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Parteggiare per il proprio personaggio/Fare character advocacy
Simone Micucci:
Tutti quei giudizi sono sbagliati, Khana?
Moreno sta dicendo che alcune di quei tuoi AP mancano della parte relativa al gioco giocato al tavolo e delle reazioni dei giocatori. E che è difficile capire se c'è Advocacy oppure no da quelli.
Il tono è brusco e può infastidire (Moreno, puoi cortesemente evitare di urlare "COMPLETAMENTE", ad esempio, che da un pessima sensazione?), ma alla fine il concetto è quello. (PS: Moreno a voce non sei per niente brusco, ma quando traduci i concetti in scrittura usi modi che possono urtare. Vedi il "COMPLETAMENTE").
Io non sono in grado di capire dov'è l'advocacy. Non è per colpa dei tuoi esempi Khana, ma l'advocacy è un concetto che ancora mi sfugge, a livello razionale.
Però Moreno ha più volte dimostrato di capirci più di altri in queste questioni (è il BM-Watch per questo, no?). Cerchiamo di dargli retta per qualche post, vediamo se ne caviamo fuori le zampe. ^_^
A me è stata spiegata in questo modo:
"Il personaggio non esiste. Un particolare personaggio non ha voce, non ha pensieri, non ha opinioni. Esiste nella fiction, ma non esiste nella realtà. Quando quel personaggio viene descritto alle persone reali queste potrebbero benissimo sbadigliare e dire «ma a me che me ne frega di questa cosa?», e il personaggio non avrebbe voce in capitolo, non riuscirebbe a far capire perché lui è rilevante. Ha bisogno di una persona vera, reale, che prenda le sue parti, che difenda i suoi obiettivi, che faccia in modo che il personaggio, le sue azioni ed i suoi scopi, abbiano un peso rilevante nella fiction. Tutto ciò che il giocatore incaricato fa per tutelare il PG in questo senso ricade sotto il nome di Character Advocacy".
Spero sia corretto, perché riesco a capirlo bene come concetto (anche perché mi pare abbastanza approvabile). Tuttavia mi è ancora difficile da notare o non notare, segno che non ho ancora una padronanza totale del concetto.
Moreno Roncucci:
--- Citazione da: Simone Micucci - 2011-03-02 02:17:58 ---A me è stata spiegata in questo modo:
"Il personaggio non esiste. Un particolare personaggio non ha voce, non ha pensieri, non ha opinioni. Esiste nella fiction, ma non esiste nella realtà. Quando quel personaggio viene descritto alle persone reali queste potrebbero benissimo sbadigliare e dire «ma a me che me ne frega di questa cosa?», e il personaggio non avrebbe voce in capitolo, non riuscirebbe a far capire perché lui è rilevante. Ha bisogno di una persona vera, reale, che prenda le sue parti, che difenda i suoi obiettivi, che faccia in modo che il personaggio, le sue azioni ed i suoi scopi, abbiano un peso rilevante nella fiction. Tutto ciò che il giocatore incaricato fa per tutelare il PG in questo senso ricade sotto il nome di Character Advocacy".
--- Termina citazione ---
Hai riassunto benissimo! :)
Per "rappresentare" intendo non il dipingere o recitare, ma proprio il rappresentare. Sei il rappresentante, nel mondo reale, del personaggio fittizio.
Nelle partite gamiste non ce n'è alcun bisogno. Hai armi? Hai pallottole? Sei meccanicamente in grado di farti valere? Allora non ti serve altro, non devi dimostrare nulla sul tuo personaggio, devi dimostrare qualcosa su di TE.
In un caso, giochi per far valere il tuo personaggio. Anche senza recitarlo. Nell'altro giochi per far valere te. Magari recitandolo.
Le diverse Creative Agenda sono, davvero, maniere TOTALMENTE diverse di giocare. Statisticamente (statistiche fatte a orecchio, ma insomma, non ci sono i soldi per farle bene...) la stragrande maggioranza dei giocatori di gdr non ne hai mai visto una. Figurati due! Quindi, quando si leggono quest discorsi, ci si rifà alla propria esperienza, e si "mappano" queste cose su differenze minime e inessenziali totalmente trascurabili, che si sono viste nel proprio gioco ("lui parlava in prima persona, era narrativista, lui faceva scena muta e tirava solo i dadi, era gamista"... che come livello di comprensione del concetto è al livello di "lui è biondo, è gamista, lui è bruno, è narrativista", cioè davvero è una cantonata pazzesca).
Quando ci si "combatte" fra giocatori per "spingere la storia nella direzione che voglio", non è narrativismo. Può essere gamismo, se stai facendo sfoggio delle tue abilità interpretative. Quando muovi il persoaggio come una pedina sulla scacchiera, può anche non essere gamismo: quali sono le scelte che fai su quella scacchiera? Rispondi ad una premise? Sono tematiche? Allora può essere narrativismo.
Prima, molto prima di addentrarsi in queste cose, io consiglio di giocare, giocare molto, a diversi giochi coerenti, seguendone le istruzioni. E' l'unica maniera. Altrimenti si continua a mappare concetti sconosciuti su un range di esperienze troppo limitato e si cade in equivoci.
Mauro:
Mi va bene che si parli anche di cos'è l'advocacy, ma non dimentichiamo lo scopo della discussione (la definizione), anche visto che ci sono di mezzo scadenze; in questa definizione (cui aggiungo la stessa, sostituendo però "rappresentare" con "supportare") vedete problemi rilevanti?
Ricordo che non cerco la perfezione, ma solo una buona definizione sintetica, adatta a una nota a piè di pagina e per dare una base a persone comunque interessate ad approfondire.
Aggiunta: In questo riassunto:
--- Citazione da: Simone Micucci - 2011-03-02 02:17:58 ---"Il personaggio non esiste. Un particolare personaggio non ha voce, non ha pensieri, non ha opinioni. Esiste nella fiction, ma non esiste nella realtà. Quando quel personaggio viene descritto alle persone reali queste potrebbero benissimo sbadigliare e dire «ma a me che me ne frega di questa cosa?», e il personaggio non avrebbe voce in capitolo, non riuscirebbe a far capire perché lui è rilevante. Ha bisogno di una persona vera, reale, che prenda le sue parti, che difenda i suoi obiettivi, che faccia in modo che il personaggio, le sue azioni ed i suoi scopi, abbiano un peso rilevante nella fiction. Tutto ciò che il giocatore incaricato fa per tutelare il PG in questo senso ricade sotto il nome di Character Advocacy"
--- Termina citazione ---
il "che prenda le sue parti" è ancora equivoco?
Moreno Roncucci:
Ho riguardato il thread ma se l'hai già detto non l'ho trovato (magari rispondimi semplicemente con il link): dove dovrebbe essere usata questa definizione? A che pubblico è rivolta?
Sarebbero state le prima domande da fare, a ripensarci...
Moreno Roncucci:
Nell'ipotesi che:
1) la definizione sia da postare online, anche come parte di un articolo più lungo (e quindi si possano mettere link)
2) chi la legge abbia almeno un infarinatura di teoria
3) l'articolo non si proponga di spiegare cos'è e non la usi per dimostrare o spiegare alcunchè
Per esempio, potrebbe andare:
character advocacy: tecnica tipica dell'Intento Creativo Story Now in cui il giocatore agisce come "rappresentante nel mondo reale" di un personaggio fittizio, per dargli "peso" accentuando il suo protagonismo. Vedere xxxxxx e yyyyyyyy
(le parole sottolineate sarebbero link)
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