Cavolo. C'è poco da fare. Sono quelli che danno le più grandi soddisfazioni.
Ieri sera Wady, Antonio ed io abbiamo giocato Annalise introducendo all'hobby una nuova persona. Costei mi aveva raccontato che già in passato di un gruppo di suoi amici aveva provato ad introdurla al mondo dei giochi di ruolo proponendole di provare D&D4ED, e lei ne è rimasta non poco intimorità (mavà??)
Fu così che il buon Suna decise di spiegarle che esistono giochi moooolto più leggeri a livello di meccaniche, e scoperto che la fanciulla in questione fa anche improvvisazione teatrale, ci siamo infine trovati per farle provare qualcosa che fosse più nelle sue corde. Proposti alcuni titoli, la sua scelta è caduta su Annalise. Beh, sono ancora a bocca aperta, perdonatemi il francesismo ma ha dato merda a tutti...
Tanto per cominciare ha ambientato la storia nei giorni nostri, creando situazioni intense e molto belle a partire da scene di comune vita quotidiana (i personaggi erano due ragazzi studenti di liceo -Anna e Antonio, un'assistente sociale -Wady- e un ex poliziotto che è stato sbattuto fuori dalla centrale -Suna).
E lì ho realizzato quanto il mondo di tutti i giorni, reale e normale, tenda a bloccarmi un po': non sono abituato alle situazioni che ne scaturiscono, ed ho passato mezza serata in uno stato di blank slate.
Immagino le sofferenze che avrebbe subito se avesse avuto la malaugurata idea di accettare a provare D&D4. Da completa profana non ha avuto nessun problema ad assimilare il crunch di Annalise e a concentrarsi sulla storia. Ho quasi paura di scoprire di cosa sia capace se proponiamo Penny o Montsegur :-)
Io non ci penso neanche più a proporre giochi nuovi a giocatori parpuzi. Long live the newbies.