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"Shared Imagined Space": chi per primo?
Moreno Roncucci:
--- Citazione ---[cite]Autore: khana[/cite]A dirla tutta, la persona che ha coniato il termine Shared Imagined Space è partito da questo stesso ragionamento "matematico": "Space" in SIS è inteso in senso "matematico", come "quel luogo di punti...".
--- Termina citazione ---
Uh?
Dove l'hai letto?
A me risulta che il temine sia stato usato per la prima volta da Fang Langford (un noto contestatore del Big Model e soprattutto del concetto di Creative Agenda, tanto che da quasi dieci anni sta cercando, fra pause più o meno lunghe, di scrivere un gdr veramente "ibrido", senza successo) quasi "en passant" in questa reply in un thread del gennaio 2003.
Come spesso avviene, il termine è stato immediatamente "agguantato" dal forum dove vari utenti hanno iniziato ad usarlo con vari significati, finchè non si è giunti al suo senso attuale, che è puramente dialettico. Come dice Ron nel thread che cito poi, "Shared means shared among us via communication, not common to us in terms of known or unknown overlap. "
Un ottimo thread riassuntivo per chi volesse seguire un po' sia le prime discussioni che il senso del SIS nel Big Model è questo:
SIS: Beyond the Glossary
Davide Losito - ( Khana ):
Premetto che ricostruire tutta la catena di link che mi aveva fatto trovare il post che mi ricordo, mi è ora impossibile.
( EDIT: probabilmente perché partiva dall'archivio dei post teorici di The Forge, che è stato rimosso... )
Ad ogni modo:
Dal blog di Langford http://www.scattershotgames.com/index.php/design/shared-imaginary-space-sis/
--- Citazione ---
This was originally supposed to be a simple concept I idealized to help people discuss ‘what goes on’ during role-playing game play. Really. I named it to identify it with role-playing gaming and mathematics. (Gaming is shared; gaming is imaginary; what takes place in gaming can be identified as a possibility space.)
--- Termina citazione ---
Qui viene esteso http://thanuir.wordpress.com/2008/09/02/the-nature-of-fiction/
--- Citazione ---
The above characterisation defines a number of functions. Nomenclature: F is used for the group function’s value, f(i) for ith person’s possibility. For example:
F = 1 if for all i f(i) = 1. Otherwise F = 0.
F = minimum [f(i)], i goes through all the players.
F = f(1)*f(2)*…*f(n), where n is the number of players.
nth root of the above, or geometric average.
F = (f(1) + f(2) + … + f(n))/n, where n is the number of players. In other words: The arithmetic average of f(i).
The group possiblity F is a measure of how readily the group will accept the given proposition into fiction or how certain they are of the piece of fiction being true.
One can interpret possibility as being the probability of the given thing being true within the fiction, though that definition is not exactly true and there are flaws. Another possibility is to consider possibility as the truth value of the proposition. For more on this, consult a random book about multivalued or fuzzy logic.
--- Termina citazione ---
rgrassi:
--- Citazione ---[cite]Autore: khana[/cite]Qui viene estesohttp://thanuir.wordpress.com/2008/09/02/the-nature-of-fiction/
--- Termina citazione ---
Con concetti molto simili a quelli da cui parto io per sviluppare il mio modello, peraltro.
Rob
Moreno Roncucci:
Urgh! Era un pezzo che non leggevo la prosa di Langford. E Tommy Brander (Thanuir) è pure peggio! (e poi c'è gente che si lamenta di come scrive Ron...)
Comunque, qui come al solito Langford millanta. Nel 2008 va a lamentarsi di come aveva creato anni prima un concetto importante che poi gli hanno "rovinato" su the Forge... Quando nel 2003 aveva, semplicemente, buttato lì un shared imaginary space in una risposta ad un lungo thread. "imaginary", non "imagined", e senza definirlo, ma in un contesto non certo matematico... e parlando per la gran parte del thread invece del concetto di "shared gaming" (che somiglia molto a quello che oggi si chiama "fishing"...)
Quella mostruosità matematica sul SIS poi non è nemmeno sua, ma un elucubrazione personale di Thanuir.
Vediamo invece la storia del termine. Come abbiamo visto, nel 2003 Langford (che all'epoca aveva ancora una sua credibilità) usa la frase "shared imaginary space" una sola volta, nel contesto di una discussione di 4 pagine su uno stile di mastering. Notare anche che "shared" e "imaginary" sono usatissimi anche prima, il "contributo" di Langford è averci aggiunto "space".
A riprendere il termine poi non è lui, ma Mike Holmes, qui: http://indie-rpgs.com/archive/index.php?topic=5047.msg50485#msg50485 parlando dell'essay sul smulazionismo.
Il terzo è Jack Spencer, un mese dopo.
Insomma, il termine diventa di uso comune da subito, usato da ciascuno per indicare quello che vuole, e per settimane, non è che Langford protesti e dica che non era quello che intendeva lui. Perchè fino a quel momento comunque è un modo di dire, una frase fra tante, non una definizione.
Viene da chiedersi invece quando è stato coniato il ternine effettivamente usato nel big model, "Shared Imagined Space".
Ho controllato e la risposta mi ha sorpreso. Avevo dato per buona anch'io la vanteria di Langford di aver creato il termine, e invece...
Jesse Burneko usa "Shared Imagined Space" in questo post nel febbraio 2002, UN ANNO PRIMA!
--- Citazione ---[cite]Jesse Burneko[/cite]Character, Situation, Setting, Color and System.
I think Theme/Plot are dilberately excluded from this list because they are fundamentally different and not NECESSARY for something to be a roleplaying game. The five elements listed are all, 'in-game' constructs. Notice that the footnote even defines 'System' to mean 'events to be occurring.' That is, these things all really 'exist' in the shared imagined space that is the game world. If this imagined space were somehow real then these 5 things are what it would be made up of.
--- Termina citazione ---
Insomma. Il termine non l'ha inventato Langford. Sin dall'inizio non ha rappresentato uno spazio fisico. Nel Big Model rappresenta l'avvenuta comunicazione dialettica fra i giocatori, e non ha nulla di matematico.
Langford millanta una primogenitura che non ha, ed è in realtà lui ad aver equivocato un concetto nato da The Forge e coniato da Burneko.
Quella terrificante formulazione "matematica" poi non è nemmeno di Langford ma è stata scritta nel 2008 dal Finlandese Tommy Brander (Thanuir) in base alla definizione di Langford che non è quella del Big Model.
Insomma, in definitiva, è con un sospiro di sollievo che posso dire che NON E' VERO che "la persona che ha coniato il termine Shared Imagined Space è partito da questo stesso ragionamento "matematico": "Space" in SIS è inteso in senso "matematico", come "quel luogo di punti..."."
E speriamo che almeno questa storia sul Big Model l'abbiamo fermata in tempo prima che diventi "verità rivelata" in trenta altri forum...
Davide Losito - ( Khana ):
--- Citazione ---[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]Sin dall'inizio non ha rappresentato uno spazio fisico
--- Termina citazione ---
.
Perdonami Moreno, nessuno ha parlato "spazio fisico". Davvero. Semmai è uno spazio logico.
Semmai il paragone è con concetti tipo "campo di esistenza" in una funzione. Il campo di esistenza di una funzione è sempre un'altra funzione.
--- Citazione ---Nel Big Model rappresenta l'avvenuta comunicazione dialettica fra i giocatori, e non ha nulla di matematico.
--- Termina citazione ---
Parliamone.
Se è "avvenuta" è stata validata. Se è validata, è passata dal System. Se è passata dal System, ha subito un processo funzionale.
Ergo, è descrivibile.
--- Citazione ---[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]in base alla definizione di Langford che non è quella del Big Model.
--- Termina citazione ---
>
--- Citazione ---[cite]Autore: Burneko[/cite]Notice that the footnote even defines 'System' to mean 'events to be occurring.' That is, these things all really 'exist' in the shared imagined space that is the game world
--- Termina citazione ---
+
--- Citazione ---[cite]Autore: Langford[/cite]As for the SIS, it comes out like this: Shared Imaginary Space is what has happened in play so far
--- Termina citazione ---
A me sembra molto la stessa.
Non si sta discutendo della parte "shared", ma della parte "space".
Qualsiasi "spazio" è misurabile. Questo chiaramente non ne definisce né il contenuto, né la qualità del contenuto.
Semmai dà una idea della quantità del contenuto.
Poi, se Langfor millanta... sono affari suoi :) comunque l'interdisciplinarità non è un reato. ^^
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