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Ressiamo Indie Italy?

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Emanuele Borio:

--- Citazione ---[cite]Autore: Aetius[/cite]Scrivere giochi è unincidente di percorsoche può capitare a chi li gioca.
--- Termina citazione ---

Io invece penso che sia l'espressione massima della passione per l'hobby ^^
Quando talmente ami il tuo hobby, che sei disposto a sudare e a lavorare per aggiungere all'ambiente qualcosa di tuo.
Prendere consapevolezza di cosa desideriamo, veder usare bene la propria creatività, e infine vedere che la propria creazione fa divertire altre persone è per me 10000 volte più soddisfacente che giocare, sorry :D
Non che giocare mi dispiaccia, staminchia, è il mio pressoché unico hobby(così come passione).

--- Citazione ---[cite]Autore: Aetius[/cite]Quando scrivi un gioco puoi allontanarti dall'Actual Play, dalle esperienze di chi quel gioco l'ha provato? Anche se non ha mai scritto giochi a sua volta.
Perché creare un luogo informatico che si propone di attirare soltanto chi si auto-definisce Game Designer quando l'ultima cosa che volete, quando scrivete un gioco, è limitare il vostro bacino di tester? Non sarebbe molto, molto più utile un forum più generalista che consenta, attraverso sezioni di AP, teoria e PbF la suddivisione delle istanze presenti nella creazione di un gioco, come auspicava Moreno?
--- Termina citazione ---

Non potrei essere più d'accordo con te, e infatti su Indie Italy l'idea era che chiunque potesse playtestare e commentare, ma nelle aree "Progetti", potessero scrivere solo i game designer, per evitare proprio quel che dicevi tu, ovvero il tipo a caso che spara "il suo gioco" tanto per fare.

La necessità di fare il tutto su altri lidi era nata da un puro fatto di organizzazione, concentrazione degli argomenti e di "atomosfera". Si voleva fare un Forum totalmente tecnico, ordinato e facile da consultare, tutto a uso e funzione di un ipotetico neo-designer che volesse imparare, documentarsi e lavorare, cosa che su GcG è difficile, visto che neanche ci sono le categorie adeguate, ma per quel che mi riguarda non è un problema non creare un altro forum, passo già la mia vita su questo :D

Quello che più mi preme è vedere le tante belle idee che nascono qui sviluppate dando tutti una mano, io per primo, e personalmente più le cose sono organizzate, precise e ordinate e più mi è facile anche trovare il tempo per farle.
(eh sì, sono proprio un futuro ingegnere ç_ç)

Davide Losito - ( Khana ):
Ezio, in linea teorica siamo perfettamente d'accordo.
In pratica però, ti dico quella che è la mia esperienza personale: i "game designer" italiani sono stati messi da parte. Non è stata una cosa voluta, né ricercata.
Devi ammettere che l'interessa di questa community per il design autoctono è una (piacevolissima) svolta recente.
Quindi c'è stata una situazione contingente che ha portato a creare un luogo che fosse aggregativo per chi invece era interessato, sia come designer, sia come giocatore, al design nostrano.
Ribadisco: aggregativo.
Il fatto che quell'aggregazione fosse più piccola dell'aggregazione dei giocatori tutti è da un lato "fisiologico", dall'altro "contingente" (sì, sono antitetici, ma possono coesistere come concetti).

Se ora questa svolta porta a situazioni e soluzioni differenti, io sono il primo a gioirne e a seguirle se mi sembrano più proficue di Indie Italy.

L'esperienza di Indie Italy ha comunque da insegnare molto: L'unico thread di "sviluppo e playtest" che è andato avanti con il suo Actual Play è un gioco di Roberto Grassi pensato per 2 persone.

Quindi ancora una volta: manca "playtest".
Che poi è anche il motivo per cui in origine era nato il gruppo NuTS: playtestare.
Ora i NuTS sono confluiti in Coyote e non c'è più tutto quel tempo a disposizione, ma l'esigenza è rimasta.
Anche ai tempi della presentazione dei NuTS si era obiettato che fosse un ghetto... ma l'idea invece era aggregare, e l'idea rimane.
Se tutti i giocatori vogliono giocare giochi "blasonati", ma comunque c'è l'esigenza di avere playtest di giochi italiani, "aggregare" diventa all'atto pratico "selezionare per interesse".
L'idea quindi era "se hai scritto un gioco, hai quell'interesse", quindi "se ti serve un playtest, DEVI essere disposto a fornirlo ad altri" (*).
Il risultato pratico è lo stesso: ricongiungere design e gioco.
Questo è fondamentale. E' come un musicista che pretenda di suonare avendo solo e unicamente avuto esperienze di esercizi tecnici in casa propria.
Non è possibile, anche Picasso ha passato 15 anni da iper-realista, prima di concepire il cubismo.
Teoria e pratica sono SEMPRE parte della stessa medaglia. Questo nel game design del GdR si è perso e va ribadito e ripristinato.
Ma capisci che se io ho l'esigenza di avere un playtest e su una community di 100 persone ottengo 0, mi sposto su una community di 10 persone dove ottengo 5 playtester, perché è più proficua del +∞% (+ infinito percento).
Dentro a questo gruppo ristretto, cerco anche di far passare l'idea che il playtest serve sia a chi ha scritto, sia a chi prova il gioco e cerco, il più possibile, di essere il primo che si impegna a playtestare.
E come sempre, non è per farne un vanto, ma per coerenza personale :)

(*) ci sono stati all'epoca commenti, sia privati sia pubblici, di gente che diceva "voi provato il mio gioco ma io i vostri non li tocco neanche col pensiero" e ovviamente sono stati sfanculati.

Iacopo Frigerio:

--- Citazione ---[cite]Autore: Aetius[/cite]No, non te lo permetto ;-)
Moreno, per esempio, non ha mai scritto giochi e neppure... chessò, Burnenko. Ma se uno dei due ti dice che il tuo gioco ha determinati problemi... non li ascolti perché "non sono game-designer"?
--- Termina citazione ---


Ezio, non esagerare, capisco le tue paure, le condivido pure, e nessuno di noi due vuole che saltino fuori di nuovo un "ERA" o la risposta italiana a Vampiri.. O peggio ancora i giochi Chimera di chi dice di aver compreso l'esperienza forgita e crea pastocchi con l'IIEE, con le task o altre divolate maldigerite e maleusate.

Però fai charitable reading col povero Meme, non sta dicendo quello e gli stai un po' cavillando su una affermazione tutto sommato generica. Ovviamente se Moreno o Burneko si degnassero di playtestare e valiare il gioco li terrebbe in considerazione. Sta solo distinguendo il fatto che tiene in considerazione più alta chi si è evidenziato per avere una preparazione tecnica più alta, questo di solito (e Moreno o Burneko ci dimostrano che comunque non sempre) accade perché sono designer.

Il mio non è un rimbrotto, solo una richiesta a ritrovare un po' di calma, si capisce che ci tieni molto su questo argomento, quindi è probabilmente la passione che ti fa scaldare :-)

Hoghemaru:
sono d'accordo con quanto detto da ezio: chi si cimenta nel game design deve essere innanzitutto un giocatore e i giochi prodotti devono essere giocati da giocatori, quindi queste due entità appartengono allo stesso insieme e devono coesistere nello stesso ambiente.

quindi secondo me ci vuole una sezione a parte all'interno di GcG dedicata a chi vuole cimentarsi con il game design (magari organizzata in maniera funzionale come ipotizzava meme, che secondo me non è una cattiva idea), ma l'idea di un forum separato ridurrebbe il bacino di utenza dei prodotti di design, oltre che creare una divisione che non dovrebbe esistere.

P.S. non capito se l'invettiva contro i "sedicenti game designers" è rivolta anche contro coloro che vogliono sviluppare delle ambientazioni per assecondare i gusti del proprio gruppo (tipo il sottoscritto... ^_^")

Suna:
Io ritengo che fare game design incappi inevitabilmente nel problema di discernere tra playtest utili e playtest meno utili.

Un buon playtest è quello di chi si mette nell'ottica di dire "il designer di questo gioco si prefigge questo obiettivo. Con Beyond, voglio che i giocatori pensino a quanto valgano le memorie. Il gioco si vuole incentrare su quello.
Se però un playtester mi dà dei consigli e delle osservazioni per rendere, che so, più competitivo il gioco e far sì che stabilisca vincitori e perdenti, beh, non è quello che mi prefiggo e quella osservazione non la considero (faccio questo esempio perché è proprio quello che è successo in origine).
Viceversa, se un playtester parte dal mio intento nel creare quel gioco e critica quanto bene o quanto male lo raggiungo, e mi dà dei consigli che rendono l'esperienza di gioco migliore a patto di rimanere nell'intento creativo da me stabilito (ovvero, la premise), allora chiamo prezioso quel playtester, e ascolterò il suo consiglio.

Essendo questo il mio punto di partenza, certo non chiedo solo a game designers o sedicenti tali di playtestare il mio gioco. Lo chiedo a tutti, e poi al massimo discerno tra consigli utili e consigli non utili al mio obiettivo. Secondo me il problema è a monte, non "a chi dovrei far playtestare il mio gioco" ma "sono pronto io a chiedere dei playtest? Ne so trarre giovamento?"

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