Non te la sei presa, vero, Riccardo?
Mi raccomando, quando leggi che parlo di "vocabolario mentale ristretto" non prenderla come un'offesa e non sentire che stia cercando di sminuirti o di darti dello stupido. Non è così, te lo garantisco. Ti sto semplicemente esponendo una situazione in cui, purtroppo, ci siamo trovati tutti.
Mi spiace non poter argomentare ed esporlo in forma di dogma, ma, purtroppo, è una cosa che viene solo con l'esperienza:
Ad ora non hai gli strumenti per individuare uno o più giochi che alzino le possibilità di gradimento per te e per i tuoi amici.
Purtroppo è un assioma, e devo fare qualcosa che odio profondamente fare: chiederti di fidarti.
Il nocciolo di tutto quanto scriverò è questo: qualunque tentativo di restringere, di capire, di ragionare, adesso, porterà esattamente alle stesse chance di azzeccare il gioco che venire ad uno stand NCJ, tirare una freccetta e giocare al gioco nel cui manuale si è piantata.
Tu sei convinto di aver individuato caratteristiche dei giochi e dei tuoi amici. Purtroppo non è così.
Adesso sicuramente starai pensando: "Ma chi è questo pallone gonfiato che viene qui a dirmi che non conosco i miei amici?"
Vedi, il busillis è che non sto dicendo che tu non conosci i tuoi amici o non puoi valutare i loro (e i tuoi) gusti, piuttosto sto dicendo che tu conosci perfettamente i loro (e i tuoi) gusti, inclinazioni e preferenze per quello che riguarda un gioco specifico.
Quando esci dalla porta e ti guardi attorno e vedi l'universo di giochi che ci sono oltre il solito "Mamma Posso?" i tuoi gusti cambiano. Quello che credevi orribile diventa, improvvisamente, la cosa più bella che tu abbia mai giocato.
Ti parlo un po' della mia esperienza personale.
Quando giocavo a Vampiri pensavo che la competizione fosse la cosa peggiore che potesse accadere al tavolo. Se uno o più giocatori cercavano di "vincere il gioco" io chiudevo la campagna. Ero in perenne crociata contro il "minmaxing e i powerplayer".
Ho giocato Polaris.
Ora gioco in maniera fin troppo competitiva e aggressiva, trovo un piacere smodato dal braccio di ferro con gli altri giocatori e, se mai ti capiterò come Errore, prega di riuscire a starmi dietro, o il tuo Cavaliere farà una brutta fine. Anche per gli standard di Polaris.
Ho scoperto che la competitività, al tavolo, è il mio pane quotidiano.
Quando mi hanno parlato di Cani nella Vigna in maniera simile a quanto hai fatto tu ho risposto esattamente, parola per parola, come il tuo amico.
Poi l'ho provato.
Nulla, ma proprio nulla, aveva preparato il mio gusto e la mia sensibilità a quello che mi sono trovato davanti. Quando mi hanno detto "sceriffi mormoni" ho, in pratica, pensato a quei personaggi in D&D e quello mi ha inorridito. Mai e poi mai avrei potuto immaginare quanto vicino al mio gusto e alla mia estetica sarebbe stato giocare quei fantomatici "sceriffi mormoni" in un sistema coerente.
Se non mi avessero spiegato che i miei gusti e l'idea che mi ero fatto erano ineducate avrei perso alcuni dei miei giochi preferiti.
Tu conosci senz'altro alla perfezione i gusti dei tuoi amici fino ad ora, ma da qui in poi sei su un campo minato. Nessuna indagine di questo tipo darà risultati attendibili e sarà soltanto una discreta perdita di tempo. Se ti porterà ad una scelta sarà sempre e comunque uno sparo nel buio. Potresti far centro, potresti mancare totalmente il bersaglio. Credo sia importante avvertirti di questo.
Passiamo alla questione dei "i miei gusti sono più che adatti". Di nuovo, non voglio venirti a dire cosa fare e come pensare, sto solo cercando di farti vedere l'imprecisione di un paio di preconcetti che sembri avere.
Riguardo a questo argomento il post di Alex è piuttosto fuorviante. Prendo per esempio il pezzo in cui dice che il western non piace quindi è ovvio che Cani non possa piacere.
Ni. Si e no.
Mi spiego meglio. Dire che non si vuole provare Cani perché "me l'hanno descritto come un western e a me Sergio Leone non piace" è fuorviante per due motivi. Innanzitutto Cani NON E' un Western di Leone, e c'è chi sostiene che, sotto al colore, non sia neppure un western in senso lato. Descriverlo come tale gli rende poca giustizia come parlare di "Sceriffi mormoni" (non sono sceriffi e non sono mormoni, da qualunque lato li si guardi). In secondo luogo perché sempre lì si casca: potrebbe benissimo essere un caso di "non mi è mai piaciuto giocare western perché il metodo di gioco che ho usato ora lo rovina/non mi da quello che cerco".
Capiamoci: potrebbe anche non essere così e Baker è il primo a dire di mettere via Cani se c'è uno al tavolo che dice: "Western? Che palle!", ma quella possibilità, data dalla mancanza di termini di paragone, annulla l'efficacia di questa tua prima inchiesta.
Allo stesso modo lui non è stato colpito dallo schifo per l'ambientazione de LmVcP, ma è la premessa a non andargli giù.
La mia ragazza è il contrario per Polaris. Adora la premessa ma l'ambientazione la frena e la fa ripiegare su Thou Art But a Warrior.
A me piace l'ambientazione di Non Cedere al Sonno, ma le sue meccaniche mi dicono molto poco.
Ci sono tutte queste sottili differenze e variabili che annullano l'utilità di un survey come il tuo e rendono impossibile persino per nostra madre (che ci conosce bene!) prevedere la nostra reazione ad un gioco prima di averlo toccato con mano. Letteralmente. I manuali, se fatti bene (e i titoli indie italiani sono fatti maledettamente bene, in questo senso, tutti) sono molto efficaci a trasmettere il feeling del gioco.
A questo, quindi, serve il "metodo Edwards" dei manuali sul tavolo. Serve a bypassare radicalmente tutte queste problematiche. Non sei tu a dover trasmettere il gioco (tutti sbagliamo e facciamo scivoloni come quello degli "sceriffi mormoni") e ciascuno è in grado di vedere direttamente il gioco e sapere quello che gli ispira. Il tuo amico che non ama il western ha mai visto un ragazzino, un giovane di 16 anni, con un cappotto a trapunta e una pistola grossa, diversa dalla solita colt, un vero mostro, che piange sul cadavere di un coetaneo vestito uguale a cui ha, evidentemente, appena sparato? Non credo, è molto diverso dal "western alla Sergio Leone". Vederlo potrebbe fargli un'impressione diversa, potrebbe fargli dire: "Wow, che cazzo di figata! Ho trovato un'altro stile di western che mi piace, oltre allo steampunk!"
Magari no, ma vale la pena provare, no?
Non so se sei mai passato ad un banco in cui NCJ vendono qualcosa. Non è un caso se ci sono sempre decine di manuali aperti e disponibili sul tavolo e la prima cosa che l'omino di turno dietro al banco fa è invitarti a toccarlo e sfogliarlo.
Veniamo, però, all'atto pratico, come potresti fare per risolvere queste problematiche, che altrimenti tutto questo discorso rimane solo ed esclusivamente spocchia intellettuale che non è utile a nessuno.
Capisco molto bene l'aspetto economico. Capisco il desiderio di voler investire a colpo sicuro ed è proprio per questo che sto cercando di dissuaderti dal tuo tentativo di individuare il "gioco giusto", dato che, purtroppo, è assai difficile che produca i risultati che speri.
Sotto questo aspetto chiarisco che non sto parlando di presentare dieci giochi sul tavolo. Una volta che avete davanti 3 manuali siete a posto e serviti. Di più e diventa dannoso, dispersivo.
In questo senso forse ha ragione Mattia. Gli educated guess di questo thread possono servire ad individuare quella piccola rosa. Non a centrare IL gioco, ma a ridurre le possibilità fino a rendere efficace il "Metodo Edwards".
Ecco, magari limitati a considerare i suggerimenti come guide per il tuo gusto, vedendo cos'è che ispira di più te, senza provare a trasmettere il feeling dei giochi che ti descriviamo ai tuoi amici. Nel doppio passaggio verrà quasi certamente distrutto.
Esistono poi i pdf che, da quando li ho scoperti, sono diventati un toccasana per il mio portafogli.
Un'altra alternativa è fare un salto tutti assieme ad una con di gioco (Arconate è il prossimo week end): provate 4 giochi di seguito, gratis.
L'ultima possibilità è che soltanto tu venga a conoscerci ad una con. Stesso discorso di prima e, almeno, potremo dare una mano nell'iniziare a costruire il tuo "dizionario mentale" per farti capire davvero quanto spingerti e come interpretare i gusti dei tuoi amici alla luce delle nuove cose che scoprirai sul gdr.