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Spione PbF 1 - fase 2 - Crisi
Francesca Giacomini:
AAAARGH!!!
Ma che ciofeca di carte!!!!....povera Gretchen, che sfigata....-____-'
Claudia Cangini:
Eccomi >:D
Gretchen lo raggiunge che è ancora nel corridoio e lo afferra per un braccio costringendolo a voltarsi. Annaspa in cerca delle parole: sa che vuole fermarlo ma non ha idea di come.
Infine parla con concitazione ma a volume basso per non farsi sentire dagli altri inquilini attraverso le porte degli altri appartamenti che si affacciano su quello stesso corridoio.
“Per favore... Rimani,” lo prega.
È l’unica cosa che le esce sul momento.
Lui si volta e le solleva il viso con una mano, fissandola negli occhi come ha fatto tante volte in passato. Forse non lo ha mai visto così animato come ora, mentre le risponde.
“Tu non hai idea di quante volte avrei voluto sentirti dire una cosa come questa. Di quanto avrei voluto che tu mi guardassi con questi occhi,” Lars tace per un momento stringendo le labbra.
“Ma adesso è troppo tardi!”
Lars si volta, sfugge alla presa di lei e si allontana.
Gretchen rimane ferma sul posto, incapace di muoversi mentre il suono dei passi di lui si allontana scendendo in fretta le scale.
Il freddo del pavimento di linoleum dello squallido corridoio le penetra attraverso le piante dei piedi nudi e le arriva sulla pelle attraverso la sottile vestaglia che si è buttata addosso.
Lars dirà veramente tutto a sua moglie e davvero cercherà di recuperare il rapporto con lei.
Spronata dal buon esempio di Marco do anch’io voce a qualche mia riflessione sulla storia narrata fin’ora.
Una cosa che mi diverte un sacco di Lars e che, almeno nella mia testa, è presente fin dal primo post in cui ho introdotto questo personaggio, è che le sue istanze sono estremamente “femminili”, nel senso che il luogo comune è che nei rapporti sia tipicamente la donna a cercare maggiore profondità mentre spesso l’uomo è soddisfatto dello status quo.
Il fatto che tra Gretchen e Lars le parti siano rovesciate mi piace moltissimo :)
N.B.: Il fatto che non abbia specificato se questa rottura con Gretchen è definitiva o no e come andrà il tentativo con Karin è assolutamente voluto.
Personalmente trovo i propositi di Lars terribilmente ingenui e destinati alla catastrofe, ma non sono certo lì per consigliarlo :P e voglio lasciare aperte tutte le possibilità aggiungendo la complicazione di Karin che adesso SA.
Marco Costantini:
Uso il doppio K per stabilire un evento come un fatto.
Thomas resta in tensione per un altro minuto, pronto a saltare sulla sedia se qualcosa dovesse andar storto. Pensa con un certo ingenuo compiacimento (e ricordando le minacce non troppo velate di Schulz) che quello che sta passando ora Christian è un piccolo prezzo per la sua futura integrità.
Per altri cinque interminabili minuti nulla accade.
Thomas si rilassa e si asciuga la fronte madida di sudore con il tovagliolo del ristorante.
Il fatto stabilito è l'essere riuscito a prelevare le chiavi senza che il figlio lo notasse.
Aggiungo anche qui: qui si nota forse l'ingenuità e la speranza di Thomas nel riuscire a tirarsi fuori dalla sua aggrovigliata Tela (sia quella di Spia che quella personale) senza grossi danni. Ovviamente tutti noi sappiamo che prima che questa storia sarà finita le cose saranno forse andate un po' diversamente :twisted:
Claudia Cangini:
Mi permetto una osservazione per Marco: giocando in questo modo hai mandato sprecata una carta (il tuo primo K).
Dico questo perchè non avrebbe fatto nessuna differenza se narravi tutt'altro col primo K e poi usavi il secondo (che vale come due) per questa narrazione.
Usare il primo K per "mettere le mani avanti" sul fatto che Thomas riuscisse nella sua impresa, sarebbe stato inutile sia se io avessi voluto narrare un esito diverso (il mio Asso vale doppio e avrebbe avuto la meglio su un K singolo) sia se io avessi narrato altro (come ho fatto) perchè avresti potuto stabilire comunque quel fatto con il secondo K che valeva doppio.
Si capisce cosa intendevo? :shock:
Non è per fare polemica, eh!
Moreno Roncucci:
Eh eh eh eh... 8)
Scusate, ma mi sento perfido...
Christian ritorna al tavolo, pallido in volto. Fa "scusami, papà, ma non mi sento molto bene. Non ti dispiace se rimandiamo la cena ad un altra volta?"
Mentre ti chiede di occuparti tu di spiegare la cosa al cameriere, ti dice che ultimamente ha frequenti problemi di stomaco, causati forse dallo stress del suo lavoro, e che proprio stasera i sintomi sono particolarmente forti, e deve andare subito a casa.
E poi aggiunge, mentre si rimette il cappotto "anzi, no, prima devo fare un salto in ufficio, oggi ho dimenticato lì le medicine dopo essere passato in farmacia!"
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