Allora, prima di tutto non vedo cosa ci sia da scaldarsi tanto, entrambi.
In secondo luogo mi state mettendo in bocca parole che non ho detto.
Ma vi pare che io, che ho rotto il cazzo a mezzo mondo con Solar Werewolf, vado a dire che "cose reali > cose sovrannaturali"?
Ho solo detto che mi sembra ci sia una inflazione di fantasy becero e cose lontane dalla realtà. Ho detto che mi sembra che queste ambientazioni mi hanno stufato e che voglio provare a giocare persone normali, con problemi normali. Persone che mi somiglino.
E sì, un contadino mi somiglia di più che un lupo mannaro, per quanto mi piaccia guardare la luna piena.
Vi faccio un actual play:
Matteo è un ragazzo che fa cose, vede gente e ha un grosso problema: Cuore Infranto. Lavora in una radio part-time, assieme ad altri suoi amici. Nella sua puntata spotlight lo invitano, assieme ad un altro suo collega, ad un raduno nazionale di radio, in quanto ospite. In questa puntata lui incontra una ragazza, di un'altra parte d'Italia. Carina, simpatica, intelligente. Si trovano a lavorare assieme, ma c'è uno degli amici di lei che le sta molto appiccicato. Per tutta la puntata Matteo cerca di sondare il terreno, e nelle scene di riflessione pensa alla sua ex ed è roso dal dubbio. Nella scena madre, lui scopre che lei è fidanzata. Ci rimane scemo, la saluta e se ne va.
Questa è una persona normale, con problemi normali. Lo so perché sono io. E' una storia di vita vissuta, di due giorni fa. Ora, cosa è stato tralasciato in quel brevissimo resoconto? Una valanga di cose. A nessuno interessa sapere cosa ha mangiato, nè chi gli paga il viaggio. Nessuno si chiede come fa uno che lavora in una radio a mantenersi. Nessuno si chiede come mai lui riesce magari a improvvisare un pezzo brillantissimo solo perché vede lei che lo ascolta. Sono espedienti narrativi. E' ovvio che la realtà funziona in maniera differente, non foss'altro che per la legge di Murphy, ma in nessuna storia viene rispettata la realtà.
E probabilmente è questo che cercava di dire Mario, quando ha smontato tutte quelle serie. Ok, siamo d'accordo, ma io non voglio storie realistiche_inteso_come_noiose.
Boh, non so bene come spiegarmi. So solo che se a un pitch di aips sento la parola superpoteri, mi scazzo. L'ho già fatto. E' tutta la vita che gioco persone coi superpoteri. A d&d, A vampiri, A solar system, Ad aips (eh sì, ho fatto una serie sui supereroi).
Voglio qualcosa di diverso. E non sto dicendo che sarà migliore. A tutti gli effetti non posso saperlo. Magari Contadini sarà un flop gigantesco, chissà. Magari poi non giocheremo neanche contadini. Giocheremo persone alle prese con una radio, o persone in un ufficio.
Mario, forse ti sei inalberato perché ho detto che voglio persone "vere". Beh, probabilmente è stata una scelta sbagliata di termine, e me ne scuso.
Poi dici che ti senti chiamato in causa per la serie Clearwater. Sarò sincero, della vostra serie me ne ha parlato Katia una volta in macchina, e ho pensato "meh". Ma non vuol dire che la vostra serie sia da buttare.
Il problema è mio. Sono io che mi sono stancato di certe cose, che ho bisogno di cose differenti. E di superpoteri e fantasy ho fatto indigestione.
In più io credo che il problema sia legato principalmente ad AIPS, perché stasera ad esempio ho giocato a Misspent Youth in una distopia vegana facendo un ragazzino con protesi meccaniche al posto delle gambe.
Probabilmente il fatto è che io AIPS non riesco a capirlo. L'ho giocato parecchie volte ma lo trovo molto difficile (non complicato, difficile). E quindi magari con un setting più "familiare" mi trovo più a mio agio perché posso concentrarmi meglio su come funziona anziché sull'ambientazione.
Altro actual play, sempre di aips. Abbiamo giocato a villa meme un pilota di una serie ambientata in italia, che aveva come protagonisti un vecchietto rivoluzionario, una agente di polizia, un tossicodipendente e un ometto xenofobo deciso a diventare Capitan Padania.
Capitan Padania era un personaggio "vero", "reale", "tangibile". Anche se sproporzionato, grottesco, improbabile. Probabilmente sentivo le tematiche che sollevava molto più vicine a me rispetto a una principessa figlia di un drago in caccia di un necromante, o a un superessere che salta di corpo in corpo, consumando l'ospite e assorbendo i suoi gusti e pensieri, o a un ragazzino che cerca sua madre in un mondo postapocalittico dove la pioggia è acida (altri personaggi che ho fatto in AIPS).
Ma come ho detto, probabilmente è un problema mio.
Spero di non essere stato acido e di essere stato più chiaro. Se non è così vi prego di comunicarmelo. Lo sapete che ho dei problemi comunicativi notevoli.