Gente Che Gioca > Questo l'ho fatto io
[D&D 4°ed] Skill Challenge
thondar:
--- Citazione ---Sta proponendo di rendere la scena interessante anche in caso di fallimento. Il come va ancora discusso. E dipende da te accettare o meno la cosa (per me le sfide di abilità possono anche restare infallibili, dipende dal loro scopo).
--- Termina citazione ---
bè, detto così non lo vedo troppo diverso da quanto ho proposto io. E' vero che non c'è un confine ben definito tra successo/fallimento ma c'è un successo graduato a giudizio del master che può anche sfociare nel fallimento. Non penso sia possibile fare delle meccaniche che mi dicano oggettivamente cosa è interessante e cosa non lo è quindi il giudizio di una persona (il DM, essendo D&D) penso sia necessario.
L'assenza della soglia di fallimento serve proprio per rendere interessante il risultato in ogni caso.
Bilbo davanti a Smaug è un buon esempio di sfida: ha trovato un ingresso, ha rubato una coppa d'oro ma ha svegliato il drago e lo ha fatto inc##are, è scappato vivo ma ha i peli dei piedi bruciati! Successo o fallimento?
--- Citazione ---Lo spirito del tuo d&d4 è questo? Party di eroi avventurieri, e il GM deve mettere sfide equilibrate rispettando il Budget in PE? Oppure hai modificato qualcosa in questa parte? Se l'hai modificata posso sapere come?
--- Termina citazione ---
penso che quello spirito riguardi gli incontri di combattimento ma non le sfide di abilità. Con una sfida è possibile fregare/convincere/evitare/scappare, ma non uccidere, anche nemici molto più forti. Anzi, direi che non funziona bene quando l'incontro è equilibrato perché i Pg a un certo punto potrebbero decidere di fregarsene di tutte queste sottigliezze e attaccare, tanto vincono! E dopo eventualmente riposano...
Uso Frodo perché almeno abbiamo una storia condivisa che conosciamo tutti
--- Citazione ---siccome la tua idea di sfida di abilità, thondar, è dare una mano al master a creare le scene direi che la B e la C sono situazioni potenzialmente interessanti che potresti tenere in considerazione. Si aggiungono nuove idee in Fiction che complicano la vita ai PG. Che ne pensi?
--- Termina citazione ---
penso siano positive, migliori della A. La B in caso il DM sia propenso ad allungare la storia ma lascia il problema che dopo i PG devono trovare la fortezza (problema risolvibile tramite mappa/prigioniero/etc), la C se il DM vuole arrivare subito al dunque ed è proprio quello che pensavo quando dicevo di introdurre conseguenze narrative.
Per il PbF a me va bene, sentiamo Arioch
PS: va bene se usi il nick, serve apposta ;D
Simone Micucci:
Mmm, finalmente inizio a vedere quello che forse intendi.
Praticamente la Sfide di Abilità, nella tua variante, diventa un'alternativa al gioco tipico. Un modo per gestire nemici e situazioni non affrontabili in un Combattimento, con la clausola di non poter mettere come obiettivo "lo sconfiggo", che invece è l'unico obiettivo possibile del Combattimento. L'ho capito bene?
Ti spiego perché la mia proposta di dare al master delle opzioni: perché dai un'idea al master di cosa può e deve fare in quell'eventualità, anziché dirgli "arrangiati, se sei il master certe cose le sai fare, altrimenti non sei un buon master".
Tanto è lui che si inventa di quanto i PG si allontanano dalla fortezza, è lui che metterà eventuali indizi per farli tornare alla fortezza, l'unico rischio è che i PG si appassionino ad una svolta narrativa non prevista inizialmente. Se vedi che la nuova deviazione soddisfa poco basta dare indizi per tornare in carreggiata in breve.
Non è una modalità di gioco che gradisco particolarmente ma so che c'è chi ci passa delle belle serate.
thondar:
--- Citazione ---Praticamente la Sfide di Abilità, nella tua variante, diventa un'alternativa al gioco tipico. Un modo per gestire nemici e situazioni non affrontabili in un Combattimento, con la clausola di non poter mettere come obiettivo "lo sconfiggo", che invece è l'unico obiettivo possibile del Combattimento. L'ho capito bene?
--- Termina citazione ---
Uhm.. diciamo di si, ma
1) penso non sia solo nella mia variante ma anche nell'originale ;D
2) può essere usata per varie situazioni. Principalmente quando non servono combattimenti perché non si presentano nemici o perché i nemici che si presentano vanno evitati. Secondariamente possono integrare alcuni combattimenti minori, come detto nel paragrafo relativo e quindi con varie modalità, ma è un uso secondario. Se integrano combattimenti allora questi saranno superabili e probabilmente anche piuttosto semplici ma altrettanto probabilmente non si presenterà neppure il problema di definire quanto sarebbero difficile se fossero affrontati con le regole normali, visto che non lo saranno (es: vedete delle sentinelle, se le combattete li uccidete ma perdete 1d4 impulsi curativi a testa, altrimenti ditemi che fate).
--- Citazione ---Ti spiego perché la mia proposta di dare al master delle opzioni: perché dai un'idea al master di cosa può e deve fare in quell'eventualità, anziché dirgli "arrangiati, se sei il master certe cose le sai fare, altrimenti non sei un buon master".
--- Termina citazione ---
Ah, bene, si in realtà era quello che stavo provando a fare ;D
evidentemente non ci sono riuscito!
Penso che dovrò riscrivere meglio il documento, spiegando meglio le cose.
Arioch:
--- Citazione ---In pratica quello che io spero faccia il DM in caso di fallimento dovrebbe essere definito a priori dall'obbiettivo stesso?
--- Termina citazione ---
No no! Quello che succede in caso di fallimento resta in mano al DM. Simone ha capito cosa intendevo. In realtà se guardi bene non è poi tanto diverso da quello che ottieni con la SC da manuale: il master sa che se i PG riescono ottengono l'obiettivo che si erano prefissati, se falliscono si ha una complicazione.
Se siete ancora intenzionati a provare in pbf io ci sono!
Simone Micucci:
Sono iperintenzionato a provare.
Thondar? Dimmi te, dopodiché apriamo una sezione apposita.
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