveria gratuita, ma lo giustifichi. bloccare la narrazione per girare la storia verso altri lidi non significa "non mi piace quello che fai" ma "scusami ma non ti farò vincere facilmente"

però non è un gioco strategico è un gioco in cui si raccontano storie, se le storie sono pacco allora non ci gioco più

se io giocassi a Dubbio con dialoghi monosillabici o scene di 30 secondi "vuoi venire a letto con me?" "oggi no"

Mauro:

--- Citazione ---[cite] Crotalo:[/cite]cioé io non capisco perché giocare per vincere e giocare per fare una bella storia non possano vivere insieme

la possibilità di vincere rende il tutto più appassionante ... giochi per uno scopo ... sai che dar noia agli altri non è solo cattiveria gratuita, ma lo giustifichi. bloccare la narrazione per girare la storia verso altri lidi non significa "non mi piace quello che fai" ma "scusami ma non ti farò vincere facilmente"
--- Termina citazione ---

Però penso che Moreno intendesse proprio quello: "Se sono bravi, e ti sgambettano bene, ti interrompono. Per evitarlo, tendi a dargli pochi appigli. E la narrazione piena di dettagli e di inventiva che dovresti fare in gioco va a farsi friggere. (insieme a gran parte del colore)". Va bene la mentalità "Non ti farò vincere tanto facilmente", ma questo può portare a ridurre al minimo le possibilità per gli altri giocatori di inserire difficoltà (cosí da avvicinare la propria vittoria), con conseguente calo della qualità della storia.
Se ho capito bene, il discorso non è che vincere e una bella storia non possono convivere (infatti si è parlato bene di 1001 Nights, dove a quanto ho capito si raccontano belle storie per vincere), ma che nel gioco specifico le meccaniche per vincere rischiano di rovinare la bella storia.

Antonio Caciolli:
ho capito quello che dice moreno, ma:

- se l'unico scopo del gioco è quello di raccontare storie, mi spieghi perché ci dovrei giocare se non racconto delle storie belle?

- io ho sempre giocato vedendo come le dinamiche di vttoria spingano verso la complicazione delle storie e il loro arricchimento. anzi ho visto persone contente di mettere appigli che diano la possibilità agli altri di stopparli  

- ho visto anche lottare strenuamente per riuscire a vincere attaccandosi ad ogni possibile appiglio rendendo sempre più avvincenti i finali e sempre più imprevedibili

cioé non capisco come lo scenario di Moreno possa essere messo in atto. perché dovrei giocare nel modo che lui propone?

non siamo a parlare di parpuzio in cui non mi rendo conto di non divertirmi

siamo molto più alla base... se alla fine del gioco la storia faceva schifo nessuno ci vuole giocare più nemmeno il vincitore

nella mi esperienza ho visto semmai persone che giocavano una carta ogni 5 minuti (sai quanti appigli) piuttosto che una carta ogni 30 secondi

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