Allora cercherò di impostare il mio ragionamento in base ai punti del Vellu ma prima, come sempre, sono d'uopo due premesse (lunghe).
La prima.
Per capire cosa fare di GcG, che strumenti adottare, quale deve essere il manifesto di questa comunità e quale il suo regolamento dobbiamo (e poi discuterò, nel punto 1, cosa significa questo plurale) avere chiaro cosa vogliamo che sia GcG.
Era questo uno dei motivi per cui mi trovavo completamente d'accordo con il post del Rafu (oltre a trovarmi d'accordo con il resto delle posizioni lì espresse). Perchè in quel post, il Rafu metteva l'accento sul problema di cosa vuole essere GcG.
E' un qualcosa su cui avevo riflettuto, da solo, anche in passato ma solo in maniera saltuaria.
Prima ancora però di cosa vuole essere voglio dire cosa, SECONDO ME, non può essere e di cosa, SEMPRE SECONDO ME, non deve essere.
GcG non può essere una "The Forge" italiana. Perchè intanto ci manca Ron Edwards

e poi perchè qui su GcG non vengono solo game designer. GcG è anche un luogo di piacevoli chiacchiere, per me come per molti altri, su un certo tipo di giochi e anche su argomenti di tipo generale. Ha un taglio particolarmente tecnico rispetto ad altri forum/portali; un taglio tecnico fortemente influenzato da "The Forge" e dalle sue idee come è ovvio che sia visto il modo in cui è nata GcG. E questo, secondo me, in se non è un male. E' bene che esistano luoghi che si rivolgono a diversi tipi di utenza sul web, luoghi con finalità diverse. E' in fondo, mi sembra, la base per la possibilità dell'esistenza della pluralità delle opinioni e della loro espressione. In questo caso sto parlando di web e del nostro settore in particolare. Non voglio assolutamente estendere la precedente frase a massima assoluta. D'altronde finchè, chi non è addentro ai termini di teoria, viene accolto comunque in maniera educata e gentile non si crea nessun problema. In fondo se una persona vuole discutere del tipo di giochi che ci piacciono senza però conoscere la teoria non c'è nulla di male, finchè non pretende di dire castronerie sulla teoria e al limite, opinione mia personale, in molti casi non c'è nulla di male anche quando pretende di dire quelle che ad alcuni possono sembrare castronerie. E' comunque una forma di libertà importante. Di nuovo senza voler rendere assolute le mi affermazioni dico che nel nostro caso la libertà non è dire che due più due fa quattro ma citando e parafrasando "la libertà è partecipazione". In questo caso nel senso che è possibilità di dire la propria, quindi partecipare.
A controbilanciare questo, credo fermamente, ci debba essere il più possibile persone che hanno conoscenze dei giochi e delle teorie di cui si tratta su Gcg e che possano argomentare perchè secondo loro chi ha detto qualcosa, senza sapere probabilmente di cosa sta parlando, sta sbagliando. E non credo che manchiamo di persone del genere su GcG.
D'altronde GcG non può, ma per me neanche deve, essere uno "StoryGames" italiano. Perchè evidentemente è importante, con i nostri numeri piccoli che esista un presidio di "precisione" che col suo fare informazione impedisca che si discuta di certi argomenti senza prima conoscere la loro origine e la loro formulazione originale. Poi da queste formulazioni, impostazioni orgiginali ci si può spostare ma sarebbe sempre bene, prima, conoscerle effettivamente. Raramente capita che non conoscendo una teoria se ne possa elaborare una migliore. A volte capita ed è capitato un pò in tutti i campi del sapere. Epperò più le informazioni sono diffuse in maniera conforme alle intenzioni inziali meglio è. Nel 99% dei casi sarà più facile creare qualcosa di "migliore", di nuovo e di diverso conoscendole.
Sono un frequenattore abituale di GcG anche se non assiduissimo nel postare quindi, ritengo di avere il diritto di dire anche la mia a questo punto su cosa deve essere GcG.
- Credo che GcG possa tranquillamente essere un luogo dove si ritrovano persone con una conoscenza di certi giochi e di certe teorie che parte dal non banale arrivando fino all'approfondito. Dico questo non solo in base ai miei desideri ma anche in base a chi si ritrova intorno a GcG. Perchè, in fondo, limitatamente a certi aspetti, è inutile dire che li si vorrebbe realizzati se non c'è chi li realizza. Bè questo direi che GcG lo è già.
- Credo che GcG debba essere un luogo d'incontro per coloro che vogliono incontrarsi, fisicamente alle varie convention e giocare. GcG in fondo sta per GenteCheGioca e almeno inzialmente è nata per questo.
- Credo che GcG debba essere un luogo accogliente per chi non conoscendo una virgola di teoria, continuando a giocare a giochi di ruolo tradizionali/parpuzio (a seconda di come volete chiamarli, a seconda di qual'è la vostra posizione verso quel genere di giochi) venga sul forum per conoscere e per informarsi esclusivamente sui giochi che giochiamo noi. E' qualcosa che ho accennato anche prima nel discorso The Forge/StoryGames. Mi piacerebbe che venissero accolti calorosamente senza cadere nella tentazione di discuterci di teoria o di essere scortesi (anche solo inconsciamente).Se notate qui ho parlato di mi piacerebbe e non di dovere. Perchè ritengo questo aspetto un qualcosa di auspicabile dal MIO PUNTO DI VISTA.
Vedo questo genere di utenza come un tipo di utenza più saltuaria per GcG (anzi vorrei che lo fosse). E attenzione accogliere queste persone in modo gentile e morbido non è assolutamente in contrasto con il voler essere rigorosi dal punto di vista teorico e dal punto di vista delle discussioni più specifiche sui giochi.
Siceramente non lo vedo neanche come un atteggiamento ipocrita. Non è che le altre discussioni, più teoriche, sarebbero nascoste o cose del genere (anche se per me è auspicabile stiano da un'altra parte e in questo spero che i nuovi strumenti tecnici diano decisamente una mano). Semplicemente si tratterebbe di due momenti diversi. Voi nella vita di tutti i giorni non vi comportate in maniera diversa a seconda dell'interlocutore? Qua sarò drastico al contrario del mio solito, Vi assicuro che lo fate. Se dite di no probabilmente o non ve ne accorgete o siete affetti da una qualche patologia psichiatrica

. Può capitare di non farlo in certe occasioni in cui andrebbe fatto. Bè spesso in quei casi è facile si producano dei conflitti che potrebbero essere proficuamente evitati.
Ovviamente se qualcuno se ne va nell'area di discussioni più approfondite gli dovrà essere spiegato, gentilmente che si troverà di fronte gli stessi argomenti ma affrontati in maniera diversa. Se una parsona non vuole capire questo concetto bè allora si prenderà le sue responsabilità per le risposte avverse ma mi auguro educate che riceverà.
Diffcile da realizzare un caosa del genere? Non credo. Nella stragrande maggioranza dei casi ci si accorge subito quando una discussione è semplice e quando no. E se una discussione partita in una modalità passa in unaltro bè...si splitta.
Per fare ciò che ho elencato nella precedente premessa servono anche determinate regole. Andranno discusse e questo mi porta alla seconda premessa
La seconda premessa.
In passato ho riflettuto sul fatto di propormi come moderatore di GcG o comunque di dare più attivamente il mio contributo a questa comunità. Poi la presenza di Vanilla, non me ne vogliano quei pochi a cui piace, mi ha decisamente scoraggiato.
In questo momento poi ho meno tempo libero a causa del nuovo lavoro e non avendo collaborato con GcG come "interno" ho iniziato a collaborare con una altro sito di Gdr quindi il mio tempo per realizzare ciò di cui sto parlando, da interno, da chi si prende responsabilità, sarebbe decisamente nullo.
Forse senza il demone vaniglioso avrei fatto scelte diverse ma ormai sono felicemente coinvolto come interno in altri lidi.
Dico questo perchè, ho l'abitudine di intervenire direttamente, quando posso, se vedo qualcosa che non mi va bene o se voglio che qualcosa sia fatta in maniera diversa. In questo caso non potrò.
D'altronde mi considero un utlizzatore, un utente, mi spingerei a dire anche membro di questa comunità. Un membro che comunque la frequenta spesso. E allora ho pensato che fosse giusto anche dare il mio contributo a questa discussione. Contributo che magari sarà utile ad altri. Male che vada sarà inutile. Mi auguro non sia dannoso per nessuno

.
Veniamo quindi ai punti del Vellu
1) Che la comunità sia gestita dalla comunità
Le modalità di gestione e funzionamento di una comunità possono essere tante e varie. Non ne esite una migliore di un'altra in assoluto, come credo sia ovvio. Ne esitono alcune migliori per determinati contesti e a seconda di cosa si vuole fare. E anche in un singolo contesto due soluzioni diverse possono andare bene entrambe una per qualcosa l'altra per qualcos'altro.
La prima domanda che mi pongo in relazione a questo primo punto è: chi fà parte della comunità di GcG? Può sembrare una domanda banale ma credo diventi importante quando si propone il server autonomo, amministratori autonomi, e soprattutto moderatori eletti.
Per la mia esperienza personale queste cose sono fattibili solo in due casi (ma rimarco che è solo la mia esperienza personale e non in verità riferita a moderatori e internet ma ad altri contesti di vita reale).
Il primo caso è se una comunità abbastanza grande, ha un livello di coesione medio e si dà una struttura ufficiale. I membri sono determinati in maniera ufficiale e hanno oneri e diritti diversi dagli altri. Con diritti non si deve pensare a chissà quali privilegi. Eleggere i moderatori è contemporanemaente un peso/dovere e un diritto. Insomma non sto parlando di inutili (o utili, dipende dai punti di vista) bonus acquisto o altre cose.
Il secondo caso è quello di una comunità abbastanza ristretta e fortemente coesa.
Inoltre, anche se i moderatori non sono eletti c'è comunque da capire chi li nomina.
Su questo punto andrebbe avviata una discussione.
Vi dò poi anche la mia valutazione anche su una comunità così fatta. Sinceramente per inclinazione personale una comunità autogestita mi piace (in certi contesti). D'altronde non posso dire che la comunità come è attualmente mi vada male. Anzi mi ci trovo comunque bene.
Per fare un nuovo tipo di comunità inoltre è fondamentale sapere cosa ne pensano gli attuali amministratori. Come ha detto qualcuno non mi stupirei ne attribuirei un comportamento scorretto a nessuno se gli attuali amministratori (mi riferisco in particolare a Michele) non volessero fare una cosa del genere. Ne capirei le ragioni.
Questa è una cosa che credo vada discussa in particolare a voce. Possbilmente alle con e da chi, al contrario di me deciderà di prendersi determinate responsabilità. Perchè anche in una comunità di utenti (cooperativa?

) ci sono utenti con compiti diversi che quindi sono investiti di maggiori oneri.
2)Che i moderatori abbiano strumenti OGGETTIVI per moderare
Sonpo contrario come molti all'idea dell'editing. Meglio la chiusura. Con il resto sono indicativamente d'accordo. Credo che ci sia però bisogno di molti altri strumenti. Che se volete nel luogo opportuno posso anche suggerire.
continua nel post successivo.......