Chiacchieriamo > Generale
Articolo su GDR "main stream" e ebook
Iacopo Benigni:
Ovviamente siete tutti offtopic, ma considerando che a me piace chiacchierare anche di queste cose e che c'è già il thread di Mauro che parla di distribuzione fa niente
Oltre a ripetere in ogni mio post che l'articolo è fatto bene non so cosa fare per sembrare politically correct :)
Inoltre oltre a aprire un thread con un link diretto al suo blog non cos'altro potrei fare per dimostrargli la mia stima: fargli un pompino? :)
Considerate però che io non valutavo l'articolo in se, ma l'intera pagina compresi i commenti: è li che viene fuori la vena di fanboy del Duca
Proprio perchè lui ha il munuale di Dogs in the Vineyard e ha dimostrato di conoscerlo mi ha stupito il fatto che non ne abbia parlato nell'articolo. Si quando descrive la distribuzione di un gioco di ruolo in realtà sta descrivendo la distribuzione di GURPS. Ci sono differenze non solo con quello che ha fatto Baker, ma anche con le strategie di vendita di White Wolf e WoTC. Lo so che è ridicolo da dire, ma non entro nel dettaglio per non dire cose errate adesso. Inoltre ha affermato di avere fiducia nelle case editrici di giochi di ruolo, io ne ho molta meno.
Niccolò:
--- Citazione ---[cite]Autore: Mauro[/cite]Inoltre, per quanto concordi che i manuali tradizionali consistano in gran parte di colore e regole più o meno ignorabili, è vero che un master tradizionale può benissimo mettersi lì a studiarli (e lo dico basandomi su casi reali), cosa che si distanzia dalla lettura di un romanzo e non è necessariamente comoda da fare stesi su un letto. Il fatto che questo sia ancora più vero per i giochi "moderni" non toglie che possa esserlo anche per quelli tradizionali.
--- Termina citazione ---
capiamoci: l'articolo parla dell'uso principale di questi manuali. ebbene, l'uso principale di questi manuali, il motivo per cui se ne vende la maggior fetta, è il piacere di leggerseli e collezionarseli.
per questo, tra l'altro, il mercato dei pdf e quello dei libri fisici si sovrappongono poco nel mainstream.
nel mondo indie, ogni considerazione del genere è invece inquinata dalle peculiarità "incidenti" del diverso contesto culturale/commerciale. questo è un mercato dove quelli che prendono il gioco in doppia versione semplicemente per supportare l'autore sono una fetta statisticamente rilevante della clientela! il semplice fatto che sono pensati e venduti maggiormente come veri e propri manuali non è sufficente a risolvere le differenze tra i due mercati.
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