ola,
Parto dal presupposto che ribellione non vuol dire rivoluzione. La rivoluzione è il momento in cui i ribelli raggiungono il poter e ristrutturano la società secondo nuovi principi mentre combattono per il consolidamento del nuovo ordine.
quindi secondo me Misspent Youth non è un gioco sulla rivoluzione ma sulla ribellione.
Dipende in che termini intendi affrontare la rivoluzione se lottare in nome di un ideale e giocare i conflitti interiori del rivoluzionario o se affrontare/confrontarsi con le masse in termini di controllo, propaganda, schieramenti e vedere se la rivoluzione vince. Cioè se vuoi esser parte della rivoluzione o giocare la rivoluzione.
Nel primo caso direi che come ti è stato consigliato l'approccio narrativista di elar è molto interessante anche se probabilmente bisognerebbe pensare ad una forma di corruzione diversa se si vuole ricostruire una rivoluzione storica.
In effetti ad Arconate con il meme abbiamo giocato un golpe ed è stato divertente
Nel secondo caso ti suggerisco l'approccio neo-simulazionista di Legend of Anglerre (FATE) che ha un capitolo molto esteso sulla gestione delle associazioni e gruppi di persone.
In una campagna con due amici di stampo Fantasy Medievale dalle forti implicazioni sulla religione e sulle chiese (senza che ci fosse una evidenza degli dei), abbiamo giocato una rivolta simil anabattista molto muntzneriana. In cui sono state create le schede di vari gruppi coinvolti, dai fedeli, alla polizia segreta, alle nuove strutture corporative etc.
Il risultato è stato molto interessante.
salut
PAOLO