La mia immagine quando ho creato la città e i personaggi? (e, in generale, quando gioco a CnV)? Quella di un contrasto insanabile.
Da una parte, il west. L'individualismo, il farsi giustizia da soli, l'assenza di leggi o di chi le faccia rispettare, la natura selvaggia, la libertà dai legami della "civiltà". Dall'altra, comunità fondate sull'autocontrollo, sulla negazione delle passioni e degli istinti, sul moralismo, su leggi ferree che controllano tutto.
Non è un caso che in pratica, le città dei fedeli sono "sempre sotto attacco dei demoni": sono fondate su un equilibrio totalmente instabile, e sulla negazione di quello che gli sta intorno.
Ma qui non c'è il "giusto" e lo "sbagliato". Non condivido per nulla l'idea espressa da Lapo che questa sia una società aberrante, schiifosa, etc: se se decide di giocarla in un ambentazione almeno simile a quella storica, le donne non patiscono in questa comunità discriminazioni molto diverse da quelle che subirebbero nelle città dell'Est. Dove c'è schiavitù, abuso, sfruttamento, e una donna sola non si vedrebbe assegnato un marito dal capo villaggio, ma sarebbe violentata per le strade e finirebbe in un bordello per poi morire di fame quando troppo vecchia. Per l'epoca, le comunità dei fedeli descritte dalla Fede sono un UTOPIA. E proprio per questo, non funzionano. Perchè il sovrintendente invece di essere il "padre responsabile" che dovrebbe essere è uno che se ne approfitta, perchè gli uomini non sono perfetti, perchè le tentazioni sono ovunque.
Davvero, se le comunità fossero il lager descritto da lapo, la soluzione ad ogni problema sarebbe "vai ad Est". Dove (aggiungo io) ti spezzerai la schiena lavorando per uno sfruttatore in una fabbrica malsana, sarai derubato di tutto e morirai di tisi a trent'anni...
E se le comunità sono cose così nagative, il ruolo dei Cani viene completamente sfalsato. Non siete "le guardie del lager", non siete dei torquemada da strapazzo in cerca di vittime. Voi, siete, OGGETTIVAMENTE, una forza che in teoria dovrebbe far del bene. I problemi vengono dopo. Quando l'idea teorica di "bene" si scontra con la realtà quotidiana, e si vedrà di cosa siete fatti e se la cosa ha un senso. Ma se partite dal presupposto che siete i guardiani del lager, che fate? Uccidete, fate i prepotenti... mentre io qua sbadiglio e dico "quando finisce sta' menata?". Dove starebbe l'interesse di gioco nel veder dei piccoli torquemada all'opera?
Tornando a Hope, e in particolare al trattamento delle donne. L'idea che siano considerate schiave sessuali mi pare abbastanza balzana e "ideologica", non ce li vedo i padri dire agli ospiti "to' visto che decido io con chi deve andare mia figlia, portatela in camera a farci un giro". Parlando del background culturale necessario per giocare, credo che i pornazzi NON ne facciano parte...
Che sia il padrre a decidere chi si sposerà la figlia è verissimo (e questo è scritto nel manuale) ma a parte le famiglia mafiose e gli arrampicatori sociali dell'Est (che non dovrebbero esserci nelle città), dubito che molti padri si divertano a far sposare la figlia al contadino A rispetto al contadino B, che lei preferisce, giusto per farle un dispetto. E qui, come sempre, la fa la padrona la differenza fra gli individui.
Inoltre, la donna è sottomessa, ma non nel senso che chiunque possa farne quello che vuole. Hai toccato mia figlia? Io ti SPARO! (e' molto più facile, magari, che la figlia fosse consenziente, ma il tipo viene sforacchiato lo stesso...)
Ripeto: questo per me è lampante e chiarissimo non appena leggo il manuale. Lapo, adesso che l'hai riavuto, rileggilo, please.
Hope: qui andiamo "dietro lo schermo del master", a vedere le cose che non si dovrebbero vedere per non rovinare la parita, ma visto che pare un blocco concettuale insuperabile, vediamo le carte del GM per la generazione della situazione e dei personaggi.
Per il contrasto fra il soveintendente e Eleazar, mi sono ispirato a due diversi archetipi della letteratura (e del cinema) di genere, e li ho messi in contrasto fra loro (anche geograficamente: uno "alla frontiera" - anche in senso culturale oltre che geografico - l'altro in una casa piena di libri in mezzo alla piazza di una comunità), contrastando una "moralità" urbana, religiosa in senso cattolico, che privilegia il bene del "bambino", la costruzione delle "famiglia" e l'evitare le faide, ad una moralità più di frontiera, di protezione dei propri cari, pu' da vecchio testamento.
Se non si fosse capito, Eleazar rappresenta gli archetipi western, John Waine, che di fronte al comportamento di Tobias (che, Lapo, non so da quale anticamera del cervello ti possa anche essere solo venuto in mente possa essere giustificato dalle leggi della comunità: ha violentano una minorenne: come ho detto, il fatto che le figlie siano sottomesse non significa che siano dei self-service a disposizione dei passanti: significa che anche se lei e' totalmente consenziente, fai meglio a chiedere il permesso al padre di sposarla, o lui TI SPARA. Hai PIU' limitazioni, molte, molte di piu', non di meno) afferra il fucile e si fa giustizia da sè.
Zebediah rappresenta l'altro archetipo. La società italiana degli anni 50, in special modo quella siciliana (o almeno, l'immagine che se ne ha dai film). Urbana, cattolica, dove la donna ha un ruolo ancora piu' sottomesso alla "morale corrente" e dove il "matrimonio riparatore" è, appunto, riparatore. Perchè evita faide, e lo spargimento di sangue.
Sono trenta post che mi chiedete "chi ha ragione". Ma non avete ancora capito? TUTTI E DUE HANNO RAGIONE, secondo il loro background culturale, il loro "archetipo", e il gioco consiste nel chiedere a VOI da che parte state!
Già che siamo a svelare gli altarini, vi dico anche "la soluzione". Volete far contento il GM? Date ragione a Eleazar. Io sto decisamente dalla sua parte.
O meglio, no, dategli torto. Così ce la vediamo a colpi di pistola. Se gli date ragione è meno divertente...
In ogni caso, tranquilli che non vi levo xp se non indovinate la "soluzione giusta!" :lol:

:evil: