@Marco Costantini: Sì, sì, non ti preoccupare… Gioco
più che abbastanza. ^_^
@Spiegel:
Non lo so, Ezio. Quante volte abbiamo aperto una "conversazione" su Internet solo per mettere in ridicolo qualcosa che non ci piace (e, di conseguenza, rafforzare un'identità di gruppo attorno alla nostra bandiera/campanile/quel che è)?
Dico la mia in risposta ai suoi dubbi che mi sembrano molto interessanti: io non ho mai aperto nessuna conversazione per mettere in ridicolo qualcosa che non mi piace. Allo stesso modo credo che davvero in pochi l'abbiano fatto (ora così su due piedi non me ne viene nessuno, ma mi lascio il beneficio del dubbio).
Guarda, ho fatto veramente poca fatica a trovare
un esempio eclatante, proprio su questo forum, proprio questa settimana. No, non tuo. ^_^
Con un caveat: non è che io ritenga questa pratica
illegittima di per sé, affatto. Ma la sua esistenza è rilevante rispetto al contesto del mio intervento che tu riporti in apertura di thread: in quell'occasione, non riuscivo davvero a capire se lo scopo di Triex nell'aprire quel topic fosse questo o altro.
Comunque, venendo a
questo thread… Personalmente, leggerlo ha
rafforzato la mia impressione iniziale, ragazzi! D:
Ma, certo, forse sono io che in passato ho nutrito aspettative irrealistiche riguardo a "Gente che Gioca" (la cerchia di persone, la cosiddetta "community", non semplicemente lo
strumento forum!) e alle sue potenzialità.
Sullo strumento forum il discorso è presto fatto: sappiamo più o meno tutti, da varie esperienze, che gli internet forum sono buoni per porre domande pratiche, precise e circostanziate e ottenere (in mezzo a più o meno rumore da filtrare) una o più risposte altrettanto pratiche alla propria domanda — ma praticamente per nient'altro. In questo senso, per carità, GcG è un forum validissimo, con un basso rapporto rumore/segnale, per domande tecniche su regole o reperibilità di certe categorie di giochi, più alcuni argomenti collaterali… "Basta chiedere", no? È perfino un buono strumento per coordinare partecipazione a convention, cenoni e simili. Fa il suo lavoro egregiamente e non pretendo di più.
Dopotutto, su quale altro internet forum potrebbe andare, uno, a fare domande
in lingua italiana su
quella non meglio denominata gamma di bomboloni alla crema di cui gli americani discutono per es. su Story-Games (vedi sotto)? A questo riguardo ho un paio di perplessità, sulle quali posso elaborare a richiesta (e che potrebbero, in parte, risolvere il "mistero" del perché io intervengo poco in certe tipologie di discussioni, se davvero qualcuno se lo domanda), ma per il momento mi astengo perché sono del tutto secondarie.
Veniamo invece alle cose serie:
1. In questo gruppo di persone, tutti si sentono "arrivati", questo è evidente.
Arrivati ai gdr editi da NarraTtiva/Janus/Coyote, che li hanno affrancati da Parpuzio -- l'orrido passato. Ed essendo "arrivati", non solo non si "muovono" più, ma neppure si avvedono dell'esistenza di direzioni percorribili.
A leggere questo thread, ma più in generale tutto il forum di GcG, si ha l'impressione che il mondo del gdr sia composto di due sole polarità: c'è (o c'era)
Parpuzio, e c'è l'
Indie NewWave Forgista secondo GcG.
Oh, ho davvero scritto "new wave"?! Sì, l'ho fatto. Perché quando scrissi
quel pezzo mi illudevo davvero di far parte di una comunità di persone interessata al gioco di ruolo tout court, a tutto tondo, a 360°, invece che ripiegati su un gioco solo. Ma il progresso è stato piccolo: qui vedo al massimo un gruppo di persone ripiegate su un insieme di 3-4 giochi, forse di 10 giochi imparentati, e diciamo anche
purché giocati in certi modi "corretti" e non in altri, non sia mai! Nel momento in cui
si paventa la possibilità dell'esistenza di "altro", fuori da questo "paradigma", ecco che subito fa capolino lo spettro di "Parpuzio" — probabilmente perché è l'unico "altro" che molti di voi, amici, hanno mai conosciuto? Per me "Parpuzio" è capitolo chiuso. Kaput. Consegnato ai libri di storia. Ma qui continuate a tenerlo in semi-vita alimentandone il cadavere con eccessiva e immeritata considerazione: è la vostra antitesi dialettica, l'altra polarità.
In quel mio vecchio post mi scagliavo contro coloro che istituiscono un (falso) dualismo… Ebbene, ora vedo che voi, qui, i miei amici, voi siete quei "coloro", ancora oggi. Ma mi sbagliavo su una cosa: non bastava evitare una
parola per prevenire il falso dualismo, né l'auto-ghettizzazione. Qui l'auto-ghettizzazione
del pensiero è ancora all'ordine del giorno, perciò, visto che l'oggetto della conversazione qui è una ben specifica famiglia di giochi, tanto vale darle un nome, invece di lanciarsi ogni volta in perifrasi bislacche.
2. Qui ormai è impossibile avere un "dialogo", perché il gruppo è compatto e monolitico. Se non esistono disaccordi, è chiaro che non possono esserci discussioni, ma solo pacche sulle spalle. La "conversazione" esistente è nella migliore delle ipotesi una successione di verifiche e rettifiche di
fatti, ma le
opinioni sono malviste. Un gruppo così caratterizzato potrebbe, se mai, iniziare un dialogo forse proficuo
con altri gruppi, se solo potesse individuare altri gruppi che accetta come propri pari; ma internamente non ha più possibilità di confronto.
Non a caso, nel momento in cui una persona "del gruppo" (io) ha espresso un'opinione forte, la reazione qual è stata? Vi siete domandati: «Che cos'è successo a Rafu? Che problema ha? Forse gioca troppo poco (o forse gioca troppo)? Forse uno dei suoi gatti sta poco bene? In effetti, ultimamente interviene poco…» e così via. Il gruppo, cioè, non mette in discussione sé stesso, né tanto meno di fronte alla critica interna si spacca in fazioni, ma tende piuttosto a nullificare la critica come un corpo estraneo, una piccola malattia da curare. Nel fare questo, oltretutto, inconsciamente tutti iniziate preventivamente a manovrare per creare una distanza (da me): in caso il "problema" che ho non possa essere "curato" (in me), sarà sempre possibile ridefinire il gruppo in maniera da non includermi più. Sono meccanismi del tutto istintivi. ^_^
In altre parole, sì, mi sono disconnesso dalla mente alveare, e tutti mi avete immediatamente percepito come deviante. :-P
BIG DISCLAIMER: tutto quanto scritto sopra sono
opinioni, il che significa che, pur essendo le mie opinioni
fondate su fatti, tale corrispondenza non è biunivoca, né falsificabile. Ciò significa in pratica che un'altra persona potrebbe,
a partire dagli stessi fatti, formarsi
opinioni del tutto diverse dalle mie, ma tuttavia ugualmente
valide. Specifico questo perché mi sono fatto
l'opinione che alcuni frequentatori abituali di Gente che Gioca abbiano seri problemi a rapportarsi con il concetto di "soggettività" (primo fra tutti il buon vecchio Moreno, anche se finora non è intervenuto in questo thread). ^_^