Perdonate il maxi-multiquote, davvero non so come altro rispondere.
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][cite]Autore: Airone[/cite][p]Recentemente sto tentando di far provare alcuni giochi NW (non rugate sul termine, ci siamo capiti) al suddetto gruppo, nella fatispecie LSdS e NCaS.
Con risultati mediocri, finora.[/p][p]L'obiezione più motivata e comune che ho ricevuto è stata l'impossiblità di "perdersi nel personaggio" da parte di giocatori abituati ai tradizionali. Per citare le parole testuali "stogiocandoil personaggio, non lo stointerpretando".[/p]
[p]Puoi farmi esempi DI GIOCO al riguardo? Quali sono le meccaniche che gli hanno impedito di "perdersi nel personaggio"?[/p]
Oooh boy.
[cite]Airone[/cite]Il concetto è più o meno lo stesso. Nel momento in cui fai il framing, in cui dichiari qualcosa con Accademia, etc... è Luca ad agire, non Marcus. Pertanto non puoi perderti nel personaggio, ovvero pensare come pensa il personaggio per le 3 ore di sessione. Devi giocarlo, muoverlo, dare una mano a costruirgli attorno il mondo.
Alla fine della sessione, quando ho chiesto pareri sul gioco (nella fatispecie, LSdS) gli esempi erano decisamente evidenti.
Posso citarti ad cazzum una situazione in cui il giocatore smette di pensare "in character" per aggiungere un dettaglio alla scena, per poi rientrare IC. Se ti serve per rispondermi, lo faccio. Ma mi sembra che sia un argomento che si possa sviscerare tranquillamente senza AP, tanto è vero che molti l'hanno fatto e mi hanno fatto commenti utili.
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite] Cosa vuol dire "immedesimazione"? Quanto è lunga una "campagna lunga???"
della campagna lunga, fotte.
Immedisimazione mi sembra evidente, mi pare di averlo scirtto più e più volte. Si tratta di uno stato mentale in cui PENSI come il personaggio. Parli in prima persona, senti le emozioni.
Se l'andare dela storia ti mette di fronte al Colonnello Heinrich Fichte, la tua nemesi, non sei eccitato perchè è un bel momento narrativo, sei eccitato perchè finalmente puoi spaccargli il culo.
Giocoforza una persona in questo stato mentale non vuole l'onere/piacere di aggiungere dettagli, magari descrivere il movimento di camera, narrare la scena. Vuole REAGIRE, non INVENTARE.
è chiaro, riesci ad astrarre il problema anche senza AP?
[cite]Autore: Korin Duval[/cite] Hai provato NCaS?
Il framing lo fa il GM, può essere giocato in versione "narra sempre il GM", il GM ha la backstory, funziona anche su tempi medio-lunghi e dà molto spazio al giocatore per esprimersi senza dare la sensazione di "oddio, sto pestando il territorio che di solito lascio al GM, mi sento a disagio".Oppure puoi consigliare ai tuoi giocatori, con LSdS, di non usare le abilità tipo Accademia per inserire cose: non è obbligatorio! ^_- Vedrai che col tempo, magari, si sentono più a loro agio.Da lì, dopo aver preso confidenza coi contenuti guidati dal giocatore, poi, si può andare verso altri giochi più "spinti". Alla fine non riesco a capire se è più:
a) paura di "fare una cosa proibita (il lavoro che si "sente" come "del GM")",
b) è il fastidio di interrompersi per "fare mosse" (dovrebbero odiare D&D e derivati, allora),
c) avere l'impressione di non poter giocare con Advocacy solo perché non è più necessario "difendere" il PG dal "GM che vuole fregarlo", quando in realtà l'Advocacy è favorita (!) dall'avere un PG che si può esprimere con meno timori di "punizioni".[/p]
Giusto, ovviamente l'obiezione di cui sopra è ovviamente uscita dopo un LSdS, non dopo un NCaS.
Non usare abilità di dichiarazione tipo Accademia, chiedo scusa, ma toglierebbe il 30% del divertimento al gioco, almeno per me.
Inoltre ero convinto uno degli assunti di game-design dei giochi NW fosse che il master non ha diritto di modificare/eliminare regole.
a) questo è un altro problema. C'è, in una versione più matura (non paura bensì non-volontà), ed è un problema che non mi aspettavo e che credo sia irrisovlbile, dovuto unicamente ai gusti.
b) questo sicuramente. Quel che cambia è che le mosse di D&D riguardano sempre il personaggio. Quando dichiari qualcosa è il giocatore a farlo.
c) non so per cosa stia Advocacy, comunque nessuno ha paura del master che gioca a fare il dio malvagio, anche nel tradizionale non ci sono punizioni per l'uscire di strada o comportarsi in modo poco appropriato. Ci sono civili discussioni tra persone intelligenti. Il gioco tradizionale nel mio gruppo è MOLTO funzionale, sia ben chiaro questo. Il tentativo coi NW è una mia idea, per provare cose nuove.
@khana: grazie, consigli molto utili. cercherò di metterli in pratica.
[cite]Autore: Antonio[/cite]io credo che il recitare il proprio pg al tavolo non sia sufficiente.
Alt, ti fermo qui. Evidentemente tu e i miei compagni di gioco partite da presupposti diversi.
[cite]Autore: Tozzie[/cite] Nel classico è dato di solito per assodato che il contesto a cui fare reazione è rappresentato e mosso dal Master, ma direi che non è affatto incompatibile con l'idea di giocatori che mettono in primo piano i loro contributi creativi. Lanciandoseli a vicenda e costringendo una reazione l'uno nell'altro. E anch'io posso dire da (finora pure breve) esperienza che non viene necessariamente raffreddato il gioco: certo c'è il rischio di trasformare il gioco in una contesa per il controllo narrativo, ma sono risultati spesso frutto di fraintendimenti, che autori e giocatori scoraggiano.[/p][p]Secondo me, ed è un'idea che mi son fatto pian piano leggendo qui e confermato con forza giocando,interpretazionespesso lo leggiamo in un solo modo: resa teatrale, calarsi, elaborare un pensiero del personaggio parallelo al giocatore e mostrare all'esterno. Però c'è anche l'altro significato in italiano di 'interpretare': che è tradurre e decifrare. Capire, e fare scoprire a se stesso e agli altri, chi è il tuo personaggio: a cosa tiene davvero, cosa lo metterà realmente in crisi, quale sarà la sua forza in quei momenti. E questo, se i contributi creativi sono in pratica nelle mani di una sola persona e io stesso non posso mandare il personaggio verso ciò che c'entra con lui, è più difficile IMHO. Anche qui ho una pessima memoria: probabilmente qualcuno ne aveva già parlato ai tempi.
(Ma forse questo va ulteriormente OT e servirebbe quasi una deriva apposita.)[/p]
Questa è una buona osservazione, soprattutto riguardo al "reagire" quando l'autoraità narrativa è in mano altrui. Cercherò di far filtrare questo concetto alla prossima sessione. Grazie.