Breve riassunto della situazione: nel nostro Mondo Apocalittico ci sono mutati, in guerra con gli umani tipo da... quando esistono, quindi decenni.
Arge, un Maestro d', ha deciso che invece di spararsi a vista sarebbe carino commerciare, e quindi è sceso nelle fogne per cercarli e cercare di convincerli; qual è il problema? Che AW non ha una meccanica per convincere: o hai un leverage (da qui in poi chiamato "leva", per evitare l'albionica favella) con cui convincere l'altro a darti ciò che vuoi, o decide il master. Non esiste il: "Voglio che mi ascolti, tiriamo anche se non ho leve".
Questo un riassunto delle considerazioni personali che ho espresso mentre eravamo in strada: se si vuole sedurre o manipolare si deve avere una leva; una leva, per essere valida, da manuale dev'essere qualcosa che:
• il PG può davvero fare;
• l'altro vuole o non vuole che venga fatto.
Il primo punto è da inquadrare nella situazione: il fatto che un personaggio possa ammazzare facilmente un PNG non significa che "Andatevene o vi ammazzo" detto a un gruppo di cinquanta PNG abbia qualche effetto. Singolarmente li ammazzerebbe tutti, ma non può davvero fare quello che minaccia al gruppo.
Ora, torno alla situazione di gioco: in quella situazione, per me, è veramente difficile avere una leva valida: la violenza non vale (in uno, non picchiatore e armato di forbici, contro N armati e abituati a lottare?); qualunque cosa gli possa offrire si scontra con una sfiducia radicata in decenni di conflitti e di morti (mi prometti che commercerai? E come so che invece non sei venuto a spiarci?); e, anche gli offrisse qualcosa che gli serve... potrebbero rubarlo, come hanno sempre fatto. Furto che, certo, comporta dei rischi; ma fidarsi di un uomo che arriva e ti dice: "Tranquilli, da oggi si commercia!" non ne comporta? Ancora di più, per me.
Come avrei gestito io una simile situazione? Creandomi in anticipo una leva: cerco informazioni su cosa gli serve, me ne procuro tanto, poi vado lì con un assaggio e gli dico: "Ne ho altre cinquanta tonnellate; fatemi fuori e non saprete mai dove sono". Mi procuro qualcosa con cui minacciarli: "Se mi attaccate faccio saltare quest'atomica tattica" mi pare abbastanza efficace anche contro un gruppo numeroso.
O, trovandomi nella situazione senza preparazione, avrei fatto una semplice cosa (nota: non l'ho proposta perché ci ho pensato ora): leggo la situazione, se riesco chiedo chi è il più vulnerabile, e poi mi rivolgo a lui, cercando di creare dissidio interno.
Un altro caso interessante è quello successo nella penultima sessione: in pratica, un PG, per far andare via disarmato un gruppo di PNG (non i mutanti), ha usato come leva il mio, con la minaccia: "È appostata qui fuori: o ve ne andate, o la faccio intervenire".
I PNG aveva paura di me e se mi avesse chiamato sarei intervenuta; qual è il problema? Che in realtà ero tipo a due ore dalla città.
Da cui, il dubbio: minacciare l'azione di un PG assente (che interverrebbe, se chiamato) è una leva valida? Da un lato mi verrebbe da dire di no: se è assente, chi cerca di manipolare non può davvero farlo intervenire.
Dall'altro, mi verrebbe da dire di sì: la minaccia, visto che è credibile (i PNG minacciati hanno paura del PG assente, e questi se ci fosse interverrebbe), può indurre i minacciati ad andarsene.
Ero per il sì; poi mi sono detto: "No, li sta prendendo per il culo; al massimo è un do something under fire"; ora sto valutando di nuovo il sì, per un motivo: è vero che non può davvero farlo, ma i PNG non lo sanno e anzi credono che possa, perché è una minaccia perfettamente plausibile (La differenza con "Vi ammazzo tutti e cinquanta" mi pare ovvia).
Per la terza scena, quella tra Strauss e Arge, lascio la descrizione ai diretti interessati, che sicuramente la ricordano meglio di me.
La domanda uscita è: cos'è una leva valida? Chi lo decide? In gruppo, ma l'MC ha l'ultima parola?
Aggiunta: Chiarimenti.
Aggiunta: Nel rispondere, tenete presente che esistono due tipi di bluff:
• "Se non te ne vai ti ammazzo": sono in grado di farlo, ma anche se non te ne vai non ti ammazzo.
• "Se non te ne vai l'altro PG che aspetta qui fuori ti ammazza", ma l'altro PG (che sarebbe disposto a ubbidire) in realtà non c'è.
Nel primo caso non lo faccio, ma potrei farlo; nel secondo caso, non posso farlo.
Il manuale dice che devo essere in grado di fare quanto promesso, non che lo farò o che voglio davvero farlo, quindi la differenza è sostanziale.