Chiacchieriamo > Generale
Trollbabe: Disegni Manga?
Mattia Bulgarelli:
--- Citazione da: Mirko Pellicioni - 2011-07-05 10:29:50 ---Non dimenticate che un illustratore non è un camaleonte, ha il suo stile e il suo gusto e questo trapela inevitabilmente sai suoi lavori.
E poi sono sincero un certo gusto manga a me non dispiace, anche perchè le tematiche di TB sono molto più mangose a mio avviso di come puà sembrare.
--- Termina citazione ---
Sono perfettamente d'accordo.
Sto giocando un Play By E-Mail su una mailing list privata, ed una delle TB è DECISAMENTE "manga", con tanto di citazioni da Arale et al.
Ora, so che a Moreno darebbe l'orticaria ^_- ma nella partita è un personaggio che "funziona".
Moreno (mi pare) faceva l'esempio di una TB "ostacolata" perché le si spacca il sasso che aveva appena sbattuto in testa ad un troll: beh, anche quella è una situazione che ci sarebbe stata tranquillamente in un manga umoristico (o in un momento umoristico di un manga - fa parte della "cultura (del) manga" accettare cambi di registro anche repentini, cfr. i deformed in Berserk nella pagina linkata sopra).
Suna:
Mi scuso con Mattia per i toni e spiego perché "manga" per me è un anatema. Spiegazione lunghetta, non vogliatemene.
La parte più superficiale della questione è il mio disgusto per tutto ciò che è Giapponese, che mi è derivato dalla mia lunga esperienza con questa cultura, maturata anche in tre anni di vita a Tokyo. Visti da fuori e da lontano saranno anche strani, esotici, interessanti... ma più gratti quella scorza luccicante e più ti rendi conto di quanta spazzatura vi si nasconde sotto. Essere in qualche modo assimilato a ciò che più detesto mi lascia un po' amareggiato ma non è quello il problema.
Il motivo per cui essere accomunato nello stile al manga sia per me offensivo, deriva dalla seguente riflessione:
L'emulazione dell'estetica del manga porta sempre più la gente ad ignorare il rigore tecnico che l'arte illustrativa richiede, appiattendosi su stereotipi massificati di interpretazione ed espressione della realtà. Quanta gente inizia e impara a disegnare dai manga anziché dalle tavole anatomiche? Sono su Deviant Art, uno strumento di osservazione notevole all'uopo di giudicare, e vi posso dire: almeno da quel che si vede è troppa. Il risultato è un appiattimento verso un'estetica massificata, e in quanto tale semplice, persino stupida, adatta alle masse appunto: quella del "kawaii". Basta che disegni occhioni grandi e nasi piccoli, e alle masse tende a piacere.
Notate che questa non è una critica al manga, ma all'imitazione del manga. Moltissimi mangaka, ironia del caso, si fanno a pezzi per imparare quell'anatomia che chi li imita non ritiene importante. L'esempio di Berserk è lampante, ma ancora più lo è per quanto riguarda Takehiko Inoue, che è capace di livelli di realismo impressionanti. Certo, non vale per tutti. Disegni come quelli di Naruto, di Dragonball o di Sailor Moon sono di qualità infima, eppure rientrano nell'estetica tanto premiata e tanto imitata dalle masse.
Vorrei quindi precisare che la mia critica volge più verso chi si appiattisce sullo stile manga e ne viene quindi pesantemente limitato, che non verso gli artisti giapponesi. Nonostante gli appiattimenti, il mercato giapponese ha ancora una notevole varietà di stili, anche se in confronto agli anni '70 e '80 è praticamente morente (posso ampliare questo discorso in altro topic se volete. Nasce da una conversazione cui ho partecipato con un autore, Kaneko Atsushi autore di "R" e di "Bambi").
Io stesso ammetto che in passato ho avuto delle forti influenze manga. Normale, una volta il Giappone mi piaceva e quando ho eliminato TUTTI i manga che avevo, erano quattro o cinque scatoloni di roba.
Tuttavia ho iniziato ad esercitarmi e sforzarmi per rendere più realistico e occidentale il mio tratto, ritraendo persone vere (i ritratti dal vero sono ancora un punto debole da cui cerco di emanciparmi), studiando sulle tavole anatomiche di Burne Hogarth, ecc. insomma, passo tutto il mio tempo libero dedicandolo al miglioramento della mia tecnica. Penso che i miei lavori più recenti su Deviant Art, per chi conosce la mia gallery, mostrino se non altro lo sforzo che vi sto dedicando.
Inoltre ciò che cerco di fare è di de-nipponizzare per intero il mio stile, rinnovarlo e migliorarlo. Quando mi si dice "il tuo stile deriva dai manga", queste parole mi avviliscono, e se c'è una cosa su cui sono suscettibile, è la mia arte. Perché è una parte di me con cui ho un legame molto viscerale, perché è dove esprimo tutto il mio perfezionismo e dove riverso i miei sforzi più sinceri.
Non voglio fare un'accorata filippica, solo spiegare a Mattia il perché della mia reazione (e magari a chiunque abbia notato la mia reazione).
Ci sono molti spunti in questa discussione. Alcuni che mi andrebbe di confutare (come quello di Mirko: lo stile cambia e si evolve, non saremo dei camaleonti ma alcuni di noi sanno essere molto versatili, quindi non è vero che lo stile di un disegnatore è come un'impronta genetica. Certo, ci vuole la volontà di evolvere e una certa capacità di autocritica, ma non è impossibile). Magari lo farò in post separati.
Spero sia tutto chiaro.
Ora
Se Mattia vuole dire che cosa trova di manga nel mio stile, ora che mi sono calmato (davvero, scusa ancora), mi sarebbe utile, così almeno avrò uno spunto su cosa estirpare dal mio stile... peraltro, presumo riguardi soprattutto le figure femminili, ma vediamo, se ti va.
Patrick:
--- Citazione da: Suna - 2011-07-06 15:10:14 ---Mi scuso con Mattia per i toni e spiego perché "manga" per me è un anatema. Spiegazione lunghetta, non vogliatemene.
--- Termina citazione ---
siamo abituati ai post di Moreno, questo in confronto è una briciola XD
Comunque l'argomento "molti dei disegnatori manga ignorano l'anatomia" lo vedo emergere spesso nei journal di vari utenti di DeviantArt (assieme ad altri temi ricorrenti). Lo capisco e vi do ragione.
Parlando di "artisti camaleonte" era stato menzionato un disegnatore occidentale che è famoso sia per le donnine realistiche che disegna, sia per uno stile estremamente più cartoonoso e stilizzato. Purtroppo da profano non ricordo il nome. Comunque parlando sempre di stile "camaleontico", voglio permettermi di elogiarti per il lavoro che hai compiuto per kagematsu. Forse vista la tua impostazione verso il nipponico non sarai contento dell'argomento, ma secondo me ti sono venute veramente bene le illustrazioni (ed era decisamente qualcosa di diverso dal tuo solito stile).
Matteo Stendardi Turini:
--- Citazione da: Patrick - 2011-07-06 15:27:11 ---Parlando di "artisti camaleonte" era stato menzionato un disegnatore occidentale che è famoso sia per le donnine realistiche che disegna, sia per uno stile estremamente più cartoonoso e stilizzato.
--- Termina citazione ---
Andrew Loomis?
Suna:
Patrick: ottimo esempio! Non avevo pensato di proporre me stesso come esempio della falsità del concetto di "stile immutabile"...
Alla fine disegnare è un po' come scrivere.
Ognuno ha un suo stile nello scrivere. Questo non vuol dire che con un po' di esercizio non si possa imparare a scrivere in poesia anziché in prosa, o a scrivere un romanzo piuttosto che un articolo o un manuale di istruzioni (come può essere il manuale di un gioco di ruolo).
Puoi adottare stili di scrittura diversa a seconda del contesto. Al massimo uno stile può non esserti congeniale, puoi rifiutarti di imparare a usarlo, ma non sarà impossibile imparare.
Comunque ho anch'io in mente un disegnatore che è qualcosa di sovrumano nella sua versatilità. Non ricordo il nome, ma appena riesco a verificare, posterò nome e link di immagini/esempio.
EDIT: Volendomela tirare, vi ricordo che ho fatto anche diversi disegni di Polaris...
Navigazione
[0] Indice dei post
Vai alla versione completa