Non trovo facilissimo scrivere questa discussione: ho mille scene in testa, alcune giocate, altre proposte, altre solo immaginate, e comunque non riesco a ricordare tutto quello accaduto in gioco.
È stata una grande partita, pesante e intensa, ma bellissima.
Eravamo in quattro: Katia, Luca "+1", il Vellu e io. Abbiamo giocato a
Grey Ranks. E non ne siamo usciti bene.
Il giocoNon so se qualcuno ancora non lo conosce:
Grey Ranks parla di bambini soldato nella Rivolta di Varsavia. Sessanta giorni di rivoluzione armata in cui i varsoviani si sono ribellati ai nazisti, cercando di liberare la loro città da chi la occupava.
Questa la presentazione che ho fatto per l'evento, unendo e traducendo due parti del manuale:
A sedici anni, avete visto abbastanza da sapere che non avrete altre occasioni.
La Rivolta è iniziata e ci siete in mezzo: per la vostra famiglia, la vostra patria, la vostra fede. E ora, più di tutto, per il vostro primo amore.
Fianco a fianco, porterete munizioni nello scontro, soccorrerete i feriti, curerete gli ammalati, e seppellirete i morti. Insieme, porterete informazioni vitali attraverso le linee, sempre fianco a fianco. Sempre.
E quando tutto andrà male, le cose cui tenete vi crolleranno intorno, e salvarle potrebbe significare far vincere i nazisti. Così crescerete in fretta, come partigiani, esploratori, giustizieri, e forse martiri. Qualunque cosa servirà, la farete insieme.
In Grey Ranks, assumerete il ruolo di un giovane partigiano prima, durante e dopo la disastrosa Rivolta del 1944 contro i tedeschi. Insieme, creerete la storia di un gruppo di ragazzi che combattono per liberare la loro città, una delle innumerevoli "squadre" di Grey Ranks che presero le armi. I vostri personaggi - bambini soldato - avranno tutti i difetti e l'entusiasmo della gioventù. Nel corso dei sessanta giorni della ribellione armata, cresceranno in fretta, o moriranno.
Se c'è un modo per capire cos'è stata la guerra, per Varsavia, senza entrare nei saggi, nei racconti dei sopravvissuti, è questo video:
http://www.youtube.com/watch?v=FXD51CY8DkA. Guardatelo, quanto seguirà avrà un altro effetto.
Il gioco si divide in dieci capitoli: Prologo, otto capitoli di gioco ed Epilogo. In ogni capitolo, esclusi i primi due, ogni personaggio ha una scena di missione e una personale. La missione, cosí come la scena personale, riesce se i dadi raggiungono un certo risultato.
E c'è la Griglia: dice dove sono i personaggi, nella loro testa, divisi tra Martirio, Collasso Nervoso, Squilibrio e Depressione Suicida. Se un personaggio arriva due volte in uno stesso angolo, quelli cui si riferiscono i quattro stati detti prima, è fuori dalla storia.
Tenete a mente questo, nel proseguire.
Le sperimentazioniNelle scene personali, prima si fa una domanda/si stabilisce un obiettivo, poi si gioca e si tira per risolverlo. Noi abbiamo fatto altrimenti; a scelta tra tre, di scena in scena:
• Come da manuale, ma potendo cambiare la domanda a metà scena.
• Facendo la domanda a metà scena.
• "Alla
Fiasco": il tiro di dado dà la direzione della scena da lí in avanti, positiva o negativa.
Inoltre, il Vellu ha proposto una variante, anche questa opzionale, anche questa applicata quando si voleva: se si riusciva, si riusciva, ma con una nota negativa. Se si falliva, si falliva, ma con una nota positiva.
Funziona. Funziona dannatamente bene.
I personaggiJanek Frycz, detto Skaut (Vellu)
15 anni, originario di Wola. Ciò cui teneva di piú era Varsavia stessa, simbolizzata dal condominio in cui è cresciuto. Era avventato e arrogante, ma è diventato responsabile e altruista.
Era giovane e cercava approvazione, di Wilhelm sopra tutti.
Hanna Meyers, detta Alicja (Katia)
15 anni, originaria di Ochota. Ciò cui teneva di piú era il suo primo amore, simbolizzato dalla stella ebraica che lei portava. Era codarda e troppo tenera di cuore, ma è diventata sicura di sé e implacabile.
Amava Stefan Jäger, membro della resistenza, e colui che aveva venduto la sua (di Hanna) famiglia. Tutti la conoscevano come Alicja, perché nascondeva di essere ebrea.
Wilhelm Kaufmann, detto Wilka (io)
17 anni, originario della Città Vecchia. Ciò cui teneva di piú erano i suoi amici, simbolizzati da Skaut. Era inaffidabile e indeciso, ma è diventato affidabile e risoluto.
Tedesco, ha visto molti suoi amici venire uccisi e deportati. Troppi.
Marek Bartnik, detto Rost (Luca)
16 anni, originario di Żolibórz. Ciò cui teneva di piú era la sua famiglia, simbolizzata dal padre. Era schivo e arrendevole, ma è diventato tenace.
La sua guerra è stata su due fronti: quello ovvio, e quello con la sorella, con cui il rapporto è andato peggiorando.
La partitaCome dicevo, ho mille scene in testa, eppure non riesco a ricordare tutte le missioni, tutte le scene personali. Non credo che saprei fare un resoconto completo, e non avrebbe senso farlo. Sfoglio gli appunti che abbiamo preso, e do qualche istantanea.
La famiglia ebrea cui abbiamo dovuto prendere le pellicce, l'unica cosa che li scaldava, perché i tedeschi le volevano e si sarebbero rifatti su chi le teneva, e il comando aveva deciso di sfruttare la cosa per consegnargliele rovinate, cosí che li danneggiassero.
L'attacco contro una colonna di fanteria e mezzi blindati. Un civile tira delle Molotov contro un carro armato, e le fiamme avvolgono le donne che i nazisti usavano come scudo.
Le ultime munizioni, che ci vengono date per recuperare degli aiuti paracadutati.
La madre e la figlia, una pistola a testa, ricevute dai tedeschi. "Chi spara per prima vivrà".
Il deragliamento di un treno di deportati, purtroppo tardivo, causa morti e feriti.
Wala, la sorella di Marek, non va a trovarlo, quando viene ferito.
La famiglia di Hanna viene deportata, probabilmente venduta da Stefan.
Skaut che cerca di salvare almeno un caricatore, per portarlo a Wilhelm.
Il settimo capitoloMa questo capitolo, sopra tutti, merita un discorso a sé. Perché è quando ci siamo resi conto che sí, le cose stavano andando nel culo.
L'obiettivo della missione era 28. Abbiamo tirato 13. Irrecuperabile.
Due scene personali su quattro sono fallite.
Marek ha toccato per la seconda volta Martirio: fuori dalla storia.
Wilhelm ha toccato per la seconda volta Squilibrio. E Martirio. Fuori dalla storia.
L'ottavo capitoloPerché è dove Marek e Wilhelm sono morti.
Wilhelm è morto per difendere un gruppo di persone che stava scappando nelle fogne, tra cui Skaut e altri amici: ha lasciato tutto in mano a Skaut, gli ha detto che dopo quella missione sarebbe entrato nell'esercito nazionale e che si sarebbero rivisti dopo la guerra, è uscito in strada e ha ingaggiato i tedeschi, per dare agli altri il tempo di fuggire.
Marek è morto nella stessa azione, perché un gruppo di persone, tra cui sua sorella, non venisse catturato. Noi sappiamo che, prima di venire fucilata col padre, la sorella si è pentita d'aver trattato male Marek. Ma lui non l'ha mai saputo.
Il nono capitoloPerché è stato dove Skaut ha dato gli ordini a tutti. Anche a Marek e Wilhelm. Con Hanna che gli ha messo una mano sulla spalla, ha detto: "Marek" e ha scosso la testa, con gli occhi bassi.
Gli EpiloghiGrey Ranks non è un gioco che finisce bene. Se sei fortunato, riesci nelle missioni e ottieni quello che vuoi, ma ciò cui tieni va nel culo. Se va nella norma, non riesci nemmeno nelle missioni, e perdi ciò che vuoi. È - semplicemente - meccanicamente insito nel gioco. Tutto quello cui tenevamo - tutto - è stato distrutto: la città, la famiglia, gli amici, il primo amore.
Hanna si è suicidata. Rovinata dalla guerra, senza piú sapere se era Hanna o Alicja, ha deciso di non poter andare avanti.
Janek è sopravvissuto, e il suo Epilogo ne ha contenuti tre. Lo abbiamo visto davanti alla tomba senza corpo di Wilhelm. È stato testimone della targa che commemorava il giovane Grey Rank anonimo - Marek - morto lí per salvare chi stava fuggendo. Erede di un peso enorme, la memoria di chi non ce l'ha fatta, Jarek ha scritto un libro,
Szare Szeregi. In copertina, un ciondolo, una stella ebraica. Era seduto in libreria, in mezzo alle copie, in una stanza vuota. A fine giornata se ne è andato, e, conscio di averci provato, si è buttato sotto un'auto.