Autore Topic: Gioco rivoluzionario  (Letto 12223 volte)

Locke

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Gioco rivoluzionario
« il: 2011-04-23 10:39:46 »
Splittato da qui:

Direi che abbiamo un po deviato dal discorso iniziale. :)
Credo che la rivoluzione non la si possa insegnare ai bambini, ma sia per un target un po più adulto.
(credo..)
Tra l'altro sono solo io o negli ultimi anni c'è un crescendo di giochi con tematiche "socialrivoluzionarie"?
Ho sentito parlare di Misspent Youth e di Mars Colony. Come sono? Non c'era qualcosa anche in italiano?

Ciao
FG

Cosa intendi per "socialrivoluzionarie"? Che parlano di società? Che parlano di politica? Che parlano di una rivoluzione? Perchè in base al senso, ti si potrebbe rispondere con ogni gioco pubblicato in Italia, da Shock:  a Spione passando per Trollbabe... (diremi che schiacciare i troni sotto i propri calzari non è un atto politico...   ;D )

Se vuoi parlare di questo argomento però, dovresti postare la domanda in "Gioco Concreto", altrimenti mandi off-topic  il tuo stesso thread...

Detto fatto.
Premetto che mi sto molto intressando al tema, quindi potrò sembrare di parte..
Ok, e' chiaro che qualsiasi gioco, anche D&D, puo' essere giocato con trame di tipo politico/sociale/rivoluzionario. Io mi stavo chiedendo pero' se esistono che, specificamente, trattano di questo tema. E che magari si pongano come obiettivo piu' o meno dichiarato quello di mettere in luce alcuni aspetti del Potere, quelli piu' logoranti. Misspent youth lo conosco per sentito dire ma non l'ho mai provato. Shock mi semrba interessante ma anche li' in realta' la politica e' solo uno dei possibili temi. Poi vi chiedevo appunto se ci sono cose specifiche in italiano...

Grazie e ciao
FG
Filippo Grassi. |cool|

Mauro

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Re:Gioco rivoluzionario
« Risposta #1 il: 2011-04-23 10:52:54 »
Mars Colony per il tema politico, Grey Ranks per quello rivoluzionario (però visto dal punto di vista di bambini-soldato nella Rivoluzione), Shock: per il sociale (nella declinazione di fantascienza sociale).

Renato Ramonda

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Re:Gioco rivoluzionario
« Risposta #2 il: 2011-04-23 14:24:27 »
...e Misspent Youth perchè, per definizione, i protagonisti sono ragazzi che lottano contro un'Autorità oppressiva di qualche tipo.

--edit--

Oh, e ovviamente Human Contact: rivoluzione in quel caso puo' significare "cambiamento epocale di una società (la colonia) a seguito del contatto con l'Accademia", o anche una vera e propria "rivoluzione" piu' o meno sobillata, causata, incoraggiata dagli Accademici. Ma non a caso Human Contact è una... "iterazione" speciale di Shock:.
« Ultima modifica: 2011-04-23 14:26:40 da Renato Ramonda »

Moreno Roncucci

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Re:Gioco rivoluzionario
« Risposta #3 il: 2011-04-23 15:31:04 »
Ok, e' chiaro che qualsiasi gioco, anche D&D, puo' essere giocato con trame di tipo politico/sociale/rivoluzionario. Io mi stavo chiedendo pero' se esistono che, specificamente, trattano di questo tema. E che magari si pongano come obiettivo piu' o meno dichiarato quello di mettere in luce alcuni aspetti del Potere, quelli piu' logoranti. Misspent youth lo conosco per sentito dire ma non l'ho mai provato. Shock mi semrba interessante ma anche li' in realta' la politica e' solo uno dei possibili temi. Poi vi chiedevo appunto se ci sono cose specifiche in italiano...

Grazie e ciao
FG

Allora, se ho capito bene, cerchi giochi che abbiano come tema specifico qualcosa che riguardi la politica, la società o la rivoluzione? Cioè, che non si limitino ad averli come possibili temi (come AiPS) e basta che ce ne sia uno (la politica, anche se non c'è rivoluzione, per esempio)?

In questo caso sì, ce ne sono tantissimi. Diciamo che ce ne sono sempre stati (giochi come Cyberpunk, Unknown Armies, Paranoia, e persino Call of Cthulhu avevano una loro precisa visione della società e della politica). La differenza fondamentale con i giochi a cui facevi riferimento, è il diverso ruolo del giocatore.

Nei giochi vecchi, tendenzialmente simulativi o incoerenti, il giocatore era un passeggero in un viaggio a destinazione fissa. Il mondo era quello deciso dal GM, l risposte erano quelle decise dal GM. E' vero che anche in D&D si può parlare di politica, ma ne parla il GM, magari facendo vedere  politici corrotti, che i giocatori devono sconfiggere (e se invece provano ad allearcisi, li "punisce")

Quando arrivano giochi coerentemente narrativisti, invece, il ruolo del giocatore cambia totalmente: il gioco (e il GM) non fanno più affermazioni perentorie, ma pongono domande, dubbi, a cui il giocatore risponde a livello personale.

Non vado oltre con la teoria perchè qui siamo in "gioco concreto" e non in "sotto al cofano", ma per me questa differenza è tanto pratica, concreta, e visibile chiaramente in gioco, che non richiede di addentrarsi troppo nella teoria per farla notare.

Prima di proseguire, una domanda: come te la cavi con l'inglese? Perchè ho alcuni link ad articoli in inglese su questi temi che forse potrebbero interessarti...

In generale, ogni gioco è plasmato nel suo funzionamento dalle convinzioni dell'autore, ed utilizzato in gioco da altre persone. Raramente un gioco non spinge da nessuna parte (e se lo fa, vuol dire che è un gioco che non serve a niente), quindi il dialogo che si instaura al tavolo si può dire che è fra giocatori (GM compreso, se ce ne è uno o più) e designer, tramite le procedure di gioco.

Per esempio... pochi giochi sono più "politici" di Polaris.  L'autore l'ha dichiarato pubblicamente, ma era abbastanza evidente già dalla lettura del manuale: Polaris ti DICE, papale papale, senza alcuna via di scampo, che l'attivismo politico in favore di una massa imbelle, ti spegne, ti prosciuga, e alla fine ti corrompe. Che gli idealisti di oggi sono i demoni di domani. E' tutto sotto metafora, ma è una metafora molto trasparente e scoperta: quando i cavalieri dell'ordine delle stelle lottano per proteggere un popolo semiaddormentato che guarda adorante l'aurora che preannuncia l'alba che li ucciderà, è difficili non vedere tanti paralleli (ed è triste il fatto che siano visibili da chiunque, in qualunque paese del mondo). Cosa può dire il giocatore di fronte a questa corruzione che non può evitare? Non molto. Può scegliere che per il protagonista, è meglio morire. E' meglio morire che diventare come quelli che ha combattuto. Ma non ci sono altre alternative.

Più aperto e molto meno pessimista è Cani Nella Vigna:  non dar retta a quelli che giudicano i giochi per sentito dire da qualcuno che una volta ha visto la copertina e crede che sia un gioco di piccoli torquemada: Cani nella Vigna, come tutti i western migliori, è MOLTO politico. il tema, girato in chiave religiosa, è quello tipico del western: il conflitto insanabile fra individuo e società (non è un caso che il western sia stato sacrificato con l'arrivo dell'edonismo anni 80 che ha nascosto questo conflitto, cercando di convincere tutti che facendo quello che la società voleva da te, saresti stati il massimo dell'individualismo...  tutti quanti uguali uguali, massificati nel "distinguersi"...  e così i problematici e complessi personaggi western sono stati sostituiti da muscolosi Combattenti per la Libertà che non si facevano mai domande)

Sto concentrandomi su giochi in cui l'aspetto politico è fortissimo e preponderante: altrimenti dovrei citare Sporchi Segreti (che fa dei pregiudizi dei giocatori motore di contrasto e spinta del gioco), Il gusto del delitto e Kagematsu in cui la differenza d classe sociale è onnipresente, 1001 notte, tutto giocato fra intrighi di corte, Contenders, con la sua immagine di una società disperata in cui l'unica maniera di soddisfare i propri sogni è combattere e infrangere quelli altrui, etc etc., ma in questi giochi l'elemento personale, umano, è più importante di quello sociale e politico.

Molti altri giochi non li cito perchè sono in inglese e non (ancora) tradotti: Steal Away Jotdan, Carry, Gray Ranks, Mars Colony, etc.)

Però, fra tutti, c'è un gioco che spicca secondo me per la maniera diretta e precisa con cui punta non a temi politici generali, o mascherati da metafore, ma ad uno dei temi politici più importanti dell'ultimo secolo: Spione. Se non lo conosci la pagina è questa (volevo indirizzarti verso dei pdf scaricabili liberamente che mostrano parti del gioco, ma il sito di Narrattiva è stato rivoluzionato in questi ultimi giorni e pare siano spariti, spero li rimettano su al più presto, intanto ti segnali il sito in Inglese dove c'è molto più materiale).

L'autore di Spione (Ron Edwards) sarà ad internoscon e presenta un ashcan (una versione preliminare giocabile) di un gioco che dovrebbe andare ancora di più dentro alle ferite politiche del XX-mo secolo: SHAHIDA (ne parlo QUI
« Ultima modifica: 2011-04-23 16:09:17 da Moreno Roncucci »
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Re:Gioco rivoluzionario
« Risposta #4 il: 2011-04-23 15:53:05 »
Aggiungo anche:
Covenant, che parla di uno specifico tipo di rivoluzione: quella che può capitare dentro ad una mega-loggia massonica che ha governato il mondo intero per gli ultimi 2000 anni ed ora è appena crollata.


Elar, nello specifico ambientando il racconto nell'Impero ma non è indispensabile, ha tra i suoi temi lo scontro di classe e la rivolta politica, inspirata sia alla rivoluzione industriale, sia a qualsiasi tipo di rivolta popolare contro il potere centrale. A Lucca una delle demo giocate è stata incentrata proprio sulla classe inferiore dell'impero che con atti di terrorismo e sobillando le folle, mirava a soverchiare l'ordine. Rimane comunque un gioco nel quale l'importante è vedere quanto i personaggi sono disposti a "perdersi" per superare gli ostacoli.
Per cui puoi anche esplorare il logorio della sete di potere, dove questo logorio è commisurato in quanto sei disposto a perderti nella tua alienazione.
Volendo, puoi anche assegnare ai personaggi delle alienazioni molto mondane, tipo "la mafia che mi aiuta" e quindi il "perdersi" diventa un pericolosissimo "avere troppi favori da ripagare" e ad un certo punto "uscirai dal racconto" a causa di questo.


In modo del tutto opposto... anche con Ravendeath puoi esplorare le conseguenze del troppo potere. Un partito ha "fatto fuori" l'ex segretario proprio all'indomani di una inaspettata vittoria elettorale e ora stanno formando il governo senza di lui. Come si vendicherà?
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Ezio

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Re:Gioco rivoluzionario
« Risposta #5 il: 2011-04-24 01:52:01 »
Sulla stessa linea, appena ho letto di "giochi socialrivoluzionari" io ho pensato a LA MIA VITA COL PADRONE.

Sarà una mia personale devianza, ma io l'ho sempre letto in questo modo.

In quel gioco c'è un potere che opprime il mondo e ne influenza e indirizza pesantemente la società. E' un potere del tutto sbilanciato: il Padrone domina senza dare nulla in cambio alla massa. Il solo fatto che il potere esista peggiora la società. L'imposizione di regole e leggi non necessarie (che altro sono i Bisogni? Che altro sono gli Ordini?) fa degenerare la società in una progressiva stratificazione in cui gli oppressi iniziano a comportarsi come l'oppressore (l'Orrore Svelato).
Il potere ha degli strumenti, all'inizio fedelissimi, che gli consentono di imporre la propria volontà. Man mano che il gioco procede questi strumenti iniziano ad empatizzare col popolo e si accorgono di essere parte di esso. Quando ciò avviene i Servitori smettono di essere strumenti di oppressione e diventano, ribellandosi, gli strumenti per abbattere il tiranno, cambiando profondamente la società.


La Mia Vita col Padrone è un gioco di rivalsa sociale e degli uomini che stanno al cuore di una rivoluzione prima di ogni altra cosa.
« Ultima modifica: 2011-04-24 09:11:29 da Aetius »
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

Niccolò

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Re:Gioco rivoluzionario
« Risposta #6 il: 2011-04-24 02:14:40 »
ma smettila, che è una parodia del rapporto tra master e giocatori in parpuzio! ;P

Lollo

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Re:Gioco rivoluzionario
« Risposta #7 il: 2011-04-24 02:37:04 »
Che belle segnalazioni. A questo punto devo assolutamente riuscire a giocare a Polaris (di cui posseggo sia la versione in inglese sia quella in italiano).  :) Non pensavo che potesse essere così profondo.

Io aggiungerei qualche segnalazione dal mondo dei live, anche se vedo sul sito dei Wu Ming (tana!  ;D ) che di alcuni hai sentito parlare anche tu. Non so se possa rientrare nel novero Hostage Crisis, un live che Luca Giuliano sperimentò ormai un po' di Lucche fa, appunto su una situazione con ostaggi.
I soliti scandinavi ne hanno fatti parecchi, uno di quelli che mi pare abbiano lasciato più tracce di sé è Europa, su un presente alternativo molto inquietante.
Sicuramente Andrea Castellani ne conosce altri.

Ciao
Lollo

edit: corretto il link ai wu ming.
« Ultima modifica: 2011-04-25 03:28:01 da Lollo »
Siamo qui per giocare, mica per divertirci.

Ezio

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Re:Gioco rivoluzionario
« Risposta #8 il: 2011-04-24 03:09:43 »
ma smettila, che è una parodia del rapporto tra master e giocatori in parpuzio! ;P


Domon, a volte ti odio... poi mi ricordo del mio narcisismo XD
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Lollo

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Re:Gioco rivoluzionario
« Risposta #9 il: 2011-04-25 03:32:03 »
Io aggiungerei qualche segnalazione dal mondo dei live, anche se vedo sul sito dei Wu Ming (tana!  ;D ) che di alcuni hai sentito parlare anche tu.

Rileggendomi il tuo post sul blog dei wu ming mi viene una domanda... Brigata Brancaleone sarebbe (a quanto google-pare) uno scenario softair?

Un saluto
Lollo
Siamo qui per giocare, mica per divertirci.

Mattia Bulgarelli

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Re:Gioco rivoluzionario
« Risposta #10 il: 2011-04-25 07:08:14 »
L'imposizione di regole e leggi non necessarie (che altro sono i Bisogni? Che altro sono gli Ordini?) fa degenerare la società in una progressiva stratificazione in cui gli oppressi iniziano a comportarsi come l'oppressore (l'Orrore Svelato).
Il potere ha degli strumenti, all'inizio fedelissimi, che gli consentono di imporre la propria volontà. Man mano che il gioco procede questi strumenti iniziano ad empatizzare col popolo e si accorgono di essere parte di esso. Quando ciò avviene i Servitori smettono di essere strumenti di oppressione e diventano, ribellandosi, gli strumenti per abbattere il tiranno, cambiando profondamente la società.

ma smettila, che è una parodia del rapporto tra master e giocatori in parpuzio! ;P
 

E lui che ha detto? XD
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Niccolò

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Re:Gioco rivoluzionario
« Risposta #11 il: 2011-04-25 13:52:38 »
comunque, o un gioco narrativista parla di amore e rapporti interperso(a)nali, oppure è praticamente automatico che sfoci nella politica. la politica è "vivere", permea troppe cose della nostra esperienza per non filtrare nel gioco.
« Ultima modifica: 2011-04-25 13:54:35 da Niccolò »

Ezio

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Re:Gioco rivoluzionario
« Risposta #12 il: 2011-04-25 16:24:41 »
Torniamo in tema e rimaniamo sul concreto della domanda di Locke.


Lui sta chiedendo giochi che abbiano, centrali, temi social-rivoluzionari. Per esempio, in questo senso Ravendeath, segnalato da Khana, non è particolarmente IT: è vero, puoi giocarci scenari politici, ma non è più focalizzato su questi temi che, per dire, D&D.
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Iacopo Frigerio

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Re:Gioco rivoluzionario
« Risposta #13 il: 2011-04-26 04:36:19 »
Concordo con te Ezio...
 
Se dovessi esprimermi (ma limitatamente a Coyote) ti direi Elar che ha in uno dei suoi fulcri le tematiche dell'ottocento, di cui l'ideologia, la rivoluzione (intesa anche come tentativo di stabilire un nuovo ordine sociale) e la corruzione che il perseguimento provoca (sia nel singolo, sia nei sistemi sociali coinvolti). E questa cosa può facilmente essere l'elemento centrale dell'esplorazione del gioco.
 
Gli altri giochi Coyote (ma sempre a mio parere) possono anche toccarla (come Covenant) ma il vero fulcro del gioco rimane sempre un altro.
L'amore è quel particolare rapporto nel quale una persona può mostrarsi perdente

Michael Tangherlini

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  • Michael Tangherlini
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Re:Gioco rivoluzionario
« Risposta #14 il: 2011-04-27 01:17:45 »
Volendo c'è il mio gioco per il 5x2, "Banana Republic," che trattava proprio della rivoluzione, ma non è ben funzionante.


-MikeT
My body is a cage / My mind holds the key (Peter Gabriel - My body is a cage)

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