Gente Che Gioca > Sotto il cofano
Parteggiare per il proprio personaggio/Fare character advocacy
Mauro:
Mi servirebbe una conferma sul concetto; in questa definizione - che è volutamente stringata: eventuali correzioni dovrebbero cercare di mantenerne la lunghezza - vedete errori?
--- Citazione ---Parteggiare per il proprio personaggio, traduzione dell'inglese character advocacy, significa perseguire i suoi interessi, prendere le sue parti e difenderlo al tavolo; per esempio, giocare in un simile modo richiede di non spingere per la sconfitta del personaggio (magari mettendola come Posta: “Se vinco, il PG perde”), salvo che il personaggio stesso la desideri
--- Termina citazione ---
È volutamente slegata da esempi reali, perché mi serve una breve definizione del concetto; va benissimo inserirne uno, stante che venga rispettato il vincolo sulla lunghezza.
Nota: chiedendo conferme su una definizione, credo vada qui in "Sotto il Cofano"; non basandosi su esempi reali, dalla descrizione della sezione sembra che non vada qui. Se è la sezione sbagliata, per favore spostatelo e fatemi sapere dove avrebbe dovuto essere aperta.
Mattia Bulgarelli:
L'esempio sulla Posta è un po' fuorviante, IMO, perché si riferisce ad una Tecnica specifica di alcuni giochi, mentre il concetto di Character Advocacy funziona anche se una Posta non c'è.
Per me basterebbe già fino al punto e virgola, c'è già tutto il succo del concetto (non è che sia una cosa complicatissima, eh ^_- ).
Moreno Roncucci:
Character Advocacy NON E' "parteggiare per il proprio personaggio". Un sacco di giocatori parteggia per il proprio personaggio (usandolo come una pedina) anche in un semplice dungeon crawling
Il rapporto non è quello di un tifoso di calcio che parteggia per la sua squadra, ma è quello di un avvocato: fai il tuo lavoro, rappresenti le istanze del cliente, anche se non lo approvi.
A meno che non abbia completamente equivocato quello che volevi dire (facile, senza esempi di gioco concreto...)
Consiglio di leggersi questa: http://playpassionately.wordpress.com/2008/08/17/character-advocacy-part-i/
Tension in fiction is created when two characters come into conflict. That tension arises from the uncertainty of the outcome. All we know is that something is about to change. In order to bring that same tension into role-playing that uncertainty must be present and it must be legitimate.
That means that something within the game must be representing the fictional interests of the characters in conflict. That representation is what I call Character Advocacy. In simplest terms when Protagonist meets Antagonist something within the game must be fighting for each side, either outcome must be within the realm of possibility and no one player should be able to guarantee an outcome either way. In the classic Player/GM setup, by default the Player is the advocate for his character and the GM is the advocate for any adversity that character encounters.
This is not the same as playing to win. Winning and losing is a wholly real world social thing. Winning is about the real player demonstrating that they are a superior games-man to another real player. Character advocacy is purely a fictional concern. Indeed the player and GM may have very well colluded heavily to bring the fiction to this point. The player and GM may even be rooting for the same side. But without legitimate representation for either side, the conflict is a straw-man and no system at all might as well have been deployed.
Non so se si possa riassumere in due righe in maniera che rimanga comprensibile, ma il significato di character advocacy è quello.
Iacopo Frigerio:
Io uso come sinonimo, ormai da tempo, fare procura del proprio personaggio, o alternativamente essere il procuratore del proprio personaggio. Dal latino, pro - cura, significa proprio quello che si intende e tu ti comporti come il procuratore (chessò di un calciatore) facendo il suo bene, anche per esempio "quando lui ti mette in merda perché litiga con la dirigenza o salta gli appuntamenti"...
Mauro:
--- Citazione da: Mattia Bulgarelli - 2011-02-28 15:34:15 ---L'esempio sulla Posta è un po' fuorviante, IMO, perché si riferisce ad una Tecnica specifica di alcuni giochi, mentre il concetto di Character Advocacy funziona anche se una Posta non c'è
--- Termina citazione ---
Ho messo "magari" proprio per quello, ma se rischia di fare confusione valuto se toglierlo/riscriverlo.
--- Citazione da: Moreno Roncucci - 2011-02-28 15:48:26 ---Character Advocacy NON E' "parteggiare per il proprio personaggio". Un sacco di giocatori parteggia per il proprio personaggio (usandolo come una pedina) anche in un semplice dungeon crawling
--- Termina citazione ---
Ho preso il termine direttamente dall'articolo che Jesse ha scritto per INC scorsa: The player simply has to advocate for his character, tradotto "Il giocatore deve semplicemente parteggiare per il proprio personaggio"; quell'advocate non è la character advocacy?
Se poi la definizione breve è meno chiara di quella estesa mi va bene, sono conscio che riassumerla può avere quest'effetto; mi basta che dia un'idea generale.
Come utenza, tenete presente che mi serve per una nota a piè di pagina del mio articolo per INC, dove ci sarà il rimando all'articolo completo e al sito, quindi preferirei non scrivere/riportare un testo esteso come quello che citi.
Valuto se usare "fare/essere l'avvocato/procuratore"; avrei preferito un verbo (avvocare?), ma se non si può evitare quella forma la userò.
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