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[RavenDeath] Anche nella Grecia mitologica succedevano certe cose

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Luca Veluttini:
Elena ha Follia.

Mi sono solamente scordato di aggiungere che Andromaca vuole eradicare dal mondo la "povera" Elena perché senza di lei la guerra non si sarebbe fatta.


--- Citazione ---E... Iacopo, iniziamo a discutere sul perché il tono "epico" è errato? XD XD XD
--- Termina citazione ---

Ezio, ma quando? ^^

Mr. Mario:

--- Citazione da: Luca Veluttini - 2011-04-14 15:40:10 ---E' suo il Protagonista: Cassandra, la figlia di Priamo che aveva il dono della preveggenza ma anche la maledizione di rimanere inascoltata.
--- Termina citazione ---

Questo è quello che le leggende raccontano di lei. Nella nostra interpretazione le cose sono un po' diverse.


--- Citazione ---Cassandra, visto il dono che si ritrova, viene mandata dal padre ad essere formata sull'Isola di Delo, dove incontra Radamante, un vecchio sacerdote. Tra i due nasce qualcosa che supera il rapporto maestro-discepola. E' amore. Ma non esiste nessuno status quo (come in Apocalypse World). Ed ecco che quei birichini dei greci decidono di muovere guerra a Troia, la città natia di Cassandra.
Lei abbandona Radamante e torna in città, ma le sue profezie rimarranno inascoltate e assisterà impotente alla caduta e alla distruzione della città.
Radamante, abbandonato, si schiera con i greci e complotta la morte di Achille nel tempo di Apollo. Il dio, adirato, impedisce a Cassandra di avere ancora premonizioni, fino alla caduta della città.
--- Termina citazione ---

Prima di andare a Delo, Cassandra è una sacerdotessa brillante e promettente. E' Radamante che le insegna l'arte della profezia. Quando Elena viene rapita, i Greci non sanno dove sia. Di nuovo, è proprio Radamante a informarli che si trova a Troia nonostante lei lo avesse implorato di non farlo.


--- Citazione ---Cassandra, passati ormai 10 anni, decide che è ora di farla finita e si suicida. Non può più sopportare questa vita e il dover servire l'uccisore della sua città. Ma qui avviene il bello: Ade ha pietà della ragazza (avete presente che umiliazione quando il dio della morte ha pietà per tutte le brutte vicende che ha passato e che ha dovuto subire?). Ade le da una seconda possibilità. Cassandra accetta e passa da servire Apollo (il sole) a servire Ade (l'ombra del mondo dei morti).
--- Termina citazione ---

Il prologo avrà un momento scatenante molto preciso. Non è perché sono passati dieci anni, è perché accade qualcosa di particolare. E sì, c'è Ade. Ma come in tutto il resto della storia, gli dei non intervengono direttamente. Ade potrebbe essere anche solo una proiezione della mente turbata di Cassandra.


--- Citazione ---Menelao è morto e lei si ritrova anche regina di Sparta, incontrastata
--- Termina citazione ---

Ah, questo passaggio me l'ero perso. Pensavo fosse vivo e fosse il suo fedele marito cagnolino.

Mr. Mario:
Prologo. Dieci anni dopo la guerra di Troia, a Micene. Fuori è il crepuscolo.

In una stanza, un prode guerriero dai capelli rossi, Pirro Neottolemo, figlio di Achille giace nudo, a faccia in giù su un letto, morto per una ferita al collo. L'ultima espressione sul suo volto è di sorpresa, come un ghigno interrotto a metà. Il suo sangue ha macchiato le pareti, per poi raccogliersi sul pavimento in una pozza quasi rotonda. In un angolo della stanza una ragazza, coperta di sangue, lividi, e pochi brandelli di vestiti lacerati, stringe convulsamente tra le dita una fibbia insanguinata, aspettando sconvolta la fine inevitabile di una schiava che uccide un ospite del suo padrone. Ma quando il sole cala del tutto, e le ombre dei cipressi fuori della reggia si allungano come dita a riempire a lambire la pozza di sangue, questo diventa nero come la pece, e da esso un ombra sale come vapore e comincia a prendere forma: è Ade, il dio degli inferi.
Cassandra da anni non sente più la voce degli dei, ed è sorpresa della sua presenza, crede che sia venuto a prenderla. Ma il dio, annoiato a morte nel suo regno di ombre, vede in lei la possibilità di far succedere qualcosa di interessante, che possa scuoterlo per un po' dal suo tedio. La prende come sua sacerdotessa, dandole il dono di udire le voci dei morti, avvolgendola nella sua ombra che la cela agli occhi dei mortali, e la incoraggia a perseguire la sua vendetta, a far giungere nel suo regno coloro che lo meritano, e a rendere la cosa interessante.
Cassandra chiude il mantello di ombra intorno a sé con la fibbia ancora insanguinata, e sparisce dalla stanza.

Edit: Dimenticavo: a fine scena aggiungo come risorsa di Cassandra "Sacerdotessa di Ade".

Mr. Mario:
Prima scena. L'antagonista del primo capitolo è Agamennone, interpretato dal Vellu, ed è anche lo sceneggiatore.

Chiede un flashback ad alcune ore prima. Avanzamento del personaggio.

La scena si apre sulla sala del trono di Agamennone. Il re di Micene non se ne è stato con le mani in mano dopo la distruzione di Troia, e ha manovrato sempre più per accentrare il potere nelle sue mani. Davanti al suo trono ha fatto scolpire una carta della Grecia sul Pavimento, e fatto installare dei seggi per gli altri re delle città stato ognuno sulla propria città. Accanto al suo trono un altro seggio ancora vuoto, per il comandante in capo dell'esercito. Alcuni seggi sono vuoti. Quello di Sparta è vacante. Quello di Itaca anche, in attesa di ulteriori notizie.

Agamennone si alza. La sala è ricolma di trofei di guerra, ma il più importante è sul suo capo, la corona che un tempo fu di re Priamo di Troia. Comincia a mostrare i segni dell'età ma non li nasconde, al contrario indossa vesti studiate per mettere in risalto le cicatrici delle ferite di guerra. Il re si rivolge alla sala, e annuncia il suo piano, di chiamare Pirro alla posizione che un tempo fu di suo padre, di comandante delle armate greche. Pirro si alza, e vediamo su di lui le armi di Achille, in particolare la sua spada. Il re di Argo (un personaggio terziario improvvisato lì per lì) commenta che allora sono vere le voci per cui Agamennone vuole ora muovere contro la Persia (piccola licenza poetico-storica, perdonatecela). Ovviamente, prosegue Agamennone, questo incarico lascerebbe Pirro troppo occupato per amministrare anche la propria città, Ftia. "Ne sia data dunque la reggenza a mio figlio Oreste." Questo coglie sia Pirro che Oreste di sorpresa, mentre la sala del trono esplode in un brusio.

Pirro (interpretato dalla Katia) non ha alcuna intenzione di sottomettersi in questa maniera, e afferma che Oreste non ne è affatto degno. Oreste, il figlio idealista di Agamennone (interpretato dal Preda) si trova gettato nella situazione suo malgrado, e a dover difendere il proprio onore. Agamennone sogghigna, ogni esito della situazione lo libera di uno scomodo problema.

Parte il confronto e si tirano i dadi. Non mi ricordo esattamente quali sono i temi conquistati, a parte che il Preda conquista Segreto.

I due giovani mettono mano alle armi, ma il conflitto è breve, la ferocia di Pirro è leggendaria, e le armi di Achille superiori. Il sangue di Oreste cade sulla mappa dove un tempo sorgeva Troia, e lascia una scia mentre il ragazzo si trascina verso Micene, implorando l'aiuto del padre. Agamennone è impassibile, non ha pietà per lui, e gli sussurra che è sempre stato una delusione, e che ora non sarà più costretto a tollerare un figlio forse neppure del suo stesso sangue. La risposta di Oreste, con le sue ultime parole, arriva come una sferzata "Spero allora che il figlio che hai forzato nel grembo di mia sorella saprà darti le soddisfazioni che non ti ho dato io." Un mormorio d'orrore si diffonde nella sala mentre l'immagine dell'incesto prende piede. Ma mentre Oreste muore ai suoi piedi, Agamennone ne dà una fredda spiegazione razionale. "Nella mia posizione ci si può fidare davvero solo del proprio stesso sangue." I re della Grecia ammutoliscono, non osando reagire.
Pirro capisce di essere stato manipolato, e non avendo sfogato a sufficienza la sua furia, alza lo sguardo sulle schiave di Agamennone, e ne sceglie una da prendersi nelle stanze stesse del re. A sua insaputa, quella schiava è proprio Cassandra.

Mr. Mario:
Seconda scena, sempre chiamata dal Vellu sceneggiatore, sempre in flashback, è in pratica il prologo del prologo. Stavolta perseguimento della vendetta.

Pirro fa entrare a forza Cassandra nella stanza, minacciandola con la sua forza e con la sua spada. Cassandra è terrorizzata. Questo è l'uomo che l'ha violentata nel tempio della sua città (altra licenza poetica ndr) e che ha gettato il suo nipotino adorato Astianatte dalle mura di Troia. Divertendosi mentre lo faceva. Lui è compiaciuto del suo terrore e le ordina di spogliarsi. Lei esita. Lui con un colpo veloce della spada le taglia il vestito, senza ferirla. Cassandra abbassa il volto, apparentemente soggiogata. Si slaccia quello che resta della sua sopraveste, ma nasconde nella mano la fibbia che la chiudeva.

Pirro osserva il suo corpo nudo, e riconosce sulla spalla di lei la cicatrice di un morso, un segno che lui stesso le aveva inflitto anni prima. Ride, riconoscendola finalmente. "Visto che sai già come mi piace, mettiti in posizione!"

Lei stringe i denti e si prepara, inginocchiata sul letto, gli dà le spalle. Lui la prende così, con ferocia, e decide di lasciarle un altro ricordino, sull'altra spalla. Ma Cassandra se lo aspetta. Mentre lui porta la testa in avanti, con un movimento rapido e disperato lei gli pianta la fibbia del suo vestito nel collo. Lui si accascia sopra di lei, il suo sangue schizza sui muri e comincia a colare sul pavimento. Quando lei riesce a respirare di nuovo, striscia fuori da sotto di lui e si ranicchia in un angolo, in posizione fetale.

Da lì vede abbandonata sul pavimento, ancora coperta del sangue di Oreste, la spada di Achille.

La scena è stata senza Confronto. Io e Katia eravamo abbastanza d'accordo su come si svolgevano le cose, non lo abbiamo ritenuto necessario. Decisamente da brivido il momento in cui io stavo descrivendo che Pirro buttava sul letto Cassandra con la forza, e lei "No. Ti dice -spogliati-." Era tutto un altro tipo di violenza, e io sono rimasto ammutolito, ammettendo che forse così era ancora peggio.

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