Chiacchieriamo > Generale
[TartaLink] Morte alla prima sessione
Matteo Stendardi Turini:
Ma non basterebbe, in D&D, semplicemente dire che a 0 pf il pg non è morto, ma solo incapace di proseguire lo scontro e alla mercé degli avversari? Rimarebbe il gusto della sfida, ma nessuno dovrebbe reoccuparsi di perdere il proprio personaggio, né il master di cercare di salvare i pg. Se tutto il gruppo finisice a 0 pf, semplicemente si risveglia prigioniero/derubato/massacrato ma vivo.
Suna:
Questo link non mi fa ridere. Mi inquieta.
"Premetto dicendo che secondo me, proprio perchè è la prima sessione, devi farlo morire. Magari potresti causare un pò di malcontento, ma il prezzo di salvarlo sarà doverlo fare sempre più spesso, dato che i pg capiranno che tu non li farai morire"
Per gli dèi, questa frase è sinceramente agghiacciante.
per la cronaca, a Matteo, riguardo la tua ultima domanda: in realtà è incredibilmente semplice. Col mio gruppo si prevedeva che durante il combattimento, se un pg "muore" rimane solo fuori combattimento e torna in gioco al termine dello scontro spendendo un impulso curativo o ricevendo le dovute cure della guida di turno, insomma, alla final fantasy, se muori muori solo per la durata dello scontro -A MENO CHE! Quel giocatore non preferisca veder morire il personaggio. TIpo perché si è stancato, vuole provare un altro tipo di personaggio, ecc. ecc.
Ezio:
C'è da dire una cosa, che in realtà è una mia opinione personale.
Sono d'accordo con Michele quando dice che se giochiamo per lo skirmish, per la tattica... per D&D, in pratica, il fallimento è l'eventualità che da tridimensionalità al gioco.
Però il grande ammosciamento, per me, di questo genere di gioco è che tutto l'investimento necessario per creare il personaggio (in media una sera, sfogliando manuali, accordandosi, selezionando, trovando la soluzione perfetta) può risolversi immediatamente in un anti-climax enorme a causa della semplice sfiga.
Il lavoro di una sera distrutto da un tiro sfigato.
Anche al di fuori dell'ambito "creiamo una storia" e dentro quella "giochiamo a combattere" è una cosa che personalmente detesto. Posso accettarlo senza problemi se l'investimento è minore, ma quando succede così il gioco, automaticamente, mi disgusta e mi sgonfia.
"Ma come?" mi chiedo, "prima il gioco mi induce ad impegnarmi, ad affezionarmi tanto a qualcosa e subito dopo me lo toglie in un vortice di casualità anti-climatica, senza che niente di questa preparazione e affezione possa consentirmi di salvarlo?"
Personalmente lo considero un errore nel design del gioco.
Niccolò:
la soluzione migliore qui è quella di agòn.
Arioch:
Concordo appieno con l'ultimo commento di Ezio, è una grossa falla di molti giochi (in particolare quelli che ti ricoprono di opzioni e possibilità di "personalizzazione" del PG, come il d20, GURPS o Rolemaster).
Per fare un confronto, nell'od&d il tempo di creazione e l'investimento necessario alla creazione di un PG è veramente minimo, per cui la morte random del PG è un'eventualità che causa molti meno problemi.
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