[cite] Mauro:[/cite][cite] Moreno Roncucci:[/cite]sono Edwardsiano di stretta osservanza. La sua versione forse è la più difficile da capire inizialmente, ma poi alla fine ci fai di tutto
Potresti (se non è eterno, se non è troppo specifico, ecc.) direi quali sono le differenze principali tra le due visioni?
Se devo dire la verità non mi ricordo quasi più niente. Il discorso era venuto principalmente su Knife Fight (dove Edwards non postava e dove invece Baker aveva scritto diversi post di teoria), e all'epoca avevo visto con una certa sorpresa (perchè la teoria l'ho imparata leggendo prima Baker) che concordavo di più con Edwards. Poi non mi sono certo messo a segnarmi ogni cosa per fare la checklist delle differenze, erano cose minime, adesso non me le ricordo più e knife fight comunque è irragiungibile per i non isctitti e non potrei manco postare dei link. Quindi, tutta roba inutile.
In generale, una certa fascinazione con la teoria in sè, come "testo sacro", e non come uno strumento, è caratteritico delle prima fasi in cui non si ha ben chiaro l'insieme. Dopo, si passa al "ah, ma certo, è OVVIO, come ho fatto a non capirlo prima!", e si guarda più alla sostanza che alle definizioni (e anche per questo certe definizioni non le hanno mai veramente uniformate: quando non danno problemi e ci si capisce lo stesso, non c'è la spinta a mettercisi), e il modello prende il suo ruolo specifico di strumento da usare e riporre quando non serve, e non come fine a sè stante...
Io tutti i discorsi di teoria li vorrei seppellire in questo forum in una sezione blindata con su scritto "sezione solo per perditempo, completamente inutile". Perchè se da una parte io SONO uno di quei perditempo e leggere di teoria mi interessa, dall'altra vedo che la battaglia per far capire alla gente che si capisce la teoria giocando, e non viceversa, si sta perdendo. Si parla di teoria sempre più a sè stante e meno in actual play. Quando i forum di teoria su The Forge hanno preso questa piega li hanno chiusi perchè erano diventati inutili e pieni di disquisizioni sul sesso degli angeli. Ecco, la mia preoccupazione a volte è che questo forum prenda la stessa piega, se non si riesce a fare finalmente capire che la teoria è uno strumento per il gioco e non il gioco uno strumento per la teoria, e diventi anche questo ostile ai profani e illeggibile. Thread sulle varie "varianti" del Big Model in base all'autore sarebbero un passo deciso in questa direzione... :roll:
[cite] Moreno Roncucci:[/cite]Questo esclude MMPRPG, e molti "live" in cui lo spazio virtuale non è pienamente condiviso
Per i live, per i vari eventi che accadono in stanze separate, e simili?
Su questo aspetto, ci sono due cose di cui non sono sicuro: live come Dubbio rientrano nel modello, essendo tutti discussi e giocati pubblicamente?
Il fatto che per i nordici (che queste cose le studiano da anni) i Jeepform come "dubbio" sono catalogati come tabletop e non come live dovrebbe dirti qualcosa...

La seconda, il Big Model tratta il classico "Il master ti prende da parte e ti dice...", o, in modo complementare, "Il master dice a tutti tranne a uno..."?
La risposta qui è un semplice riproporre la domanda precedente: ma alla fine la SIS c'è o non c'è?
Se la teoria è definita in presenza di una SIS, la sua applicazione è definita, appunto, dalla presnza di una SIS. Come ci si arrivi, con che modalità, con che ritardi, etc. sono altri problemi. E' come cercare di analizzare una lnea ferroviaria e il traffico che porta, partrendo da un analisi dei vari motivi per cui qualcuno sta a casa in malattia qel giorno lì. Alla fine, è futile stare a cronometrare il GM per vedere quanto tempo sta da solo con un giocare, quanti bigliettini passa, etc, per cercare una inesistente regola che dica "fino a x minuti è valido, dopo no", perchè appunto, queeto confine è inesistente: la domanda giusta è. alla fine, tutto è condiviso, anche se in ritardo, o no?
Insomma, anche questa domanda, come il 99% di quelle di teoria postate in questo forum, ha sempre la stessa risposta (infatti, la difficoltà di fare una FAQ sarebbe che sarebbero centinaia di domande diverrse, mai sempre la stessa, ma la risposta sarebbe sempre la stessa ogni volta), "non ha nemmeno senso parlarne senza un preciso caso di actual play"
"se mi ammalo, vado a lavorare?"
Questa domanda può avere due tipi di risposta:
1) consulto l'encoplopedia medica, mi ricopio tutte le malattie conosciute dall'uomo, considero per ciascuna diverse decine di gravità e situazioni possibili, e per ciascuna descrivo tutti i possibili eventi, o
2) ti guardo e dico "invece di parlare in generale, dimmi che malattia hai, come stai, hai la febbre?
Actual play! Il resto è perdita di tempo!