Ciao a tutti!
Vi ho già parlato del fenomeno della "Old School Renaissance" (o OSR) in questo thread:
Credi di essere Old-school? QUESTO è davvero Old-school!. E in questi giorni è stato pubblicato un nuovo Retro-Clone. Si differenzia da quelli precedenti perchè è un retro-clone del D&D di Mentzer (quello arrivato in Italia, con le cinque scatole da Basic ad Immortals - e in questo retro-clone, a differenza che nella Rules Encyclopedia, ci sono anche le regole per gli immortali) e quindi sarà più familiare ai lettori italiani.
Sono 345 pagine, potete scaricarlo in pdf gratuitamente o comprarlo in versione stampata da
QUESTA PAGINAA parte questo, cos'ha di particolare?
Si Chiama "Dark Dungeons" (evvabbè, fino a qui l'avevate intuito dal titolo del thread, immagino...), e i personaggi di esempio si chiamano Black Leaf (giocato da Marcie) e Elfstar (giocato da Debbie)... =:-I
Ci manca solo una dedica alla memoria di Jack Chick ;-)
(qualcuno ha un link al fumetto per quelli che non capiranno il riferimento?)
Comunque, ecco attualmente la scaletta dei retro-cloni (immagino ne manchino ancora un po'...)
- Clone delle regole usate da Arneson prima di D&D:
Dragons at Dawn, purtroppo solo commerciale
- Clone della scatola bianca con i primi 3 booklet di Gygax e Arneson:
Swords and Wizardry Whitebox, gratuito in pdf
- Clone di OD&D con le regole dei primi supplementi (Blackmoor, Greyhawk, etc.):
Swords and Wizardry, gratuito in pdf
- Cloni della prima "Scatola Rossa" di Moldway + prima scatola "Expert" :
Basic Fantasy gratuito in pdf, e
Labyrinth Lord (questo è l'unico con un edizione italiana ma è anche l'unico scaricabile solo nella versione senza immagini, dispobibili solo in quelle a pagamento)
- Clone del D&D di Metzer (le cinque scatole):
Dark Dungeons gratuito in pdf.
- Clone di AD&D 1a edizione:
OSRIC gratuito in pdf
A vedere tutti questi retro-cloni fa impressione pensare al lavoro che hanno fatto semplici appassionati: sono CENTINAIA di pagine da scrivere (non da zero, ma cambiando il testo di un manuale in maniera da non violarne il copyright), impaginare, editare, etc. Il tutto come "omaggio" a giochi non più supportati dalla casa editrice e senza guadagnarci, immagino, nulla, in confronto al tempo speso.
E' questo che mi affascina, e mi spinga quasi a "collezionarli" (in versione gratuita, ovvio...). l'idea della passione che c'è dietro.
Non credo tornerò mai più a giocare regolamenti così primitivi, ma se mai dovessi, per una qualsivoglia ragione, tornare ad arbitrare D&D, piuttosto che usare le regole originali (che ormai sappiamo tutti come venivano messe insieme, almeno dopo l'arrivo della Lorraine) credo che renderei omaggio all'impegno e alla passione di questi oscuri amanuensi usando uno di questi retro-cloni...