[cite]Autore: Grifone[/cite]Ignoro.
Ad altre persone la causalità può piacere, a dare voti bassi faccio solo un danno.
Se invece apprezzo i giochi con causalità alta, ma quello specifico gioco ha errori di progettazione per cui ad esempio c'è una sola tattica che funziona ed è palese do voto basso.
Alcuni vogliono giochi con una certa struttura (o non struttura), a loro giudicarli, che siano regole o una regola e tanti consigli è sempre sbagliato giudicare qualcosa che sai già non ti aggrada.
dal mio punto di vista dare ad un gioco di ruolo che conosco un voto basso perché contiene meccaniche che nelle mie partite danno problemi è un mio preciso dovere (motivando nei commenti del voto. Perché se non ci sono quelli è perfettamente inutile votare, a mio avviso). Altrimenti tutti i voti saranno voti alti, perché eviterò di votare i giochi con meccaniche che non mi piacciono?! O_o Per cosa? Per non rischiare di offendere persone che con quelle meccaniche si trovano bene?!
Io con la regola 0 ho avuto problemi. Non grandi, ma li ho avuti. Lo stesso dicasi per i PE dati a discrezione dal master (che NON è regola 0). Se trovo queste due caratteristiche il mio voto ad un gioco cala. E lo scrivo. Poi chi andrà a leggersi recensioni e commenti sarà liberissimo di pensare "ooh, finalmente un altro gioco dove il master fa il cazzo che vuole, era ora! Non vedo perché quell'idiota di -Spiegel- gli abbia dato un voto basso, bah, powerplayer!".
[cite]Autore: khana[/cite]Secondo me invece non siamo OT.
neanche secondo me, ma ce lo deve dire Seneca. ^_^
[cite]Autore: p[/cite]Il problema principale che ho sempre visto nel concetto di Parpuzio/Sistema-0 (inteso come "gioco unico" che riassume i precedenti) e' che tende, nell'uso comune, a mascherare queste differenze, che sono, e' vero, se vogliamo piu' che altro "storiche" (qua siamo tutti piu' portati a consigliare e giocare design piu' recenti), ma ci sono eccome, e non vanno dimenticate, almeno su un forum "tecnico"...
La superficialità è un guaio. Sono d'accordo, GcG esiste proprio come forum di approfondimento su queste questioni. Ma non bisogna dimenticare che non tutti i partecipanti sono presenti fin dall'inizio. Alcuni si sono aggiunti solo ultimamente, qualcuno è partecipe solo da un paio d'anni. È normale che ci siano divergenze di vedute dovute ad esperienze diverse.
Io che Runequest non lo conosco difficilmente (senza i post degli appassionati più
vecchi esperti) saprò che con il suo design ha contribuito alla storia del GdR. Però apro il manuale, leggo, vedo due meccaniche un pò diverse dalla norma, magari nascoste chissà dove, ma in compenso vedo la regola zero, in paginone centrale, come se fosse la bella passera intorno al quale ruoto il giornale di turno.
Io, con la mia esperienza, andrò a catalogarlo come Parpuzio (nella mia testa). Bon. È pieno di giochi che sono innovativi ORA, che non ho il tempo (salvo coincidenze) di provarmi pure giochi che sono stati innovativi 15 anni fa (non sto più parlando di Runequest), figuriamoci poi se non ho nemmeno la consapevolezza che 15 anni fa sono stati innovativi.
Dov'è l'accortezza? L'accortezza sta nel non girare
sparlando di quel gioco e di quell'altro senza averli provati perché tanto sono Parpuzi (non ce l'ho con Seneca ora, sto parlando in generale). E da parte esterna, l'accortezza starebbe nel non pensare che tutti quelli che frequentano GcG stanno in una specie di alveare e pensano tutti le stesse cose. Il famoso lavaggio del cervello forgita.
Queste due opinioni sono date ENTRAMBE dalla mancanza di esperienza.
La prima è una mancanza di esperienza che con la frequentazione di GcG andrà via via diminuendo (perché ci si renderà conto sempre di più delle sfumature, come è successo a Seneca in questo topic, che personalmente giudico utilissimo).
La seconda è una mancanza di esperienza che difficilmente sarà mai colmata, perché chi è dell'idea che "su GcG la pensano tutti uguale e chi non è di quel parere lo cacciano" non farà mai il tentativo di mettere in campo le sue opinioni, le sue idee e le sue proposte. Non per un'annata consecutiva, almeno.