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Articolo su GDR "main stream" e ebook
Mauro:
Premessa: non posso accedere al sito, quindi vado a memoria basandomi su quando ho letto l'articolo.
Non so quanto tempo abbia speso a documentarsi, ma considerate che parla solo di giochi ed editori tradizionali, quindi il discorso mi sembra valido; è limitato perché non prende in considerazione il mondo indipendente? Vero; ma sicuramente non ha parlato di un campo che non conosce, quindi che pensi di sapere tutto quello che serve per parlare del gioco di ruolo è quantomeno dubbio.
Inoltre, magari ora giocherà poco e avrà provato pochi giochi (non so) e nessuno di nuova concezione (non so), ma cercate, tra i commenti, quello in cui parla di Cani nella Vigna: la frase in cui dice che se un gioco è sulle scelte dei personaggi allora il sistema non dev'essere una pseudo-simulazione non simulazione farlocca (citato a memoria), ma anzi il combattimento dev'essere secondario (e magari gestito con un sistema come quello di Cani) in modo da lasciare che i giocatori si concentrino su ciò per cui hanno scelto quel gioco, mostra un'apertura mentale e una chiarezza sullo scopo del sistema che difficilmente ho visto fuori da questa comunità.
Nota anche che appena ho tirato fuori Vampiri, gioco che lui non conosce, ha detto che non lo conosce e non ne ha parlato.
Personalmente non concordo su tutto quello che dice (vedi i commenti), ma comunque posso solo dire: ci fossero più persone come lui, nel nostro ambiente.
TartaRosso:
--- Citazione ---[cite]Autore: Mauro[/cite]ci fossero più persone come lui, nel nostro ambiente
--- Termina citazione ---
Ne abbiamo già abbastanza dico io :) . Bene la precisione ma come dice la Glenda citando il poeta "Al di là del torto e la ragione contano soltanto le persone".
Scusate l'OT. E comunque viva la precisione!
Niccolò:
--- Citazione ---[cite]Autore: Mauro[/cite]Non so quanto tempo abbia speso a documentarsi, ma considerate che parla solo di giochi ed editori tradizionali, quindi il discorso mi sembra valido
--- Termina citazione ---
a me no, perchè la fruizione di tali giochi è molto più "lean back" di quella dei giochi di ruolo "moderni".
Mauro:
Mi riferivo principalmente al discorso legato al mondo dell'ebook e dell'editoria/vendita; onestamente non ricordo molto la questione della lettura, ma almeno riferita a GURPS quarta (basandomi su quello che ha detto lui) il discorso mi pare comunque valido.
Inoltre, per quanto concordi che i manuali tradizionali consistano in gran parte di colore e regole più o meno ignorabili, è vero che un master tradizionale può benissimo mettersi lì a studiarli (e lo dico basandomi su casi reali), cosa che si distanzia dalla lettura di un romanzo e non è necessariamente comoda da fare stesi su un letto. Il fatto che questo sia ancora più vero per i giochi "moderni" non toglie che possa esserlo anche per quelli tradizionali.
Comunque cerco di ridare una lettura all'articolo ed eventualmente approfondire.
Riccardo Rossi:
Ok, adesso e' piu' chiaro.
Si avevo colto la faccina ma mi era comunque sembrata una frecciatina ingiusta, dai, quanto sara' stato serio nel decantare le bellezze di GURPS nel poter giocare dei conigli durante la WWII?
Quindi nell'articolo anche tutta la parte di distribuzione la ricollegate al GURPS, questo ad esempio io non l'ho fatto.
Ho considerato del GURPS solo le parti relative al cercare tabelle velocemente e cosi' via.
L'autore e' in diretto contatto con il mondo dell'editoria, ho quindi letto il tutto come uno spaccato del mondo editoriale dei giochi tradizionali.
Ai miei occhi questo e', chi preferisce o distribuisce Indie faccia le proprie conclusioni su questa base come ho provato a fare io.
Se si e' molto interessati si cerchi direttamente informazioni o si contatti l'autore dell'articolo per chiedergli il suo parere sull'argomento.
Mi e' solo sembrato poco giusto misurare quell'articolo con un metro diverso da quello per cui e' nato.
Faccina per far capire il tono :)
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