[cite]Autore: aragos[/cite]Mi verrebbe da fare una piccola provocazione, assolutamente non gratuita e funzionale al discorso. Ho l'impressione che tutti quelli che parlano in favore della campagna siano quelli che ancora ne giocano una, e chi la boccia sia chi invece non lo fa. Siccome uno dei motti del forum è "bisogna provare!"... sfiderei volentieri qualcuno a giocare una campagna di 2-3 anni, con la consapevolezza ludica di oggi, e un sistema che comunque gli piaccia (LSDS lo permette, per intenderci, ed è solo un esempio). E solo poi fare il confronto con le storie brevi ma sicuramente differenti fornite da altri giochi.
Ripeto: non è gratuito, è un interesse reale, un esperimento che credo sarebbe molto utile per chiarire questo discorso (anche se vuol dire seminare oggi per raccogliere in futuro).
Mai sentito parlare di "
Marvel Effect"?
Chi è lettore da anni (come me) di fumetti Marvel sa che ai personaggi è successo tutto. Ma proprio TUTTO ed il CONTRARIO di TUTTO. Hulk è diventato verde, rosso, grigio, giallo, arancione, a pois, etc. E' stato intelligente, scemo, più scemo. Nei vendicatori, nei difensori, etc. Buono, cattivo, neutrale, buono e incompreso, buono e compreso, etc. E chi più ne ha più ne metta. Se poi iniziamo con personaggi più sfruttati (come l'uomo ragno o Wolverine, giusto per non fare nomi) la situazione supera abbondantemente il ridicolo. Seguire la storia di Magneto sembra di stare alle elementari a giocare a sacchi pieni / sacchi vuoti (buono / cattivo / mezzo).
Le singole storie sono spesso belle, ma il personaggio nel suo complesso diventa una macchietta psicopatica che non ha più una sua credibilità. Un personaggio nasce, ha qualcosa da raccontare e poi (narrativamente) muore. Potrà essere "rifondato" una volta, con una buona idea che permette di esplorarne un altro lato, ma non è un meccanismo che può durare ad linitum. Altrimenti siamo alla macchietta.
Io nei tradizionali ho sempre giocato campagne che avevano come lunghezza
minima un anno. Alcune sono durate parecchi anno, la più lunga credo cinque o sei (qualcosa si più contando storie di altri personaggi "a latere"). Erano diventati macchiette talmente tanti personaggi che al primo gioco che scrissi cambiando gruppo imposi regole (prese di peso da Pengradon) sull'invecchiamento per impedire questo effetto ed incoraggiare la gente a
pensionare i suoi personaggi (invece di sbattere obbligatoriamente nell'effetto
The Empire Strikes Back).
Ora, prendiamo Cani, che sulla carta è un gioco che potrebbe andare avanti ad libitum. In capo a tre città (di cui una particolarmente tignosa) non avevo più nulla da dire. Solo appendere il cappotto e togliermi di li asap. Se avessi voluto continuare avrei dovuto fare una violenta rilettura di quanto il personaggio aveva fatto e detto precedentemente (che era tanto, perché il gioco va molto veloce). Che forse poteva funzionare una volta, ma alla seconda sarebbe diventato
Torquemada TiSpiezzoInDue o assimilabili. Oppure "cristallizzarlo" come Tex e Topolino, in un
non tempo dove tutto succede ma nulla cambia.
Dei miei primi cani (anni fa) ricordo ancora con emozione e dettaglio la storia. Delle lunghissime campagne (non così tanti anni di più) ricordo con vivido piacere alcuni hilight, ma di nessuna ricordo la storia, se non per sommi capi. Mentre credo che la storia di Chemo (Annalise) me la ricorderò davvero per un bel pezzo.