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Il "limite di Watchmen" [era Wish-fulfillment]
Michael Tangherlini:
Io sto dalla parte di Khana, invece.
Non vedo il fantasy come un meccanismo automatico di "presa di distanza," ma come una semplice permutazione di un concetto che può essere trattato in mille modi. Certo, ci sono persone che vi si rifugiano per non affrontare i problemi, ma sono loro a volerlo fare sfruttando la differenza di ciò che è fantastico con la realtà, non è il genere di per sé ad essere "safe."
Perché l'importante è quanto una situazione, un problema risuonino con l'emotività della singola persona: il suo vissuto, la sua interiorità, la sua psiche devono in qualche modo essere connessi con il problema che si vuole trattare, altrimenti anche la realtà diventa safe.
Il concetto di "play close to home" ha senso e lo appoggio interamente, ma penso ci siano anche altri modi per trattare una tematica.
Faccio un esempio, o almeno ci provo (anche se non è un AP): ipotetica ambientazione fantasy in cui personaggi con qualcosa di diverso rispetto ad una norma (superpoteri, mutazioni, diversa natura, quel che è) subiscono vessazioni da parte del resto della popolazione. E' o non è, per esempio, una versione del concetto "razzismo" in salsa fantasy, che potrebbe essere trattato come "rom vs. italiani in Italia nel 2000" o "bianchi vs. neri in Sudafrica durante l'apartheid?"
Se a me la molla emotiva scatta anche nel mondo fantasy, non vedo perché la seconda o la terza opzione debbano essere by default più unsafe.
EDIT: X-post con tipo l'Universo.
-MikeT
Mr. Mario:
--- Citazione ---[cite]Autore: Mauro[/cite][p]Il punto non è solo supereroe sí/supereroe no, ma quantoglobalmenteil personaggio sia vicino alla persona: l'Uomo Ragno è un supereroe, ma quanto per un suo errore la fidanza muore...chiunqueabbia causato per errore la morte della fidanzata (magari cercando invece di salvarla) credo in quel momento lo sentaestremamentevicino alla sua esperienza; questo però non è dovuto tanto al supereroe, quanto alla vicenda. Se invece di essere un supereroe avesse fatto lo stesso lavoro della persona, credo la cosa sarebbe stata ancora piú sentita.[/p]
--- Termina citazione ---
Non sono assolutamente d'accordo. Se ho entrambi i genitori non posso piangere per Bambi? Se non sono mai stato in un campo di concentramento non posso capire Se questo è un uomo?
Io credo invece che la buona narrativa sia in grado di trascendere questo limite dell'esperienza, per cui io, anche se non sono un'attrice lesbica, posso sentire le parole di Valerie scavarmi dentro.
Mauro:
--- Citazione ---[cite]Autore: Mr. Mario[/cite]Se ho entrambi i genitori non posso piangere per Bambi? Se non sono mai stato in un campo di concentramento non posso capire Se questo è un uomo?
--- Termina citazione ---
Dove ho detto che se non si è provata l'esperienza allora non si prova nulla?
Il mio discorso non è "Solo chi ha provato quell'esperienza può sentirla", ma al massimo "Chi l'ha provata la sente di piú"; e questo credo sia vero, perché in quel caso l'opera va a toccare qualcosa di vissuto e sofferto personalmente: non solo si piange per Bambi, ma si sa anche personalmente cosa prova, perché lo si è vissuto sulla propria pelle. E dubito che questo non abbia effetto, nell'impatto che quella scena ha su una persona.
Oppure mi vuoi dire che tu, che non sei stato in un campo di concentramento, puoi capire Se Questo è un Uomo meglio di (aggiunta: o come) chi in un campo di concentramento ha sofferto per anni e ha perso chi gli era caro? Che provi le stesse sue cose?
Trevor Devalle:
--- Citazione ---[cite]Autore: Mr. Mario[/cite][p]Non sono assolutamente d'accordo. Se ho entrambi i genitori non posso piangere per Bambi? Se non sono mai stato in un campo di concentramento non posso capire Se questo è un uomo?[/p][p]Io credo invece che la buona narrativa sia in grado di trascendere questo limite dell'esperienza, per cui io, anche se non sono un'attrice lesbica, posso sentire le parole di Valerie scavarmi dentro.[/p]
--- Termina citazione ---
Assolutamente.
Però se quello che si vede in Fiction(Gdr, Fumetto, Film che sia) l'hai vissuto nella tua vita, la cosa ti toccherà molto di più.
Io ad esempio, sono uscito distrutto da Flower For Mara, ma perché il lutto è stato tristemente un entità molto forte nella mia vita, una persona con problemi d'obesità potrebbe toccare moltissimo Fat Man Down, ad un ragazzo che si è appena lasciato con una ragazza a cui teneva molto potrebbe toccare tantissimo dubbio...
Ma questo non vuol dire che se un ipotetico ragazzo X senza lutti alle spalle giocasse a Flower, l'esperienza lo lascerebbe indifferente.
[Crosspost con Mauro]
Michele Pupo:
--- Citazione ---Per quanto io ADORI Watchmen, per la storia, per la sua perfezione formale, per la genialità della sua costruzione, non mi ha colpito, "dentro", quanto storie scritte peggio, senza tanta abilità, ma senza calzamaglie, come per esempio Maus o Safe Area Gorazde.
--- Termina citazione ---
Citando queste però fai una netta distinzione. Watchmen parla di fiction, cruda, realistica, etc ma fiction. Maus ti porta a fatti legati allo sterminio degli ebrei nella seconda guerra mondiale. Safe Area Gorazde (che non ho avuto lo stomaco di finire), come gli altri di Joe Sacco, sono giornalismo, quindi anche qui stiamo parlando della realtà vera, di gente massacrata veramente.
--- Citazione ---Il fantasy E' un meccanismo di "presa di distanza".
--- Termina citazione ---
Su questo concordo, anche senza le aggiunte di Davide. Semmai preciserei che non allontana di un valore fisso, ma varia in relazione a quanto uso fai di elementi fantastici (e le calzamaglie lo sono :P ).
--- Citazione ---Io credo invece che la buona narrativa sia in grado di trascendere questo limite dell'esperienza, per cui io, anche se non sono un'attrice lesbica, posso sentire le parole di Valerie scavarmi dentro.
--- Termina citazione ---
Concordo in parte, perchè quello che ci fa male è il fatto che sentiamo tale realtà vicina a noi. Ci scaverebbero dentro ugualmente se fosse ambientata in un setting storico ma lontano, come, che ne so, l'antica babilonia?
Nei romanzi fantasy leggiamo di stragi, battaglie, massacri, etc, e di solito non ci toccano troppo. Se invece fossero narrati come fatti veri e vicini tutto altro.
Faccio un esempio. Leggiamo in una storia che l'esercito del bene stermina un villaggio di innocenti, magari per sbaglio, o magari perchè era necessario. Ci può dare fastidio, ma se si tratta di goblin probabilmente ci lascia indifferenti. Poi leggiamo della strage di Falluja e ne vediamo le immagini, magari anche sotto forma di fiction come potrebbe essere un fumetto di Joe Sacco e ne rimaniamo sconvolti. Eppure i fatti sono gli stessi.
EDIT: crosspost con mauro e 3evil
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