Autore Topic: La legge è uguale per tutti  (Letto 8623 volte)

Niccolò

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Re:La legge è uguale per tutti
« Risposta #15 il: 2011-03-18 01:28:29 »
Che poi sia un roleplay fatto bene o male, non ho elementi sufficienti per dirlo

uno c'è: a meno di non voler studiare il fenomeno della noia, fare dei personaggi noiosi e complicati è il modo migliore di partire col piede sbagliato anche in un roleplay. chiaro che non si può pretendere che chi scrive ste cose sia interessante, sono scienziati, no? però lo si può sempre sperare :)

Re:La legge è uguale per tutti
« Risposta #16 il: 2011-03-18 01:29:22 »
Personalmente incontrare uno scenario come quello descritto non mi sconvolgerebbe, perché assomiglia molto ad alcuni eventi che si organizzavano nel Flying Circus.
Anche io ne ho scritti tre e un quarto è in attesa di un'occasione per essere messo alla prova.
Sono scenari particolari perché sono completamente "freeform" e interamente basati su "interpretazione immersiva" (con virgolette, perché ci sono almeno 3 definizioni differenti di cosa sia o meno "immersivo").
Il problema principale è che appartengono ad un paradigma espressivo che è molto diverso da quello che ha portato alla nascita di Cani nella Vigna e di tutto il "forgismo".


Ad esempio, in uno di questo scenari, che si intitola Consiglio di Amministrazione, ho voluto mettere 4 giocatori di fronte a una situazione specifica: un'azienda è sull'orlo del tracollo finanziario e il CdA ha 2 ore di tempo per dare una risposta convincente alla banca e al sindacato.
Per evitare eventuali spoiler, vi dico solo che durante le 2 ore succedono cose che mettono pressione sulla riunione e rendono difficile, se non estremamente conflittuale, far pendere la riunione da un risultato o dall'altro.
Ma non c'è una meccanica; ci sono solo i giocatori che devono "interpretare", quindi impersonificare, recitare E "fare advocacy" (termine usato per spiegarci tra noi) e sulla base delle loro scelte e dei loro valori (che siano personali o "del personaggio", non mi interessa), giungere ad una conclusione.
Sulle schede dei personaggi c'è scritto molto poco, sostanzialmente quello che noi definiamo "positioning" e molte poche informazioni sui fatti "reali".
Addirittura non è neanche importante che i giocatori ne sappiano di conduzione aziendale o di diritto commerciale o finanziario.
Serve solo che prendano scelte, che decidano se i compromessi che sono chiamati a fare vanno bene per loro o no.
Ma ribadisco, non ci sono meccaniche.
Diventa molto difficile quindi, fare dei paragoni; sono esperienze "diverse".


Ho già linkato questo scenario un paio di volte in questo forum, ma non ho ricevuto nessun feedback al riguardo.


Altro esempio, qualcuno a Carpi dell'anno scorso ha giocato allo scenario chiamato All'Ombra di Thule.
Anche in questo caso, è uno scenario incentrato solo sulla rete di relazioni tra i personaggi e sull'incrocio di interessi reciproci.
Qui esiste un abbozzo di meccanica, identificato dalla "Biblioteca", ossia dalla possibilità che i giocatori hanno di recuperare informazioni "validate" riguardo all'oggetto del contendere.
Ma comunque lo scenario si risolve soltanto sulla base della capacità interpretativa dei partecipanti.
E' uno scenario che determina, da un punto di vista particolare, come sarebbero potuti andare gli eventi che hanno portato alla Seconda Guerra Mondiale se effettivamente le dicerie sugli interessi occulti e meta-cristiani di Hitler fossero "reali".
Nell'ambito per il quale questo scenario è stato creato (il Flying Circus), l'evento è stato visto come un successo totale; è piaciuto a tutti e ho ricevuto richieste specifiche di persone che lo volevano provare, anche privatamente.
Quando è stato provato da persone del giro GcG (mi pare ci fosse Ezio e Lavinia e non so chi altri), semplicemente il gioco "non ha funzionato".
Anche in questo caso, non ci sono meccaniche per gestire i "conflitti", sono gestiti solamente sulla base del dialogo diretto. Cioè, se il giocatore è in grado di gestirsi il conflitto, lo farà.
Tazio, che l'ha provato invece a Padova, alla "prima", ha dichiarato di essersi trovato in difficoltà, perché non sapeva che strada "perseguire", non trovava indicatori di cosa fare durante il gioco.
Ecco... sicuramente la cosa può essere dovuta a una necessità di revisionare il testo delle schede, ma anche (secondo me) da una sorta di aspettative pregresse. In Thule, la "strada da seguire" la deve decide il giocatore. Ha elementi sufficienti per farlo, deve solo decidere su chi andare a pressare per ottenere ciò che vuole.
Ogni personaggio ha una "frase famosa" o un "verso di canzone" che ne descrive la psicologia e il comportamento e nel testo sono sparsi suggerimenti di caratterizzazione. Chiaramente però, tutto è poi in mano al giocatore che -deve- metterli in gioco.
Non si può aspettare che gli altri facciano la loro mossa e poi andare dietro in modo tattico; non c'è questo aspetto.
Bisogna prendere le informazioni sulla scheda è "usarle". Usarle nel modo che decide il giocatore.


Poi c'è un briefing finale in cui di norma spiego "cosa potrebbe succedere", in un'ipotetico corso parallelo del tempo, se uno o l'altro personaggio "vincono". Ma questo è un semplice debriefing, mentre ho notato che chi è più vicino ai giochi forgiti, interpreta questo debriefing come "railroading"...


Quindi è molto difficile fare dei reali paragoni con Cani o qualsiasi gioco di stampo forgita, perché il paradigma all'interno del quale sono costruiti i due tipi di gioco è completamente differente, anche dove esistono tecniche simili (ad esempio l'Advocacy).
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Mauro

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Re:La legge è uguale per tutti
« Risposta #17 il: 2011-03-18 02:12:52 »
[All'Ombra di Thule] E' uno scenario che determina, da un punto di vista particolare, come sarebbero potuti andare gli eventi che hanno portato alla Seconda Guerra Mondiale se effettivamente le dicerie sugli interessi occulti e meta-cristiani di Hitler fossero "reali".
Nell'ambito per il quale questo scenario è stato creato (il Flying Circus), l'evento è stato visto come un successo totale; è piaciuto a tutti e ho ricevuto richieste specifiche di persone che lo volevano provare, anche privatamente.
Quando è stato provato da persone del giro GcG (mi pare ci fosse Ezio e Lavinia e non so chi altri), semplicemente il gioco "non ha funzionato"
Quando l'ho giocato io i problemi - almeno per me/Hitler - sono nati principalmente dall'interazione con - mi pare - Himmler, che semplicemente nella sua relazione con me è uscito da quanto detto sulla scheda del personaggio, in un certo senso tagliandomi fuori dai giochi. Avrei potuto sbloccare la situazione facendo una domanda alla Biblioteca, ma purtroppo mi è venuta in mente troppo tardi.
In generale non mi sono sentito costretto in una determinata situazione/direzione, anche se a volte, questo sì, un "E ora?" c'è stato; però forse proprio le caratteristiche che citi fanno sì che le azioni di un personaggio possano riflettersi moltissimo sugli altri: Himmler ignora Hitler? Hitler è tagliato fuori (almeno in parte), anche per com'è strutturato il personaggio rispetto agli altri (non entro più nel dettaglio per non rovinare la cosa a chi ancora non l'ha giocato).

Re:La legge è uguale per tutti
« Risposta #18 il: 2011-03-18 02:50:33 »
Ti rispondo qui perché siamo in "gioco concreto", se poi vuoi approfondire nello specifico l'analisi di All'Ombra di Thule, apriamo un thread apposito.


Ricontrollerò le schede, ma in teoria, Il Giovane Hitler ha anche Roosvelt ed Eckhart come personaggio con cui poter interagire fin da subito, oppure scagliarsi a testa bassa contro l'aiutante di Eckhart.
Però, appunto, devi essere "proattivo", altrimenti non succede nulla :)
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Mauro

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Re:La legge è uguale per tutti
« Risposta #19 il: 2011-03-18 11:31:52 »
Ti rispondo qui perché siamo in "gioco concreto", se poi vuoi approfondire nello specifico l'analisi di All'Ombra di Thule, apriamo un thread apposito
Come preferisci: per me non è un problema, anche se dovrei riprendere le schede e cercare di ricordare cosa accadde, ma comunque non credo che avrei molto da aggiungere a quanto ti ho già detto (perché te l'ho già detto, vero? Ricordo che ne abbiamo discusso, ma non vorrei essermelo sognato). Se credi possa essere utile (a te o in generale), non è un problema parlarne.

Re:La legge è uguale per tutti
« Risposta #20 il: 2011-03-19 17:40:42 »
Sarebbe interessante sentire anche l'esperienza di Lollo e di Andrea Castellani, che secondo me ne hanno un sacco da raccontare al riguardo.
Infatti io avrei diverse cose da dire, ma non lo faccio perché, per dissipare un po' di confusione e poter quindi procedere in topic, dovrei ripetere, tale e quale, la prima metà del mio articolo per l'Internosbook. Preferisco quindi aspettare che il libro esca, e poi tornare qua per vedere se la discussione ci sarà ancora. ^_^

Mattia Bulgarelli

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Re:La legge è uguale per tutti
« Risposta #21 il: 2011-03-19 18:32:37 »
@ Andrea: e se la discussione non è più attiva, puoi aprire un nuovo thread chiedendo commenti al tuo articolo e linkare questa discussione. Penso che potrebbe essere interessante.
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Re:La legge è uguale per tutti
« Risposta #22 il: 2011-03-19 22:43:19 »
Chiaro!  ;D

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