Play by Forum > (Non Cedere al Sonno) PbF 8
[NCaS] -PbF 8- Topic di Gioco
Glenda:
Tobias si passò una mano sulla fronte.
Ora più che fastidio quella donna gli faceva pena: doveva vivere in un mondo tutto suo...Ne aveva avuti, di pazienti così. Tutto stava nel capire come aveva fatto a sapere che il cadavere era senza testa: la stampa non doveva aver divulgato ancora niente.
"Ok, ok" la assecondò "se è questo a preoccuparla, deve stare tranquilla. Mio padre è malato: si trova in un ospedale psichiatrico criminale. Ed io, per il momento, vorrei non finirci..."
Ivan Repetto:
@Glenda
Non mi sono dimenticato di te, aspettavo Mattia, comincio a pensare di portare veramente sfiga nei PbF
Tobias Rendall
Ti sorride come farebbe una maestra con un alunno che ha appena detto una tremenda cavolata
"Ah ah....in un ospedale psichiatrico certo....da quanto tempo non lo sente?"
Sbuffa un pò scocciata
"Senta non mi prenda per uno dei suoi pazienti da strapazzo...se non crede a quel che dico perchè non viene con me...glielo mostro io suo padre....siete più simili di quanto crede..."
Glenda:
Una psicopatica lucida, se non altro.
Beh, non restava che vedere dove sarebbe andata a parare quella faccenda.
"D'accordo" disse Tobias, alzandosi e aprendole educatamente la porta "La seguo. Mi porti pure dove crede"
Ivan Repetto:
@Glenda
Tobias Rendall
Sorride per l'ennesima volta alle tue parole
"E lei dove crede di essere?"
Mentre stai per risponderle accenni a girarti verso il corridoio della stazione di polizia...o meglio...quello che credevi dovessi trovare...in realtà davanti a te si snoda uno lungo corridoio sì, ma ricoperto da innumerevoli porte...porte porte e porte.....sui lati del corridoio..ma anche per terra e sul soffitto...variamente dipinte con tutti i colori dell'arcobaleno...e pure qualche cromatura che non pensi di aver mai visto...su ognuna sembra piazzata una targhetta con un orologio di digitale su cui sono impressi una coppia di orari distanziati da una decina di minuti
"Ok..." si alza e cammina sinuosamente verso di te raggiungendoti "Mi segua allora" e inizia ad incamminarsi nel corridoio
Glenda:
Tobias si sentì la testa girare.
Strinse gli occhi, poi li riaprì.
Erano belli, quei colori...così attraenti che quasi gli facevano desiderare di non uscire da quella vaga sensazione di sogno.
Toccò le pareti. Erano così reali!
La donna avanzava, i suoi fichi ondeggiavano pochi metri più avanti.
> esclamò, inseguendola >
Non gli venne la domanda.
E forse non c'erano, in effetti, domande da fare.
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