Gente Che Gioca > Gioco Concreto
[rant] Oziosi discorsi sulla conquista del mondo...
Mauro:
--- Citazione ---[cite] Rafu:[/cite]l'idea che occorrano mesi o anni di gioco per legarsi a un personaggio nasce spontanea dall'esperienza di giochi in cui occorrono mesi o anni per vedere accadere, raramente, qualche cosa di tematicamente significativo (di solito per sbaglio) che spicchi in mezzo a un enorme quantitativo di giocate "di routine" in cui è difficile provare alcunché
--- Termina citazione ---
Questo sí, ma ci sono alcuni approcci che mi lasciano perplesso: acquistare entusiasticamente manuali che poi non vengono usati, e non considerare nemmeno giochi che, anche per la loro natura breve e per la diversità, sarebbe piú probabile che vengano usati; lamentarsi delle campagne che si interrompono, ma continuare a organizzare campagne della durata prevista di anni; lamentarsi che non ci sono nuovi iscritti, ma poi attuare politiche che di fatto li allontanano (aspettare un tempo indeterminato per iniziare una campagna che, se va veramente bene, mi impegnerà per anni, ma di norma si interromperà dopo un tempo piú o meno breve, non è esattamente il massimo); ecc.
Da un lato, come giustamente dici, sono forme mentali che derivano dalla propria esperienza di gioco; dall'altro, almeno in parte non riesco a capire come si instaurino, perché onestamente il contrario mi sembra ovvio, se non altro quando te lo fanno notare: se devo far giocare tante persone, e non ho i master per tutti, è ovvio che riesco meglio impegnandomi poco tempo con tutte, invece che anni con poche. Cosí come è ovvio che riesco meglio mettendo giocatori diversi in ogni campagne, invece che gli stessi in tutte.
Rafu:
Sob... Io invece capisco fin troppo bene come si instaurano. Il problema è che non si dis-instaurano più, queste abitudini. :cry:
Mattia Bulgarelli:
--- Citazione ---[cite] Rafu:[/cite]Ah, e il "metagioco"...
Il metagioco è come il "munchkin": non esiste, o meglio, è solo nell'occhio di chi ingiuria il prossimo.
--- Termina citazione ---
Non sono d'accordo.
Il "metagioco", come ho sempre inteso io il termine, è l' "intrusione" di fatti esterni nelle dinamiche del gioco.
In questo senso, è dimostrabile che esista.
Che il metagioco sia "male per definizione", invece, beh, quella è una cretinata.
Un buon regolamento il metagioco lo cavalca: in CnV si VUOLE che le opinioni dei giocatori influenzino i PG, in AiPS si VUOLE che i G facciano i conti con le loro risorse (fan mail, budget messo dal Produttore in quel conflitto) e in entrambi non c'è NULLA che "vada nascosto perchè sennò si rovina il gioco".
Rafu:
--- Citazione ---[cite] Korin Duval:[/cite]
Il "metagioco", come ho sempre inteso io il termine, è l' "intrusione" di fatti esterni nelle dinamiche del gioco.
--- Termina citazione ---
Nessun intento polemico, giuro, solo curiosità accademica... ma...
Hai detto "fatti esterni". "Esterni" a che cosa? :?:
Mauro:
--- Citazione ---[cite] Rafu:[/cite]capisco fin troppo bene come si instaurano
--- Termina citazione ---
Cose come "Spendo trenta Euro in un manuale che non userò mai e che non è il gioco completo, invece che meno di venti in uno che userò e che è un gioco completo" mi sfuggono... o, meglio, posso capirle, ma si basano su un aprioristico e irrazionale rifiuto di un qualcosa che nemmeno si conosce., che magari non si sa nemmeno essere diverso dal GdR classico; la base a questo punto cosa diventa, il manuale troppo corto?
--- Citazione ---[cite] Rafu:[/cite]Hai detto "fatti esterni". "Esterni" a che cosa?
--- Termina citazione ---
Penso allo spazio immaginato condiviso: per esempio, il fatto che tu da giocatore mi suggerisca un Rilancio non ha nessun corrispettivo negli eventi immaginati, non è il tuo PG che lo dice al mio; cosí come il "Piú avanti ci sono dei banditi; il tuo PG non li ha ancora visti: cosa fai?" non ha corrispettivo, proprio perché il mio PG non li ha visti, ma le sue mosse saranno influenzate da tale presenza.
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