Allora, piccola chiarimento:
Kagematsu NON È IL GM.
Kagematsu è Kagematsu. Il framing delle scene è collaborativo, la descrizione della risoluzione è collaborativa. L'unica autorità assoluta del giocatore di Kagematsu è su cosa Kagematsu pensa, prova e fa, esattamente come i giocatori delle Donne hanno autorità assoluta su quello che le donne pensano, provano e fanno.
Il gioco però si basa sul fatto che le donne non conoscano la mente di Kagematsu, brancolino nel buio (ostacolate dal formalismo e dall'educazione nipponoiche, tra l'altro) nel capire se i loro sforzi e umiliazioni sono sufficienti o meno nel convincere l'eroico ronin a proteggerle.
Perciò è necessario che la scheda e i dadi di Kagematsu siano invisibili ai giocatori.
Anche nel migliore dei casi è facile, senza volerlo, che l'occhio cada su un dado e legga istantaneamente il punteggio, rovinando del tutto la scena.
Non si parla quindi di uno schermo nel senso classico, per dividere i giocatori dal Master e consentire a quest'ultimo di barare, ma di una prop comoda pur se non strettamente necessaria: i dadi potrebbero essere tirati dietro la mano, la scheda del Ronin tenuta in un quaderno.
Avere un pezzetto di cartone che fa al posto della mano viene comodo.