Mi sa che la MiniCON conterà minimo una quarantina di iscrizioni, salvo che si istituisca prima una Battle Royale per disputarsi i pochi posti tra sangue, sudore e lacrime :°D
Comunque un resoconto lo sto trovando tanto difficile da fare, ma proviamo a ringraziare e trovare awesome:
- le persone: quelle con cui ho giocato, quelle con cui ho chiacchierato di giochi e non, quelle con cui ho fatto il viaggio, le
rockstars del gioco disponibili e sempre interessanti da sentire e anche chiunque abbia partecipato, contribuendo al clima;
- un bambino che alterando la realtà spaventa quasi a morte il Solipsista che gli ha pestato il padre a sangue, e assieme il poliziotto che lo sta malmenando. Soprattutto i giocatori che cominciano a spararsi Bang e suggerimenti bastardi a vicenda, nonostante una certa brevità;
- melograne, affascinanti ragazze egizie che sognano il riscatto del nome della famiglia e finiscono per guidare la ribellione del Cairo contro Napoleone, il soldato rude e appassionato che combatterà per lei e il suo amico nobile superficiale, ipocrita e mentitore che finirà per abbattere il proprio muro di menzogne, cercare di ripristinare l'amicizia da lui tradita, finire infermo. I dadi fortunati di Meme tradiscono: nessuno vince. E mentre imprechi ti accorgi che
Shooting the Moon è davvero carino;
- la creazione dei personaggi di Do, l'entusiasmo condiviso di Mario e Ariele nel parlarne anche il giorno prima, e nonostante non si sia riuscito a giocare è stata una pletora di risate tra ragazzi gomma, miniere d'aranciata e frutti Akku che spesso per coglierli devi essere un adepto di arti marziali;
- Previous Occupants, e qui serve davvero un capitolo a parte. L'intensità, e so che forse sono solo al punto più basso;
- sei avvocati ballerini, un pubblico in visibilio, le telecamere in agguato, l'omicidio di un Bravo Master a cui trovare un colpevole. O forse non serve neanche;
- vedere Phillipa cercare il divorzio da Pierre Roger, partorire, essere accusata di avere avuto un figlio da altri, perdonare il marito, abiurare la fede assieme a lui, il bambino, la madre per ricominciare una vita come famiglia. Sua sorella Esclaramonde, che la idealizza, per riflesso è invaghita di Pierre e s'è convinta di dovere rinunciare alla femminilità e dedicarsi alla vita religiosa... la vedi cercare di rimetterli insieme, urlare la sua rabbia e invidia contro la sorella, venirne schiaffeggiata, rifiutare il volere del padre che entrambe si salvino e perpetuino la stirpe mentre i genitori salgono sul rogo, spendere la sua ultima notte con l'uomo innamorato di lei, accettare le fiamme con l'ultimo sguardo tenero di rimorso verso la sorella. "
This is my faith, this is my fate." Quello che può fare una prostituta per proteggere la sua famiglia;
- tutto quello che i Servitori hanno dovuto fare, e quello che sono riusciti a fare: e anche qui è stato tutto fin troppo intenso, fin troppo pesante per poterlo riassumere ora;
- due giocate con gli autori, sempre disponibili, attenti, discreti;
- due giocate in inglese - e mi sono accorto che, oltre ad essere comunque tutti spigliati e comprensibili, rende il linguaggio più essenziale, ti aiuta ad arrivare di più dritto al punto;
- le chiacchierate di Edwards, che attiravano cerchi da almeno dieci persone e di cui mi sarò sentito un ventesimo sì e no, lo stesso sempre degno di attenzione;
- le magliette, da quelle ufficiali alle personalizzate al Comunismo ad altre molte che si vedevano in giro: il popolo di INC è un'icona di stile;
- il mio nome sulla maglietta;
- il libro con le firme

;
- Spiegel che impreca alla fine della mia Cosa più Bella (devo ancora tirare fuori la spingarda e andare a caccia);
- Hendrake (o era Mattia G. ?) che parla a Frederick Jensen di pirati e ninja;
- la festa e in particolare: tanti ninja (e un Ninja Più Grosso con la sua fenomenale copertura!), Santa Pirate, Jesus Pirate, i Cybergemelli, l'ospite speciale;
- parmigiano + marmellata di Sangiovese-e-nonricordocosa;
- la birra;
- l'opuscolo di KKKKK;
- il crescione alle erbe e salsicce preso venerdì per pranzo;
- le cravatte di Rafu (banale);
- vedere che la mia torta è stata finita e non usata come arma contundente (sbagliare il dosaggio una volta, anche se tempo fa, è stato traumatico);
- " PARPUZIO! ";
- non perdere nessun oggetto (o meglio nessuno di cui mi sia accorto finora);
- minacciare di morte Fra e Wualla quando andavano in modalità anti-scout;
- trovare un giornale ultrasnob di musica, che a Monza vendono solo in un posto, nell'edicola a due minuti dall'albergo;
- mettermi a parlare durante il viaggio di ritorno a spizzichi di inflessione alternativamente emiliana e toscana, rompendo pesantemente i maroni ai compagni per l'occasione;
- lo sbattimento con cui tutta la Con è stata organizzata e supportata;
- la stanchezza che sento tutt'ora;
- non essermi pentito di avere deciso di fare da GM in una giocata;
- rimpiangere un sacco di cose e sapere che comunque quelle che hai fatto, a cambiarle, le avresti rimpiante;
- toccare con mano come il divertimento e la qualità delle mie giocate, da quella GnoccoCON in cui ho fatto le mie prime esperienze di gioco hippie-gay dal vivo, si siano alzati. Parecchio. E possono alzarsi ancora tanto, probabilmente.
C'è altro da ricordare e da scrivere probabilmente, ma dopo due ore (sul serio) che ho questo post in scrittura sul browser c'è da dare una piccola spintarella in avanti al perfezionismo e già ringraziare per tutto questo.
Alla prossima a tutti, allora.