[cite]Autore: Rocco_D[/cite]Però faccio fatica a trovare persone "nuove" che nn abbiano mai giocato ad un GDR per provare a introdurle. Nn so come spiegargli che cosa sia il gioco senza far uscire la frase "Gioco di Ruolo" che alla fine, dato il brutto stereotipo ad esso associato, nella maggior parte dei casi porta ad un rifiuto
Scena realmente accaduta a Lucca, il venerdì quando ancora il padiglione era semivuoto, la mattina presto.
Una bambina di 10-12 anni (credo) si avvicina al banco, interessata a tutti quei manuali colorati, e inizia a sfogliarli. Il padre la raggiunge e mi chiede "ma sono giochi di ruolo?"
Ho una frazione di secondo per valutare la situazione: il suo aspetto non mi dà indizi sulla risposta giusta (che può essere sia sì che no a seconda di cosa intende la persona per "gioco di ruolo"), decido per il "Sì".
Il padre, con una scatto improvviso, praticamente STRAPPA VIA la bambina e FUGGE a lunghi passi portandola via. Non dice nulla, non mi guarda neanche, pensa solo a salvare la figlia.
Ecco, QUESTA è la percezione del mondo del gioco di ruolo che hanno anche molti visitatori di Lucca Games. E appunto perchè sono visitatori di Lucca Games, non è un impressione che hanno perchè non sanno cosa sono: ce l'hanno perchè sanno PERFETTAMENTE cosa sono, almeno nella maggior parte dei casi.
Se non salta fuori il discorso (e allora si spiega che sì, sono gdr, ma completamente diversi, etc.) io suggerisco di evitare proprio di usare quel termine. Sono "giochi per creare e vivere storie" (nel caso dei narrativisti: i gamisti richiedono meno spiegazioni, è un gioco, è ovvio che si gioca per vincere...)